venerdì 31 luglio 2020

Recensione: Le parole che non posso dirti




Le parole che non posso dirti
di Tommy Wallach

Editore: Piemme
Prezzo cartaceo : € 16,50
Pagine: 272
Titolo Originale: Thanks for the trouble


Parker Santé non spiccica una parola da cinque anni, per l'esattezza da quando suo padre è morto. Così, mentre i suoi compagni di classe programmano il proprio futuro, lui bazzica le hall degli hotel osservando gli ospiti. Ed è proprio al Palace Hotel che Parker incontra una ragazza dai capelli color argento che si fa chiamare Zelda, che sostiene di essere un po' più vecchia di quanto sembri e che vuole uccidersi. In sua compagnia, Parker scoprirà che, per quanti guai la vita ti riservi, esistono sempre ottime ragioni per buttare i piedi giù dal letto ogni mattina.


Parker Santé incontra Zelda per caso, nel caffé del Palace Hotel dove lui si trova con l'intenzione di fare qualche furtarello tra i numeri turisti che si aggirano tra le hall dell'hotel. La sua attenzione viene attirata da questa giovane ragazza con i capelli color argento che nella borsetta tiene una mazzetta cicciotta di banconote e sembra non aver paura di spenderle liberamente. All'inizio la sua intenzione è quella di intascarsi il malloppo e correre via, ma l'espressione triste della ragazza lo colpisce e non riesce a rimanere indifferente, torna indietro e restituisce il maltolto, guadagnando un'amica e l'accordo più bizzarro della sua vita.
Zelda è il personaggio più insolito, mantiene un certo alone di mistero durante tutta la lettura, una donna di altri tempi, che ha viaggiato mezzo mondo e con una cultura enciclopedica, in sua presenza tutto acquista una luce speciale e anche la cosa più noiosa si trasforma in un momento indimenticabile e da una bella scossa alla vita di Parker che ha preso una piega particolarmente chiusa ed isolata, anche se lei della sua vita è stanca ed è pronta a lasciarsela alle spalle. Nonostante la particolarità del suo personaggio che vi assicuro trascina e affascina, il vero protagonista rimane Parker, lui è il narratore anche se le sue parole sono sempre e solo scritte, infatti ha smesso di parlare dopo la morte del padre. Seguendo il consiglio del suo terapista inizia a registrare tutte le sue giornate in diari che conserva in ordine cronologico, la sua voce attraverso le parole scritte è cinica e diretta e nasconde una dolcezza di cuore ed è molto semplice entrare in sintonia con lui. Grazie all'arrivo di Zelda lo vediamo piano piano uscire da quel guscio che si è costruito intorno, con il suo aiuto riesce a maturare e a crescere imparando a dare il giusto peso alle cose, soprattutto imparando ad apprezzare e a vivere a pieno ogni secondo del suo tempo e lo ricorda anche a noi che leggiamo.
Questo libro è stata una vera scoperta, l'autore attraverso la vita di due giovani ragazzi ci fa riflettere su aspetti della vita che alla fine non hanno età ed è riuscito a farlo con leggerezza rendendo questa storia una ventata di aria fresca che però non rimane effimera ma ci lascia degli spunti importanti che rimangono con noi anche a lettura ultimata. Una specie di favola moderna che stupisce e insegna come tutte le migliori favole sanno fare.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata:  Caffé con zucchero e panna
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Tommy Wallach





      "Nessuno vuole che le cose durino per sempre. Il più a lungo possibile, magari, quello si.



