venerdì 29 ottobre 2021

Recensione: L'isola degli alberi scomparsi



 L'isola degli alberi scomparsi

 di Elif Shafak

 Editore: Rizzoli
 Prezzo: € 19
 Pagine: 368
 Titolo originale: The Island of Missing Trees

  Nata e cresciuta a Londra, Ada Kazantzakis, sedici anni, non sa niente del passato dei suoi genitori. Non sa che suo padre Kostas, greco e cristiano, e sua madre Defne, turca e musulmana, negli anni Settanta erano due adolescenti in quell’isola favolosa di acque turchine e profumo di gardenie chiamata Cipro. Non sa che i due si vedevano di nascosto in una taverna di Nicosia, dalle cui travi annerite pendevano ghirlande d’aglio e peperoncini. Non sa che al centro di quella taverna, testimone dei loro incontri amorosi, svettava un albero di fico. E non sa che l’albero, con le fronde che uscivano da un buco sul tetto, era lì anche quando l’eterno conflitto dell’isola, spaccata in due lungo la «linea verde», si era fatto più sanguinoso e i due ragazzini non erano più venuti. Ora quello stesso albero, nato da una talea trafugata anni prima a Londra, cresce nel giardino dietro la casa di Ada: unico, misterioso legame con una terra dilaniata e sconosciuta, con quelle radici inesplorate che, cercando di districare un tempo lunghissimo fatto di segreti, violente separazioni e ombrosità, lei ha bisogno di trovare e toccare. Pulsano, in questo libro spalancato sulla distruzione e gli esili provocati dalla guerra, colori luminosi e profumi d’erbe e olive nere; il battere delle ali di uccelli di ogni piumaggio; il canto ininterrotto delle fronde di un albero; il respiro sano di un amore e quello fiero della vita.




Una doccia di realismo magico che vi di staccherà dalla realtà per un pochino. 
Una parte della storia è qualcosa che abbiam già visto, una lotta Montecchi e Capuleti, solo che stavolta è turca musulmana lei e greco cattolico lui, in una Cipro ante guerra civile, ma sempre con un odio profondo fra le due fazioni. Ma si sa come vanno le cose, l'amore non ha nazionalità o religione e i due si innamorano, l'unico modo per vedersi è alla taverna del fico allegro in cui i proprietari dolcissimi li aiutano a nascondere questo amore al mondo. Non viviamo la loro storia in linea retta perché la narrazione salta tra tre linee temporali diverse, il 2010  in cui Ada la loro figlia ha delle enormi difficoltà a superare la morte della madre, il 1974, l'inizio della storia d'amore dei suoi genitori e il successivo scoppio della guerra e infine quel tempo a metà, quando i due innamorati si sono ritrovati e trasferiti a Londra. 
Anche il narratore cambia sempre, alle volte è Ada, adolescente arrabbiata e con un milione di domande sul proprio passato a cui nessuno sembra voler rispondere, altre la pianta di fico, perché in questo romanzo la natura è reale quanto gli umani ha sentimenti, dolori e preoccupazioni, ma soprattutto ci racconta di storie di persone e di animali e piante che sono fondamentali nel mondo. 
La pianta di fico ci racconta di tutte le sue particolarità, non solo naturali ma anche le proprietà secolari e leggendarie che gli sono state appioppate. Da Cipro al Kenya, la pianta di fico è simbolo di prosperità per tutte le religioni e anche in questo romanzo sembra essere la trasportatrice di sicurezza e felicità. 
Ada non sa nulla del suo passato finché non arriva la zia Meryem a snocciolare detti e leccornie cipriote ma soprattutto a farle scoprire di più dei suoi genitori e in qualche modo anche di sé stessa.
Conoscevo poco della storia turbolenta di Cipro e questo romanzo mi ha spiegato in modo interessante gli avvenimenti dolorosi delle guerre, divisioni della popolazione e del costante rammarico delle famiglie che tutt'ora cercano i corpi dei loro cari.
Un romanzo a tratti doloroso, scritto eccellentemente da questa autrice turco-inglese che non avevo letto prima, che ci regala moltissime immagini stupende della natura di Cipro e dell'importanza di fiori e piante che rischiamo di scordare, ma anche una storia famigliare di oltre 40 anni con i suoi alti e bassi in un paese in tumulto. 
Molto consigliato, mi è piaciuto particolarmente il personaggio della zia, tenera, piena di gioia e di colore, attenta ai bisogni delle altre persone anche quando si sente rifiutata.


Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Succo di melograno
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Sito dell'autrice: Elif Shafak


"L’unica domanda che le incendiava la mente: si può ereditare 
anche un elemento impossibile da afferrare e misurare, come la tristezza."


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

giovedì 28 ottobre 2021

La Biblioteca dei Bimbi: E la regina disse








E la regina disse
testi di Cristina Bellemo
illustrazioni di Isadora Brillo


Editore: ZOOlibri
Prezzo cartaceo: € 16,00
Pagine: 32
Formato:
 23 x 27,5 cm


C’era una volta una regina, che un giorno si sentì talmente potente da mandare via dal suo regno tutto ciò che aveva le righe. E il suo regno si vuotò un poco. Poi decise di mandare via tutti quelli che dormivano o sorridevano troppo. E il regno si svuotò ancora. Finché un giorno la regina mandò via persino tutte le parole. E il regno si vuotò del tutto. Così si sentiva la regina: vuota. In un regno vuoto non si riusciva neanche a parlare, non aveva più significato dire qualcosa senza nessuno che potesse ascoltare. Allora che fare? La regina disse una sola potentissima parola: “Sì.”E il regno si riempì di nuovo, di persone e di parole.




Oggi vi voglio parlare di un libro davvero meraviglioso.
Come avrete ormai capito, a mio parere, Zoolibri non fa mai nulla per caso e pubblica libri davvero bellissimi e pieni di poesia, significato, crescita..
E la regina disse” ne è un altro esempio.

In un regno dominato da una sovrana un po’ capricciosa ed infelice, ecco che arriva, senza preavviso, il primo editto: “Ordino che sparisca dal mio regno tutto ciò che ha le righe”.
Immaginate la processione di persone, cose e chi più ne ha più ne metta, che si mette in marcia e sparisce dal regno.
La regina si sente potente e, sempre senza preavviso, vuole di nuovo far vedere chi comanda.
E fu sera, e fu mattina, secondo editto.
Ci scherzo un po’ su, ma davvero ci sono 7 ordini imposti dalla regina (come nella Genesi), uno più assurdo dell’altro, finché…
Non vi spoilero niente, tranquilli! ;-)
Amerete questo libro che parla di quanto le nostre parole, dette senza pensare troppo al loro significato, possano avere conseguenze su di noi e sugli altri.
Un libro davvero scritto benissimo, con vocaboli ben ponderati, pensati e mai fuori posto. Cristina Bellemo usa la magia delle parole magistralmente e costruisce storie e frasi davvero poetiche, ricche di immagini e di significato.
Corredano questo libro delle illustrazioni di Isadore Brillo fatte a matita (acquarellata e non) che sono davvero ricche e meravigliose.
Anche nei disegni si parte da un tripudio di colore che, man mano, si “impoverisce” ad ogni editto emanato, fino a diventare monocolore, nostalgico, blu.. (si dice blue monday/ blue Christmas, no?).
Delle illustrazioni ricche di particolari, mai uguali, con colori complementari dalle tonalità pastello che potrete guardare e riguardare per scoprire ogni volta qualcosa di nuovo.
Ho particolarmente apprezzato l’outline (il bordo dei diversi personaggi/elementi) della tonalità più scura dello stesso colore usato per il riempimento che definisce, ma non impatta come avrebbe fatto il nero.
Un altro piccolo capolavoro da aggiungere alla vostra collezioni di libri della Zoolibri!


Bevanda consigliata: Infuso Zenzero e Limone
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 4 anni





“… ma proprio in quel momento la regina si accorse che le sue parole non parlavano più. Perché non c’era nessuno. W non c’era più niente." 



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

mercoledì 27 ottobre 2021

Recensione: Scandalosamente felice


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 Scandalosamente felice
 di Gaia de Beaumont

