lunedì 12 novembre 2012

Recensione: La Casa della Gioia


La Casa della Gioia
di Edith Wharton

Prezzo di copertina: € 6,90
Editore: La Tartaruga
Pagine: 365
Formato: Brossura
Lingua: Italiano
Lingua originale: Inglese
Titolo originale:  The House of Mirth
Traduzione: C. Lavagetti Sforni
Genere: Romantico


New York, inizi del Novecento. Lily Bart sogna da sempre di far parte della buona società, ma per vivere nel lusso - provenendo da una famiglia benestante caduta in disgrazia - deve trovare al più presto un uomo da sposare. Ma come può una ragazza  bella e intelligente mantenere la propria integrità morale nei salotti più eleganti di New York? Sfortunatamente Lily si innamorerà di un giovane avvocato dai mezzi limitati, accorgendosi troppo tardi della trappola in cui è caduta: la casa della gioia non è che un mondo fittizio e crudele, che rischierà di portarla alla rovina...





Lily ha da sempre assaporato una vita fatta di belle cose e di bei vestiti: ha sempre vissuto ben al di sopra delle sue possibilità e quando suo padre ha dovuto dichiarare a lei e a sua madre che erano sul lastrico, Lily ha dovuto trovare ben presto un nuovo modo per mantenere alto il suo stile di vita. Tra gonne ampie, carrozze e tenute in campagna le avventure della nostra protagonista scorrono con uno stile narrativo d'altri tempi. L'autrice ha un modo di raccontare gli eventi proprio del secolo scorso: molte sono le descrizioni  minuziose degli eventi e dei luoghi in cui Lily trascorre le sue vacanze alla ricerca della sua "vita" perfetta o meglio del "marito" perfetto. Noi lettori  moderni siamo abituati ad una narrazione più immediata fatta di pochi preamboli e di più sostanza, mentre la Wharton predilige prendersi tutto il tempo del mondo raccontanto tutto nei minimi particolari. Detto questo il libro risulta essere davvero piacevole ed un bellissimo salto nell'epoca dei primi del novecento: sotto la lente critica dell'autrice ecco emergere le effimeri usanze delle donne del tempo volte solo al lusso e al superfluo. Nonostante l'autrice sia nata e cresciuta nell'alta società di New York non si risparmia le critiche per la superficialità con cui i suoi contemporanei si avvicinavano alla vita snobbando i veri valori e preferendo il lusso alla morigerazione. La protagonista Lily ha fatto buon viso a cattivo gioco: quando si è ritrovata sul lastrico e a dover dipendere dalla benevolenza dei suoi ricchi parenti ha capito che per sopravvivere deve trovare marito. Si può pensare che la protagonista sia la solita ragazza superficiale abituata solo a vivere in maniera agiata ma si scoprirà invece che le sue azioni sono dettate dalla razionalità e dal buon senso. Un romanzo che vi porterà in un'altra epoca e vi farà sognare.


Durata della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè alla fragola
Età di lettura consigliata: dai 17 anni




“A cosa si è disposti a rinunciare per Amore?” 



Edith Wharton. Discendente di un'antica e ricca famiglia newyorchese, i Newbold-Jones, non frequentò alcuna scuola pubblica, studiando privatamente e concentrandosi sui grandi autori del passato. Nel 1885 sposò il banchiere Edward Wharton,  il quale già dopo pochi anni iniziò a presentare i segni di gravi disturbi mentali. Il rapporto tra i due si allentò  sino a divenire una separazione di fatto; nel 1907 abbandonò gli Stati Uniti, trasferendosi definitivamente in Francia, dove resterà fino alla morte. Divorziò formalmente nel 1913, mantenendo però il cognome del marito. La maggior parte della sua copiosa produzione tematizza il problema del rapporto tra il singolo ed il suo gruppo sociale di appartenenza, ed in particolare il problema della "rottura delle convenzioni sociali". Cresciuta  in un ambiente altamente elitario e rigidamente conservatore, come quello della cosiddetta "aristocrazia del denaro" dell'altissima  società di New York (detta anche "l'aristocrazia dei Quattrocento"), la Wharton cercò di rielaborare i temi legati alla forte chiusura sociale di tale ambiente in molte delle sue opere più importanti. Nel 1902 venne pubblicato il suo primo romanzo (The Valley of Decision, ambientato nell'Italia del XVIII secolo), a cui fecero seguito molti altri romanzi e racconti.  Muore nel 1937, lasciando incompiuto il suo ultimo romanzo (Bucanieri).
Fonte Wikipedia




E voi cosa ne pensate? Siete incuriositi?

1 commento:

  1. Ciaoo!! Avete un bel blog complimenti!! :) Mi hanno dato il premio Unia e io lo passo a voi!! Poi se vuoi vieni nel mio blog a vedere!! :) Baci
    http://lamiavitainlibriemusica.blogspot.com/

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