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Recensione: Il diavolo è nei dettagli



Il diavolo è nei dettagli
di Leïla Slimani

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 8,00
Prezzo ebook: € 4,99
Pagine: 60

Sono i dettagli che cambiano il corso della Storia e del pensiero e Leïla Slimani ne coglie sei, sia dalla propria memoria privata sia da alcuni eventi collettivi che hanno segnato la società contemporanea degli ultimi anni. C’è il racconto dell’anziano Hamid, un uomo colto, considerato un saggio nei vicoli di Tangeri, travolto dall'irruenza del nipote Karim, che confusamente si scaglia contro gli sciiti in un dialogo improbabile e carico di amarezza. Ci sono i ricordi di Leïla bambina in Marocco, di come ha cominciato a coltivare la propria libertà scontrandosi con certe istituzioni dogmatiche. C’è la sua rabbia di parigina ferita dopo l’attentato a “Charlie Hebdo”. C’è, in ognuno di questi interventi, il richiamo all'impegno dell’intellettuale, all'urgenza di prendere posizione. Sei brevi capolavori dotati di un’inesauribile forza espressiva e caratterizzati da una prosa agile e rigorosa, sviluppati attorno a due temi di fondo: il pericolo dei fanatismi e le responsabilità della letteratura rispetto a quanto accade nel mondo, la sua capacità di modificare modi di vedere e pensare. Sei testi che dialogano tra di loro con naturalezza, trasportando il lettore tra il Marocco e la Francia e dando vita a riflessioni profonde.






Le parole di Leïla Slimani, seppur racchiuse in sei brevi capitoli – estratti di precedenti scritti, colpiscono il lettore e, per quello al primo incontro con la scrittrice nata a Rabbat (Marocco) e trasferitasi a Parigi per intraprendere la sua carriera da giornalista, lasciano ben intendere il suo sguardo tagliente verso l’attualità e tutto il suo impegno nella lotta al razzismo e al fanatismo noto invece, a chi la segue sin dalle prime pubblicazioni. Non a caso, nel 2017, il presidente Emmanuel Macron l’ha designata come sua rappresentante personale al Consiglio permanente dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia. È la società contemporanea francese e marocchina quella al centro del racconto che attinge all'attualità tanto quanto ai ricordi di bambina di Leïla. La lettura però, si snoda piana, senza incontrare parole difficili o richiami alla storia ardui da contestualizzare. Una scelta stilistica e tattica che permette di immergersi ancor di più in situazioni ben collocate nel tempo e nei luoghi, ma facilmente replicabili in un altrove molto vicino a chi legge, ritrovabili nella società e cultura globalizzata che contraddistingue l’era contemporanea. Verrà naturale, tra un capitolo e l’altro, prendersi una pausa e lasciar spazio a ciò che la Slimani vuole provocare nei suoi lettori: riflessioni, riflessioni sulla necessità di prendere posizioni, di far sentire la propria voce per far sì che la libertà di espressione e di essere non perda la sua caratteristica più preziosa: l’essere libera.


Durata totale della lettura: Un pomeriggio
Bevanda consigliata dall'autrice: Tè alla menta
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 20 anni






      "I dittatori lo sanno bene: istruendo gli uomini, corrono il rischio
di essere spodestati. E di vederli sfilare un giorno con la penna
in mano"


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

giovedì 30 luglio 2020

Recensione: La ragazza senza nome


La ragazza senza nomeLa ragazza senza nome
di Elda Lanza


Editore: Salani
Prezzo Cartaceo: € 16,90 
Pagine: 224


Nella roggia di Sanpietro c’è un cadavere. Il corpo di una giovane donna è riverso nel canalone; nessuno sa chi sia, nessuno ne ha denunciato la scomparsa. 
L’ultima persona ad averla vista viva è Beatrice Longoni, che l’ha accolta in casa propria durante una notte buia e agitata. Ma Beatrice non fa in tempo a raccontare com’è andata, perché dopo che Max Gilardi ha deciso di assisterla, un’esplosione misteriosa la mette a tacere per sempre. 
E mentre la scia di sangue si allunga, inarrestabile, per Gilardi arriva il momento di scendere in campo e indagare su una catena di omicidi in cui niente è come sembra e il vero e il falso si intrecciano.