 Editore: Marsilio Editore
 Prezzo: € 16,00
 Pagine: 192

 Scandalosamente felice è la storia di Joséphine Baker (1906-1975), che nel racconto esatto e confidente di Gaia de Beaumont diventa il romanzo di una vita che in sé è già un romanzo, e di avventura. Nata poverissima ma con una grande passione per la danza Joséphine riesce, con peripezie degne dei bambini di Dickens, a fuggire dal mancato amore della madre e a raggiungere prima New York, poi Parigi, e soprattutto riesce a ballare. Nella capitale francese, in quel periodo sfavillante e foriero di eventi terribili che sono stati gli anni Venti, diventa la musa, la compagna e il sogno selvaggio di ogni uomo di cui incrocia i passi o i desideri, e per tutti, anche per noi, si cristallizza nell’icona di un mondo meraviglioso e perduto, sensuale e inavvicinabile, allegro e con un gonnellino di banane e una collana di perle. E basterebbe quello per consegnarla all’immortalità se Joséphine non avesse vissuto circondata da animali di ogni specie in ville bellissime, non fosse stata membro del controspionaggio, non avesse adottato, dopo la guerra, dodici bambini provenienti da ogni parte del mondo, e non avesse partecipato alla marcia per la libertà di Martin Luther King. Con una lingua vicinissima e distante come quella di un biografo inglese, ironica e dolente, Gaia de Beaumont srotola, come un nastro dorato, la vita di Joséphine Baker, restituendo amori ed errori a un’icona che non è mai stata ferma nel tempo.




Josephine nasce in un contesto estremamente povero ma soprattutto da una madre che non la vuole perché le ricorda del padre. Una bambina piccola, bruttina, dinoccolata che sembra essere interessata solo allo scappare da casa e al ballare a modo suo.
Per un colpo di fortuna le viene proposta una parte a Parigi, ha 19 anni, decide di mollare tutto e andare dall'altra parte del mondo. 
Vi anticipo che sarà la giusta decisione! Il mondo europeo non aspetta altro che qualcuno rompa gli schemi di valzer e foxtrot, qualcuno che si scateni e usi la spontaneità e la passione nel ballo. 
A Parigi nel primo dopoguerra infatti era tutta una cacofonia di pittori, artisti, musicisti e ballerini. Il suo decidere di seguire una mini compagnia teatrale e imparare a ballare è la seconda scelta che la porterà nella direzione giusta. Mentre all'inizio debutta per pura fortuna e diventa famosa principalmente per il proprio colore della pelle, in poco tempo la gente non può fare a meno di lei, della sua carica vitale ed eccentricità, anche le critiche spietate sembrano non influenzarla. Lei viceversa non può fare a meno dell'attenzione del pubblico e dei numerosi amati che si susseguono. 
Seguiranno una serie di matrimoni più o meno scabrosi e fortunati che cercheranno sempre di rinchiuderla in una gabbia che le sta sempre troppo stretta. 
Tutto cambierà allo scoppio della guerra, Josephine diventerà una vera e propria spia, le sue conoscenze e la sua capacità di far parlare gli uomini la aiuteranno nel scoprire informazioni importanti per la liberazione. Dopo la guerra è così malata che sembra stia per morire ma con lei il colpo di scena è sempre dietro l'angolo, risalirà alla ribalta e costruirà addirittura un mondo tutto suo in una villa antica che aveva visto anni prima. 

Devo ammettere che non consiglierei la lettura di questo libro, scritto con fin troppa leggerezza, l'ho trovato pieno di stereotipi e pochissima empatia. Sicuramente la protagonista è un personaggio scomodo, né ha combinate di ogni colore, strabordando dalla linea conosciuta mille volte. 
La biografia é scritta con molta superficialità e con pochissima imparzialità ma anziun tocco di giudizio negativo che aleggia tra le pagine. Un riassunto poco approfondito della vita scatenata di una donna scomoda e instabile ma, che ci piaccia o meno, ha sradicato alcuni stereotipi a due mani. 

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Earl Grey
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni


"Verso un’alimentazione naturale, sostenibile, energetica e consapevole."


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

martedì 26 ottobre 2021

Recensione: La palude della morte

              

La palude della morte
di Joy Ellis

Editore: Newton Compton
Prezzo Cartaceo: € 9,90
Prezzo ebook: € 4,99
Pagine: 384
Titolo originale: Hunted on the Fen

Dall'autrice del bestseller Dieci piccoli indizi
Un grande thriller
Le indagini di Nikki Galena
Le paludi del Lincolnshire tornano a essere macchiate di sangue: il cadavere di una donna è stato ritrovato in una stanza chiusa dall'interno, apparentemente senza alcuna possibilità che qualcuno potesse accedervi.
Ma il brutale omicidio rischia di passare in secondo piano per l'ispettore Nikki Galena: qualcuno sta infatti attentando alla sua vita e a quella dei suoi colleghi. Un avversario crudele e determinato, che non si fermerà davanti a nulla pur di colpire la squadra di Nikki. È possibile che l'inspiegabile delitto della camera chiusa sia collegato alla serie di attacchi ai danni della polizia? Per scoprirlo, Nikki dovrà affrontare una delle sfide più ardue e pericolose della sua vita.
La prova più difficile per l'ispettore Nikki Galena: le vite dei suoi collaboratori dipendono da lei...

