venerdì 3 maggio 2013

Recensione: Qualcosa di più dell'amore

 
Qualcosa di più dell'amore
di Orlando Figes

Prezzo di copertina: € 17,00
Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Data di pubblicazione: 15 Novembre 2012
Pagine: 336, brossura
Titolo originale: Just send me Word
Lingua originale: Inglese
Traduzione: Serena Prina
Genere: Romanzo storico.


«Un Dottor Zivago vero, una struggente, eroica storia d’amore, uno sguardo inedito su uno dei campi di lavoro più famosi di Stalin, un’opera magnifica basata su uno scambio epistolare dentro e fuori dal Gulag»
 
 
 
È il 1935 quando Lev incontra Svetlana per la prima volta nel cortile dell’università di Mosca. Snella, con folti capelli castani, gli zigomi sporgenti e occhi azzurri dallo sguardo i ntelligente e malinconico, Svetlana è una delle poche donne – una mezza dozzina in tutto – che nel settembre del 1935 si è guadagnata assieme a Lev e a trenta altri uomini l’ammissione alla facoltà, la migliore per la fisica di tutta l’Unione Sovietica. Ha una voce meravigliosa – canta nel coro dell’università – e, bella com’è, attira su di sé gli sguardi dei suoi colleghi maschi. Lev, tuttavia, ha qualcosa di speciale. Indossa sempre la stessa camicia consumata, con l’ultimo bottone allacciato e senza cravatta, alla russa, e sembra più un ragazzo che un uomo. Durante i primi anni di università, Lev la chiama Sveta, va a sedersi accanto a lei alle lezioni, a mangiare con lei in mensa, a incontrarla al club studentesco, ad aspettarla alla fine delle lezioni. Poi la riaccompagna a casa, dove legge con lei la Achmatova e Blok, i suoi poeti preferiti. Impossibile per Sveta non innamorarsi di quel ragazzo dal volto cortese e gentile, con dolci occhi azzurri e la bocca carnosa, come quella di una ragazza. Impossibile anche non essere orgogliosa di lui, quando nel 1940 Lev diventa assistente del prestigioso Istituto di Fisica Lebedev. La Storia, tuttavia, con i suoi tragici eventi è in agguato. Nel 1941 l’esercito tedesco attacca la Russia, cogliendo completamente di sorpresa le forze sovietiche. La felicità di Lev e Sveta si rivela come quella delle poesie dell’Achmatova: un bene fugace. Arruolatosi volontario, Lev va incontro a un’odissea in cui tutta la sua vita sembra tragicamente naufragare. Fatto quasi subito prigioniero dai tedeschi, nel 1944 viene trasferito a Buchenwald, il noto campo di concentramento vicino a Weimar. Nel 1945 viene liberato dalle truppe alleate e decide di tornare in Unione Sovietica. Ma non appena superato il confine russo, l’NKVD, la polizia staliniana, lo imprigiona. Messo sotto processo, è accusato di spionaggio e condannato a morte per tradimento contro la patria, pena commutata in dieci anni da trascorrere nel Gulag di Peˇcora, a pochi chilometri dal Circolo Polare Artico. Dalle gelide latitudini della sua nuova prigione, Lev pensa allora di scrivere a una zia per chiedere di Sveta, non osando rivolgersi direttamente alla ragazza nel timore di scoprirla sposata a qualcun altro o travolta da una sorte peggiore. Opera basata su una storia vera ricostruita attraverso le lettere rinvenute da Figes negli archivi del KGB, Qualcosa di più dell’amore è lo straordinario racconto di un amore vero, che ha saputo resistere al tempo, all’ingiustizia e alla crudeltà della Storia.
 

 

Scorrendo la trama di questo libro, pensavo di trovarvi, leggendolo, una storia d'amore struggente ed appassionata, degna di un feuilleton Ottocentesco; con mio stupore ho invece scoperto una coppia di giovani che in punta di piedi hanno iniziato ad amarsi di uno di quei sentimenti che, senza bisogno di gesti eclatanti o di frasi sdolcinate, è durato una vita, sfidando crudeltà e guerre.
Lev e Sveta sono due ragazzi conosciutisi all'Università di Fisica di Mosca, con origini diverse (lei appartenente all'intellighentsia russa, lui di origini più umili), ma con le stesse aspirazioni e con i medesimi valori. Sin dai primi incontri si evince come la loro propensione per le materie scientifiche, e forse anche la loro indole, abbiano rallentato lo sbocciare di un amore che si è poi rivelato più forte di qualsiasi passione giovanile. I loro incontri sono infatti caratterizzati da quiete passeggiate lungo le vie della capitale, da qualche lettera e dalla condivisione di alcune poesie; mano a mano che gli anni passano, i loro sentimenti si consolidano, insieme all'avanzare delle loro carriere. Purtroppo però, nel 1941, il destino crudele della guerra li separerà per moltissimi anni: Lev deve infatti arruolarsi.
Inizia per il giovane un calvario fatto di combattimenti e successivamente di prigionia ad opera dei tedeschi, fatto che segnerà inesorabilmente la sua vita: alla liberazione, infatti, la polizia staliniana lo condannerà a morte con l'accusa di spionaggio a favore del nemico. Questa terribile pena verrà poi commutata in 10 anni di prigionia nel lontanissimo Gulag di Peˇcora, ai confini del Polo Nord.
Da questo luogo di morte e disperazione, Lev troverà la forza di mettersi in contatto con Sveta, iniziando così uno scambio epistolare floridissimo, che rappresenta le fondamenta di un amore sopravvissuto a molteplici sciagure.
L'autore ha infatti ricostruito la loro storia dopo un lungo lavoro di ricerca negli archivi del KGB, mettendo insieme e decifrando le centinaia e centinaia di lettere ormai sgualcite dal tempo, testimoni non solo del loro amore, ma anche di una delle pagine più tristi della nostra storia moderna.

 
 
Durata della lettura: 10 giorni
Bevanda consigliata: aranciata amara
Età di lettura consigliata: dai 18 anni






"Uno scambio epistolare unico, testimone di un'amore che è sopravvissuto nonostante la durezza dei campi di prigionia, la lontananza ed il tempo."


Orlando Figes è professore di Storia presso il Birkbeck College dell’ Università di Londra. E autore di sette libri a tematica storica tradotti in 27 lingue. Tra le sue opere oltre a Qualcosa di più dell’amore (Neri Pozza), si ricordano La tragedia di un popolo (vincitore nel 1997 del “Wolfson History Prize”, del “Wh Smith Literay Award”, del “Longman/ History Today book of the year”, del “NCR Book Award” e del “LA Time Book Prize”), La danza di Nataša edito da Einaudi(finalista nel 2003 del “Samuel Johnson Prize”), Sospetto e silenzio edito da Mondadori (finalista nel 2008 del “Royal Society of Literature Ondaatje Prize e del “Samuel JohnsonPrize”) e di Crimea. L’ultima crociata. Per saperne di più www.orlandofiges.com .




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