Quello di cui vi parlerò oggi, è un romanzo postumo. Elda Lanza ci ha lasciati da poco, e credo di poter dire, che per la letteratura italiana, ciò si possa irrimediabilmente definire alla pari di una grande perdita. Elda Lanza infatti, ha fatto in tempo a seguire questo romanzo e a rivederlo, con la sua solita cura dei particolari, prima di spegnersi nel novembre 2019. Un giallo scritto in modo davvero meritevole. Per giorni, la stampa e le televisioni si occupavano di quella ragazza senza nome trovata nella roggia di San¬pietro. Che da anni non era più una roggia, perché non ci passava un filo d’acqua. Era soltanto un fosso profondo pieno zeppo di rifiuti, non soltanto lattine e scatole e avanzi di cibo, ma anche catini vecchi, pen¬tole, sedie rotte. E una ragazza. L’aveva trovata un vecchio, la mattina presto. Era andato a rovistare se poteva trovare qualcosa di utile e spostando uno sgabello e un secchio aveva visto un braccio, poi la testa. Una scoperta macabra, che da inizio ad un giallo tipicamente italiano. Una ragazza, perché all’esame autoptico era stato accertato che avesse tra i quindici e i vent’anni e che fosse morta di una crisi cardiaca tra le due e le quat¬tro del mattino del ritrovamento. Il colpo d’arma da fuoco – seguivano modello e calibro della pistola e del proiettile – era stato sparato quando la ragazza era già morta. Non si era trovato il proiettile, ma si escludeva tassativamente che fosse quello rinvenuto da Di Do¬nato nella roggia, che apparteneva a una pistola più vecchia e di calibro inferiore. Gilardi viene chiamato ad indagare su questo misterioso omicidio. Egli aveva visto tanti morti nella sua carriera. Alcuni all’obitorio già ricomposti dall’anatomopatologo. Al¬tri sul posto dove erano stati uccisi o dove li aveva colti la morte per un improvviso malore. Nessuno aveva quell’atteggiamento e quell’espressione serena, quasi felice. Sembrava che dormisse. Ma questo l’avevano detto e scritto in tanti. Le avevano sparato al cuore. Perché? Non si erano accorti che era già morta? Eppure, l’anatomopatologo dottor Sanfelice aveva dichiarato senza incertezze che tra la morte naturale e il colpo di rivoltella erano pas¬sate almeno un paio d’ore: difficile immaginare che non avessero capito che era già morta. Perché rischia¬re? E dov’era finita la pallottola? E quell’altra, diversa e non compatibile, lasciata a venti metri di distanza, a che cosa era servita? Domande. Come ci ha insegnato Milan Kundera, la saggezza è avere per ogni cosa una domanda. Per un garbuglio di tante cose insieme non sarebbe bastata una domanda sola. Un mistero che coinvolgerà, trasportandovi nella bella Napoli. Un tragico destino che vi emozionerà fino in fondo. Vi do un suggerimento: prestate attenzione ad una tunica!


Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Coca cola con ghiaccio
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Elda Lanza


      "C'era una volta, una ragazza senza nome..."



Si ringrazia molto la casa editrice per la copia in omaggio.
                            

mercoledì 29 luglio 2020

Review Party: La casa di sale e lacrime

Continuiamo la giornata con un evento speciale, ovvero il Review Party dedicato al libro "La casa di sale e lacrime" di Erin A. Craig edito Fanucci Editore. Avete voglia di un young adult dai toni dark e gotici con una maledizione da sfatare? Allora credo che questo possa fare al caso vostro!





La casa di sale e lacrime
di Erin A. Craig

Editore: Fanucci Editore
Prezzo: € 14,90
Pagine: 324
Titolo originale: House of Salt and Sorrows


Annaleigh conduce una vita riservata e isolata a Highmoor nella casa di famiglia sulle coste rocciose di Salten, con le sorelle, il padre e una matrigna. Un tempo erano dodici, ma ora un inquietante silenzio rimbomba nelle grandi stanze, dopo che quattro vite sono state interrotte. Ogni morte è stata più tragica della precedente: un’epidemia, una caduta fatale, un annegamento, un tuffo insidioso... E nei villaggi circostanti corre voce che la famiglia sia stata maledetta.
Ossessionata da una serie di visioni spettrali, Annaleigh è sempre più convinta che le morti non siano state solo un incidente. Tutte le notti fino al sorgere del sole le sue sorelle partecipano di nascosto a balli scintillanti, strette in eleganti abiti di seta e scarpine luccicanti, e Annaleigh non sa se cercare di fermarle o unirsi ai loro appuntamenti segreti per scoprire cosa sta succedendo. Perché con chi, o con cosa, stanno davvero ballando?
Quando il coinvolgimento di Annaleigh con un misterioso ed enigmatico sconosciuto si intensifica, dandole nuovi elementi per scoprire la verità su ciò che sta distruggendo la sua famiglia, inizia una corsa contro il tempo per sciogliere l’oscuro enigma che coinvolge le sue sorelle, prima che venga rivendicata la prossima di loro.