Mi è piaciuto molto questo libro che ha come protagonista l'ispettore Nikki Galena. È buona cosa, secondo me, introdurvi i protagonisti, il team di questo commissariato delle Fen, ognuno di loro è importante perché bersaglio di un criminale nascosto e misterioso. Nikki Galena è una poliziotta coraggiosa, onesta e coscienziosa, indurita da una tragedia famigliare e dai casi terribili di cui si è occupata in passato. Vive nelle Fens del Lincolnshire, un posto isolato in mezzo alle paludi e a Greenborough, città mercantile con un alto tasso di criminalità.  Ha una squadra molto unita. Il suo braccio destro è il Sergente Joseph Easter, di classe media, con una buona istruzione e con un passato nell'esercito. Divorziato con una figlia, Tamsin, con la quale ha rapporti molto difficili. Ha un rapporto speciale con Nikki. E poi abbiamo Cat, l'agente Caitlin Cullen, giovane ventisettenne, dura e scaltra, abilissima a lavorare sotto copertura, amante della tecnologia, leale e molto unita a Dave, il suo collega più anziano. Dave Harris, un vecchio poliziotto buono e orgoglioso. Nasconde gravi problemi di famiglia, dei quali preferisce occuparsi da solo. Devoto alla squadra applica con successo il suo talento di poliziotto vecchio stile. E a capo di tutta la squadra il commissario Rick Bainbridge, un poliziotto genuino, una persona corretta rispettata tanto dai superiori che dai suoi sottoposti. Vicino alla pensione, ma nonostante questo non si tira indietro davanti a nulla.
Tutto inizia con un delitto in una camera chiusa. Una giovane donna viene trovata assassinata ma, apparentemente nessuno è entrato o uscito dal suo appartamento. Un sofisticato sistema di sorveglianza esclude che qualcuno possa essersi intrufolato nella casa per uccidere la donna. 
A occuparsene è la squadra di Nikki Galena. Il suo ingresso nella storia è alquanto anomalo. Il suo collega, il sergente Joseph Easter, si sveglia di soprassalto di notte e il suo istinto di ex ufficiale lo porta a credere che ci sia un pericolo in agguato. Dalla finestra vede che una parte della casa di Nikki Galena, è in fiamme. La raggiunge immediatamente e la salva da quella che potrebbe essere stata una tragedia, la casa avrebbe potuto prendere fuoco e lei non se ne sarebbe accorta. Iniziano subito a indagare per scoprire la causa dell'incendio, un corto circuito o doloso? Ma questo è solo il primo dei tanti attacchi che vedono coinvolti uno dopo l'altro i componenti la squadra di Galena. La seconda vittima è Cat, poi tocca a Dave. Di ciascuno viene colpito il punto debole. Le due indagini, quella per la donna uccisa nella camera chiusa e quella per i crimini verso la polizia, procedono di pari passo e si pensa che possano essere collegati perché c'è un elemento che a un certo punto le accomuna. La mente dietro a questi crimini viene soprannominata dalla squadra "il cecchino", perché agisce nell'ombra, non si sa mai quale sarà il suo prossimo attacco e l'angoscia al commissariato sale inesorabilmente.
Riuscirà la squadra di Nikki Galena a scoprire chi c'è dietro a tutto questo?
Un finale totalmente inaspettato chiude le indagini lasciandovi senza parole.

Durata totale della lettura: 2 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: cappuccino con cannella
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Joy Ellis



      "Sotto assedio. Un nemico invisibile tira le fila di una serie di crimini ai danni della squadra di Nikki Galena."




Si ringrazia la Casa Editrice per la copia omaggio.

lunedì 25 ottobre 2021

Review Party: Lady Jane

Iniziamo un'altra settimana con uno speciale, in particolare il Review Party del libro "Lady Jane" di Cynthia Hand, Brodi Ashton, Jodi Meadows edizione Piemme.
Un libro che ho adorato in ogni parte, una commedia ricca di ironia e avventura e con un insolito pizzzico di magia che rende il tutto molto più interessante!