Quello che mi ha colpito subito di questo libro è stata la copertina, il fatto che sia un retelling di una famosa fiaba dei fratelli Grimm "Le dodici principesse danzanti" e la prospettiva di un mistero da risolvere. Iniziamo a conoscere la famiglia di Annaleigh alla vigilia della morte della sorella Eulalie, purtroppo non è la prima morte che si verifica nella sua famiglia composta ora da sette sorelle originariamente in dodici in totale. Impariamo a conoscere ogni sua sorella, il severo padre a la neo matrigna Morella, che sembra incline a spingere l'intera famiglia a non crogiolarsi nel lutto ma a reagire e a pensare al futuro senza rimuginare troppo nel dolore del passato.
Annaleigh è l'unica tra le sorelle a non volersi omologare a questa scelta, tra tutte emerge fin da subito e non ha paura di dire quello che pensa e fronteggiare il padre andando controcorrente. Attraverso i suoi occhi impariamo a conoscere meglio il resto della sua famiglia afflitta da una sorta di maledizione, come crede la maggiornaza degli abitanti del villaggio, alla quale però lei non vuole credere e cedere e proprio spinta da questo motivo inizia ad indagare per cercare una spiegazione che non sia accidentale per la morte delle sue care sorelle. Annaleigh ben presto durante le sue indagini inizia ad avere visioni di fantasmi e terrificanti incubi e indizio dopo indizio la portano a svelare l'intero incantesimo che sembra tormentare lei e i suoi cari che ha origini molto antiche.
Le atmosfere create dalla Craig sono davvero uniche e sicuramente il punto forte di tutto il libro, nonostante la presenza di tante figure femminili, balli, vestiti e ninnoli di contrasto troviamo delle sfumature molto dark e horror che spesso ci fanno venire i brividi durante la lettura e ci infondono una sorta di ansia e pathos che ci tengono sulle spine spingendoci ad andare avanti. La nota rosa proviene dall'incontro fortuito di Annaleigh con Cassius, la loro love story soddisfa gli animi delle lettrici più romantiche come me e non mancheranno le difficoltà, come la presenza di Fisher, il primo amore della nostra protagonista che riciccia fuori per portare scompiglio.
Una favola conosciuta che in questo caso viene arricchita da toni oscuri e misteriosi che le donano una veste completamente nuova, una lettura che mi ha appassionato come poche e che soprattutto nelle ambientazioni e nelle note cupe e tenebrose trova la sua originalità nonostante dei personaggi non particolarmente caratterizzati e un plot in molti casi a mio avviso intuibile che mi hanno condizionato nell'assegnazione dei diamantini che per me sono tre e mezzo.
Se amate i retelling, questo mi sento di definirlo unico nel suo genere, include in un solo libro storie di fantasmi, maledizioni antiche, dettagli e richiami al mondo marino, un portale magico e un mistero da risolvere, un mix decisamente affascinante!


Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Latte di mandorla
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autrice: Erin A. Craig


Per conoscere meglio questo titolo vi consiglio di visitare tutti i blog partecipanti a questo speciale. Vi lascio la lista di seguito e buona lettura.





    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
                                        

Recensione: La bambina senza il sorriso




La bambina senza il sorriso
di Antonio Menna

Editore:
Marsilio
Prezzo Cartaceo: €16,00
Prezzo Ebook: €9,99
Pagine: 220


Chiaretta ha nove anni e non ha il sorriso. Lei ride, in realtà, ma non si vede. A causa di un disturbo che ha dalla nascita, quando il cervello lancia lo stimolo la sua bocca rimane immobile, come di gesso. Uno, però, che quando lei ride se ne accorge c’è: il padre, Carmine. Solo lui. Una mattina di marzo, mentre i due passeggiano nei Quartieri Spagnoli di Napoli, la bambina all'improvviso lo perde di vista. L’uomo scompare. Nessuno se ne preoccupa, dato che negli ultimi anni Carmine è andato via già altre volte, per poi tornare a casa. Ma Chiaretta sì, e cercando di avere sue notizie finisce per suonare alla porta di Tony Perduto, giornalista precario che vive da solo in quella zona della città partenopea. Tony le apre diffidente e l’ascolta, per poi venire risucchiato al centro di un mistero su cui costruisce, un poco alla volta – contro tutti e anche contro voglia –, un’indagine minuziosa, guidata solo dalla sua curiosità e animata dalle mille voci dei vicoli di Napoli.
Si compone così, pezzo dopo pezzo, un giallo pieno di suspense e ironia, una storia corale di padri e figli che scorre – come il Sebeto, fiume perduto nel sottosuolo di Napoli – al di sotto delle vite ufficiali, per ricomporsi, a sorpresa, nelle ombre, nelle pieghe più nascoste, in quella verità che, come il sorriso della bambina, in fondo c’è.
Anche se la vede solo chi sa guardare.



Ho letto “La bambina senza sorriso” di Antonio Menna tutto d’un fiato. Bastano due giorni. Una volta che inizi la lettura sei immerso, insieme a Tony Perduto, giornalista precario, protagonista di questo racconto, la piccola Chiaretta e tutti gli altri personaggi, nei Quartieri Spagnoli di Napoli, che è descritta magnificamente. È una storia particolare, soprattutto all'inizio. Chiaretta, una bambina con un problema neurologico a causa del qual il cervello non manda lo stimolo ai muscoli facciali, una mattina di marzo bussa alla porta di Tony Perduto chiedendogli di scrivere un articolo sul suo papà, Carmine Maiorano, commercialista affermato, scomparso il giorno prima nei vicoli dei Quartieri. Per qualche motivo Perduto si affeziona alla storia di questa bambina e fa di tutto per aiutarla. Ma la famiglia Petrelli-Maiorano non è affatto preoccupata e, infatti, non ha sporto denuncia dell’accaduto. L’unica ad essere seriamente preoccupata per Maiorano è Chiaretta. Così, tra diverse disavventure e nuove conoscenze, si sviluppa l’indagine di Tony Perduto, che cercando informazioni sull'accaduto finisce per incuriosirsi sempre di più, iniziando ad indagare a fondo per scoprire la verità, senza riuscire più a fermarsi. Con un finale inaspettato e commovente Menna conclude un giallo davvero scorrevole da leggere, dalla scrittura pulita, divertente e pungente al tempo stesso, che porta a galla temi importanti e odierni come la precarietà lavorativa e sentimentale, le regole imposte da una società che opprime e il bisogno di cambiamento con cui tutti abbiamo a che fare e che spesso prevale, ma che più spesso ancora fa paura e ti blocca in un limbo da cui è difficile uscire. Lo consiglio assolutamente, per la trama, per la scrittura, per le descrizioni di Napoli e dei suoi quartieri che chiudendo gli occhi riesci ad immaginare, per il finale inatteso e, soprattutto, per i personaggi, raccontati e descritti così bene che sembra di conoscerli da sempre.

Durata totale della lettura: Due/ Tre giorni
Bevanda consigliata: Caffè
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni




      "Si va per non rimanere. A volte bisogna cambiare tutto " 

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

martedì 28 luglio 2020

Recensione: Il morso della vipera



Il morso della vipera
di Alice Basso

Editore: Garzanti
Prezzo cartaceo : € 16,90
Prezzo ebook: € 9,90 
Pagine: 302
Genere: Narrativa moderna

Dopo aver creato Vani Sarca, Alice Basso torna con una nuova protagonista: combattiva, tenace, acuta, sognatrice. Sullo sfondo di una Torino in cui si sentono i primi afflati del fascismo, una storia in cui i gialli non sono solo libri ma maestri di vita.
«Alice Basso seduce e cattura grazie a originalità e freschezza» - Silvana Mazzocchi, la Repubblica
"Ogni mattina Anita si accomoda alla Olivetti e digita digita digita. Le storie che deve trascrivere sono belle. Anita coi personaggi entra subito in confidenza. Tempo due racconti e le sembra di conoscerli da una vita. In ogni storia il protagonista di turno si ritrova in un agguato, in una sparatoria, in una rissa. E Anita ormai lo sa che il personaggio ne uscirà intero, o perlomeno con buone prospettive di ripresa, perché sono racconti seriali, giusto? Mica lo fai crepare, il protagonista che deve tornare ancora e ancora, ci arriverebbe anche un cretino; eppure a ogni lama di coltello che balugina nel buio di un vicolo, a ogni sguardo nero dell’occhio cavo della canna di una pistola, a ogni sagoma minacciosa che si staglia contro la porta di una bisca, Anita trasale e digita più in fretta per vedere come andrà a finire".

Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un'anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l'intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi.





Anita è spiritosa, vivace e bellissima. Della bellezza negli anni ne ha fatto una virtù, non perché non sia intelligente ma perché tutti da sempre le hanno ripetuto quanto fosse bella. Siamo a Torino e il fascio sta programmando di invadere l'Africa, la torre littoria svetta sulla città: l'aria è elettrica, di attesa dell'oscurità che nel giro di pochi anni si abbatterà come una scure sulla nostra penisola. Anita però ha un fuoco che le brucia dentro ed è quel fuoco che l'ha spinta a dire a Corrado - nel bel mezzo della proposta di matrimonio - che avrebbe voluto lavorare sei mesi prima di diventare moglie e madre di sei -sei!- bambini. Alice Basso dopo il successo della serie che vede protagonista Vani Sarca, torna in libreria con una nuova frizzante eroina. Ho avuto modo di conoscere Alice Basso dal vivo alle presentazioni dei libri di Barbara Fiorio ma alla fine per svariati motivi ho sempre ritardato la lettura dei suoi romanzi.Questa volta però non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di leggere la sua ultima creazione e ne sono rimasta incantata. La sua narrazione è ironica nel caratterizzare Anita che potrebbe anche sembrare una ragazza frivola in realtà è proprio il contrario: per tutti lei è l'emblema della bellezza con quei fianchi e quegli occhi, quello che però in molti, anche Corrado il suo fidanzato, non percepiscono è il fuoco che arde nel suo cuore. Ho letto questo romanzo in due giorni non riuscendo quasi a posarlo: Alice Basso ho catturato la mia attenzione e il mio cuore sin dalle primissime battute. Con l'ironia che la contraddistingue l'autrice ha donato al lettore il ritratto di un'Italia fascista ancora lontana dalla guerra, una Torino che ribolle, che vuole ribellarsi al Cerutti e alla sua milizie.

Durata totale della lettura: due giorni
Bevanda consigliata: tè al pompelmo
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni



"Siete coraggiosi a tal punto da strapparvi il lupo di dosso?"


  Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
                                       

lunedì 27 luglio 2020

Recensione: La mezzaluna di sabbia




La mezzaluna di sabbia
di Fausto Vitaliano 

Editore:
Bompiani
Prezzo Cartaceo: €18,00
Prezzo Ebook: €10,99
Pagine: 400


Gregorio detto Gori Misticò: maresciallo dei carabinieri, una predilezione per Topolino e una cicatrice all’altezza del cuore. Dopo anni in servizio al Nord è rientrato a San Telesforo Jonico, il paesino calabrese dove è cresciuto, ma ora è in aspettativa. Nessuno sa perché tranne il suo amico Nicola Strangio, oncologo in un grande ospedale milanese. I pochi abitanti del paese lo vedono spesso avviarsi verso la spiaggia del Pàparo, una mezzaluna di sabbia senza un bar o un filo d’ombra, ma dove ancora nidificano le anatre e il mare scintilla come i più nitidi ricordi di gioventù. Gori non ha più voglia di lottare contro il male, che trova sempre il modo per avere la meglio. Eppure, quando il giovane brigadiere Costantino invoca il suo aiuto per un caso di omicidio, qualcosa lo spinge a iniziare l’indagine... Tutti conosciamo la paura annidata nello scorrere del tempo, la tentazione di gettare la spugna, il disgusto per la mediocrità – eppure ciascuno di noi ha la sua mezzaluna di sabbia dove coltivare un’irriducibile speranza. Con una lingua ricca di sfumature, sullo sfondo di una Calabria divisa tra degrado e splendore, Fausto Vitaliano dà vita a un noir pieno di umanità e a un personaggio che, guardando la morte negli occhi, mantiene un tenacissimo amore per la vita.



San Telesforo Jonico, un paesino calabrese sperduto, dove ci sono più case sfitte che abitanti, è lo sfondo di un noir che ti cattura dopo poche pagine. La vicenda inizia con l’avvistamento, da parte di un migrante appena sbarcato in Calabria, di un cadavere semisepolto, portato a riva dalla marea, in una spiaggia del luogo, e con il ritorno in paese di Falco Celata, ricco e prepotente figlio del Barone
Vittorio Celata e della baronessa Silene Celata. Un susseguirsi di eventi dà vita ad una storia davvero avvincente, che porta il lettore a porsi domande e a creare improbabili collegamenti tra tutte le vicende ed i personaggi coinvolti. Un tassello alla volta, ci si avvicina alla soluzione, o almeno così sembra. Infatti, il finale è del tutto inaspettato, su più di un versante. Una trama davvero coinvolgente e molto ben intrecciata, intrisa di espressioni dialettali che rendono più viva e reale la storia. Ma, a parer mio, il punto forte del romanzo, quello che davvero fa la differenza, è senza dubbio il personaggio principale, Gori Misticò, maresciallo dei carabinieri in aspettativa dall'Arma a causa di un tumore, per cui è costretto a viaggiare avanti e indietro da Milano. Nessuno è a conoscenza della sua malattia, a parte Nicola Strangio, suo amico e oncologo da cui è in cura a Milano, appunto. Gregorio Misticò è un personaggio scontroso, sagace e schietto, che impari a conoscere, a capire ed apprezzare nel corso del romanzo. La malattia lo ha portato a non voler più combattere contro il male, non solo fisico, ma generale, a non sentire più il bisogno, né la voglia, di cercare di ottenere giustizia a tutti i costi, perché forse la giustizia a questo mondo non esiste. Si lascia scivolare tutto ciò che gli capita attorno, senza preoccuparsi di qualunque cosa non lo riguardi strettamente da vicino. Passa molto tempo alla spiaggia del Pàparo, la sua mezzaluna di sabbia, la sua fortezza, quel luogo che lo riporta indietro nel tempo e gli libera la mente dalle preoccupazioni. A un certo punto, però, sente il bisogno, nel tempo che gli resta, di aggiustare qualcosa, anche se cosa, esattamente, non lo sa neppure lui. È così che inizia ad aiutare il giovane brigadiere Federico Costantino, che vede il maresciallo come una guida, come un padre, in un’indagine che, tecnicamente, non sarebbe nemmeno di loro competenza.
Questo libro mi ha affascinata, e catturata per diversi motivi, uno più valido dell’altro: una trama avvincente, una lingua colorita, ricca di sfumature dialettali, personaggi che mostrano diversi spaccati psicologi, temi quali l’arrivo di migranti clandestini, tumori, corruzione, di cui si sente parlare tutti i giorni, ma difficili da affrontare in questo modo. Tutto perfettamente amalgamato in un noir che vale davvero la pena di essere letto.

Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Caffè
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




      "Esiste un ciclo delle cose dal quale non puoi scappare, ecco l’unica verità. " 


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Recensione: Ti ho incontrato a mezzanotte


Ti ho incontrato a mezzanotte
di Elle Kennedy


Editore: Newton & Compton
Prezzo Caertaceo: € 9,90
Prezzo Ebook: € 5,99
Pagine:  236
Genere:  Romance, New Adult

Soltanto ventiquattro ore non bastano per gestire il lavoro da cameriera, il volontariato, le lezioni all’università: Maggie Reilly lo sa bene. Non c’è proprio spazio per una relazione. Per fortuna ha avuto un’idea: un amante che incontra tre o quattro volte l’anno. Ma quando si presenta nell’hotel aspettandosi di infilarsi a letto con un uomo, si ritrova per sbaglio con un altro: Ben Barrett, il ragazzaccio più famigerato di Hollywood. Ben, deciso a tenere un basso profilo dopo l’ennesimo scandalo, vuole soltanto dormire. E invece si ritrova a passare una notte rovente con una incredibile rossa senza vestiti. Non accetta le sue scuse, ma accetta volentieri l’offerta di un posto dove nascondersi per un po’, e se l’accordo comprende anche del sesso bollente senza impegno… di sicuro non sarà lui a lamentarsene. Ma Ben si accorge da subito che una settimana con la sua vivace cameriera non è abbastanza. Vuole di più. Molto di più. Ora deve solo convincere Maggie, fermamente contraria a una relazione, che stare con un cattivo ragazzo ha molti lati positivi. Ed è la cosa migliore che sia mai capitata a entrambi.




Maggie non ha tempo per le sciocchezze, ma oggi finalmente rivedrà il suo “amico di letto” Tony con il quale ha rapporti 2 volte l’anno. Beh, nessuno dei due ha tempo per le emozioni, è solo sesso e va bene così ad entrambi. Solo che qualcosa va storto…
E se per caso vi ritrovaste, al buio, in una camera d’albergo, con un focoso sconosciuto con il quale, sin da subito, si instaurasse una chimica davvero pazzesca, che fareste?
Che fareste, dico io, se scopriste che questo sconosciuto è, invece, che ne so io, Chris Hemsworth?
Eddai… io penso che potrei rimanerci secca! ;-D
Ma alla nostra protagonista, una “Maniaca dello stacanovismo” come Maggie, in primis, non sa chi sia il suddetto Chris (che nel romanzo si chiama Ben Barrett) e in secondo luogo non vuole avere casini!
Lei ha già tutto programmato: deve studiare, lavorare al centro giovani, lavorare all’ Olive per pagarsi le bollette e non ha davvero bisogno d’altro… o almeno è quel che crede!
Ben è un attore di Hollywood alle prese con l’ennesimo scandalo… solo che questa volta, sembra davvero che lui non c’entri nulla. Ha bisogno di un posto dove stare, al riparo dai paparazzi, per riposarsi, dormire e stare fuori dai guai per qualche tempo.
Quando una rossa tutta fuoco gli piomba nel netto e lo stuzzica per poi darsela a gambe levate e lasciarlo lì come un pesce lesso, Ben non capisce perché, ma sente di doverla incontrare di nuovo!
Che Mags accetti di ospitare Ben in casa sua per qualche tempo, non può che essere il preludio di molti, molti (focosi) guai… proprio ciò di cui la ragazza non ha davvero bisogno.
Tra gag, battibecchi e scene davvero davvero hot, penso che divorerete questo libro proprio come è capitato a me.
Elle Kennedy riesce sempre a creare delle storie credibili grazie alla caratterizzazione dei personaggi che, cavolo!, funzionano sempre!
 Se stai cercando una lettura bollente, a volte divertente, a volte molto romantica con due personaggi molto affascinanti e simpatici, non cercare oltre “Ti ho incontrato a mezzanotte” è il romanzo che fa per te!


Tempo di lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Succo ACE
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autrice: Elle Kennedy






"Volevo che la mia vita significasse qualcosa, volevo che contasse qualcosa, anche solo per i ragazzi con cui lavoravo, ed era questa la mia motivazione. Risparmiare soldi, ottenere una laurea, trovare un lavoro significativo. Ma cosa succede dopo? Cosa succede quando torno a casa da sola, la sera? Quando mi sveglio la mattina da sola". " 



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.