 Lady Jane

 di Cynthia Hand, Brodi Ashton, Jodi Meadows

 Editore: Piemme
 Prezzo Cartaceo: € 18,00
 Pagine: 432


«Tagliatele la testa!» Sin dai tempi di Enrico VIII sentire quest'ordine non è poi tanto raro. Mogli scomode, consiglieri in odore di congiura, figli legittimi e bastardi... Al sovrano di turno basta schioccare le dita e zac! Per non parlare del veleno. Insomma, se Lady Jane Grey preferisce i saggi sulle barbabietole alla vita di corte, un motivo c'è. Peccato che, quando sei nella linea di successione alla corona inglese, puoi ritrovarti sposata con un tizio mai visto prima. Bello, questo sì, ma con un segreto decisamente ingombrante. Soprattutto quando ti mettono addirittura sul trono, e la tua prima concorrente è la cugina Maria - che non per nulla passerà alla storia come Bloody Mary. O forse no. Già, perché le autrici hanno stabilito che questa turbolenta epoca storica era troppo cupa, quindi hanno deciso di rimescolare le carte, aggiungere un pizzico di magia et voilà, ecco a voi un romanzo di cappa e spada con atmosfere alla Bridgerton e una Lady Jane che da sacrificabile pedina dinastica diventa un'eroina anticonvenzionale e molto umana. Ma non del tutto...


Che libro assolutamente delizioso, forse uno dei più belli di quelli letti recentemente, ha tutte le caratteristiche che mi coinvolgono, una solida radice romantica ma non troppo mielosa, un'avventura costruita su veri fatti storici di un periodo molto movimentato come quello dell'Inghilterra di Enrico VIII o meglio dei suoi successori, e un tocco magico dato degli "Edian" con il potere di passare dalla forma umana a quella animale e viceversa.
Ma andiamo con ordine, questa non è affatto la storia che ci si aspetta di leggere quando storicamente inquadriamo il periodo in cui è ambientato il libro, ovvero l'epoca successiva alla morte di re Enrico VIII di Inghilterra che vede succedergli al trono il figlio Edoardo VI. Un re giovane, inesperto ma soprattutto con una salute molto cagionevole, che deve destreggiarsi in una corte sicuramente burrascosa, in questo caso spezzata in due dall'antico scontro tra i "Verity" e  gli "Edian", i primi che condannano e vedono di cattivo occhio i secondi che devono mantenere per questo motivo la loro vera natura nascosta. Quando il rischio della sua dipartita è imminente, tra tutti sceglie la sua cugina e migliore amica Lady Jane Grey per succedergli al trono e di conseguenza la da in moglie a Gifford Dudley, il figlio del suo consigliere più fidato. 
Ecco che entra in campo la nostra Jane, come non innamorarsi di lei fin da subito?! Amante della lettura, preferisce la compagnia dei suoi amati libri rispetto alla vita di corte, intelligente, scaltra coraggiosa, questa eroina ha tutte le caratteristiche giuste per essere una protagonista perfetta, a volte poco fiduciosa, ma come darle torto, vivendo in un mondo sempre ricco di insidie e cospirazioni e soprattutto in un momento così delicato, il passaggio della corona richiama l'attenzione delle sorelle di Edoardo, Maria la sanguinaria e la dolce Bess e quella di usurpatori con una tremenda sete di potere. L'uomo a cui viene data in sposa ha la nomea di dongiovanni e non solo, Gifford è un personaggio che emerge più lentamente e in ritardo rispetto a quello di Jane, ha un carattere schivo e riservato che nasconde quella sottile sensibilità che per me è una calamita per i personaggi maschili e che mi fa palpitare il cuore. Inoltre ha una maledizione che aggiunge un po' di pepe a tutta la trama, ovvero allo spuntare del sole si trasforma in cavallo a causa della sua natura "Edian".
Insomma, si intuisce che la storia che ci offre questo libro è davvero ricca di sorprese e regala al lettore una versione diversa di quello accaduto davvero nell'Inghilterra di quel periodo. Le autrici riescono ad amalgamare perfettamente stralci di avvenimenti realmente accaduti e finemente ricercati con elementi fantastici che rendono la trama originale e movimentata e che quindi coinvolge moltissimo, facendo appassionare ad ogni pagina e lasciando quella piacevole sensazione di soddisfazione a fine lettura. La narrazione è fluida e schietta, le autrici guidano il lettore e lo preparano adeguatamente per quello che si appresta a leggere e con la giusta dose di ironia rendono il tutto ancora più piacevole da seguire.
Un romanzo che non potrei smettere di consigliare, una storia romantica che mi ha fatto sognare e lo fa ancora adesso solo a ripensarci, una vicenda che non annoia e il ritratto di un personaggio storico femminile forse passato nel dimenticatoio ma che qui viene arricchito, aumenta di spessore e con le giuste sfumature magiche rimane impresso, rendendo questa lettura assolutamente imperdibile! 


Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Frullato al cioccolato
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Per conoscere meglio questo libro vi consiglio di visitare tutti i blog partecipanti a questo speciale. Vi lascio la lista di seguito e vi auguro una buona lettura.

    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

venerdì 22 ottobre 2021

Recensione: Appunti sul dolore



 Appunti sul dolore

 di Chimamanda Ngozi Adichie

 Editore: Einaudi Editore
 Prezzo: € 14
 Pagine: 88
 Titolo originale: Notes on Grief

 La morte improvvisa dell’amatissimo padre nel giugno 2020, in piena pandemia, getta Chimamanda Ngozi Adichie in uno stato di rabbiosa prostrazione. Le consuete parole della consolazione la irritano, il formalismo dei riti la esaspera, il dolore la dilania. Ma i suoi pensieri e le sue sensazioni, l’analisi dei diversi modi di affrontare il lutto, quello nigeriano e quello occidentale, diventano occasione per una lucida e penetrante meditazione sulle cose ultime, oltre che un canto d’amore per colui che per primo le ha insegnato a non temere il giudizio degli uomini. Cosa significa morire in tempo di pandemia? Può significare che la notizia, addirittura l’immagine di un padre senza vita, arrivi tramite una call su Zoom; se si vive in continenti diversi e il lockdown inchioda il mondo intero alla propria abitazione, può significare anche attendere spasmodicamente la riapertura degli aeroporti per poter raggiungere la città natia e celebrare finalmente l’indispensabile rito del funerale. La Chimamanda che apprende della morte improvvisa del padre per una malattia silente è la bambina inconsolabile del suo amatissimo papà, ma è anche la donna che vive a cavallo di due mondi, con le loro enormi differenze nell’avvicinare le fasi piú salienti dell’esistenza umana; è la scrittrice che medita sul senso dei rituali; è la femminista che vorrebbe sottrarre la madre a quelli piú umilianti, ma al contempo si rende conto del loro potere catartico. Il lutto è violento e fisico, è un ladro che strappa via i ricordi lasciando paura e furia. Eppure porta con sé un monito che in qualche modo spinge avanti: «Una voce nuova si fa strada nella mia scrittura, carica della vicinanza che avverto con la morte, della consapevolezza capillare e acutissima della mia stessa caducità. Un’urgenza nuova. Un senso di incombente precarietà. Devo scrivere tutto adesso, perché chissà quanto tempo mi resta».




Un viaggio triste e intenso sul valore e le modalità di reazione alla perdita di una persona importante.
Non avevo ancora letto qualcosa che analizzasse ciò che proviamo nella perdita con così tanta delicatezza e ho sentito questo libricino molto vicino a me.
L'autrice perde il padre e naviga con difficoltà la sua scomparsa, le lacrime, il dolore fisico causato dal pianto, la solitudine. Ma anche le risate e la gioia legata ai ricordi.
Un libricino piccino ma che cola di bravura della scrittrice che ancora una volta mi lascia a bocca aperta , ho dovuto leggerlo a tratti perché essendo anche io follemente innamorata di mio padre, era un po' difficile da leggere e immedesimarsi nelle sensazioni. 
Nel viaggio del dolore, veniamo a conoscere un professore affermato, un padre stupendo e un marito attento, che ha lasciato ai figli degli insegnamenti importanti e una voragine incolmabile con la sua perdita.
Più volte l'autrice ripete che non sappiamo come reagiremo al dolore prima che esso arrivi. Possiamo cercare di immaginarlo ma è impossibile predire quali piccoli dettagli ci ridurranno a pezzi, quale infinitesimo ricordo di una persona possa sconvolgerci del tutto. Soprattutto quando non abbiamo possibilità di essere circondati dai familiari nel momento della perdita e non possiamo partecipare al funerale a causa di una pandemia che ci obbliga a dare l'ultimo addio con una videochiamata.
Un pensiero mi è rimasto molto impresso perché è proprio il motivo che mi ha spinto al primo tatuaggio. 

            "Ho finalmente capito perché la gente si fa tatuare, in ricordo di persone perdute.
            Per il bisogno di proclamare non solo la perdita, ma anche l’amore, la continuità"
 
Assolutamente da leggere!

Durata totale della lettura: 3 giorni
Bevanda consigliata: Cioccolata calda
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Sito dell'autrice: Chimamanda Ngozi Adichie


"Il dolore mi inguaina a forza in una nuova pelle e mi strappa quella vecchia."


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio