lunedì 23 settembre 2013

Recensione: La ragazza nello specchio verde

La ragazza nello specchio verde

di Elizabeth McGregor

Prezzo di copertina: € 9,50
Editore: Sonzogno
Formato:Tascabile
Titolo Originale: The Girl in the Green Glass Mirror
Traduttore: M. Maioli
Pagine: 368
Genere: Narrativa straniera


Quella somiglianza, e la desolazione nello sguardo, colpiscono John profondamente, al primo incontro con Catherine. L'ha chiamata lui, o meglio ha chiamato la casa d'aste per cui lei lavora per farsi valutare alcuni arredi antichi. E ora, l'uno di fronte all'altra, fra loro accade qualcosa. È come se, ancor prima di conoscersi, si fossero riconosciuti. Nel dolore, innanzitutto. Perché Catherine ha appena visto la sua vita andare in pezzi, il giorno in cui tornando a casa non ha più trovato suo marito, sparito, volatilizzato, non prima di aver debitamente svuotato gli armadi di tutti i suoi effetti personali. Mentre John vive nel costante rimpianto dell'unica donna mai amata, la moglie scomparsa da oltre dieci anni; più che altro, si limita a sopravvivere, ripiegato su se stesso, con l'arte come unica compagna. Quando poi scoprono di nutrire entrambi una vera passione per l'artista vittoriano Richard Dadd, conosciuto come il folle pittore delle fate – Catherine gli ha pure dedicato un saggio di grande successo -, il loro diventa un puro incontro di destini, una comunione d'anime. Ed è proprio Dadd il filo invisibile che li lega: lui che nel suo quadro più famoso ha ritratto – riflessa in uno specchio – una ragazza identica a Catherine e il cui diario allucinato dal manicomio dove trascorse gran parte della vita fa da contrappunto ai loro incontri sempre più frequenti. 



Un libro a dire il vero un pò strano. Il titolo mi ha affascinato e devo essere sincera anche la caratteristica che nel libro è dato molto spazio a Richard Dadd, pittore inglese poco conosciuto che trascorse molti anni in un manicomio e che era noto per dipingere quadri soprattutto con personaggi fantastici e per dedicarsi in maniera scrupolosa ai minimi dettagli del dipinto. La protagonista Chaterine è sconvolta quando scopre che suo marito è scomparso misteriosamente da un giorno all'altro, o meglio è andata via senza lasciare nessuna traccia di sè, senza motivazioni o scuse come se non ci fosse mai stato. Lei va avanti nella sua vita cercando di farsi una ragione per quello che è accaduto e in suo aiuto compare quasi come per magia John, uomo che porta con sè numerosi segreti e un passato doloroso. Entrambi sembrano essersi trovati e in qualche modo proprio nel momento giusto riescono a compensare per i dolori che hanno dovuto passare. Sembrano legati dal destino, sembrano essere perfetti l'uno per l'altra e inoltre in comune hanno la stessa passione per Dadd e per i suoi dipinti. Ma come mai John trova un'insolita somiglianza tra Catherine e la donna di un dipinto di Dadd? che ci sia un collegamento tra le due donne? Durante il racconto tra la storia di Catherine e John si intervallano pagine dal diario scritto da Dadd nei suoi giorni trascorsi in manicomio e ben presto verso la fine verranno svelati diversi segreti collegati all'arte, al presente, al passato e ovviamente anche ai due protagonisti. Ho fatto fatica a finire il libro perchè ha una narrazione molto lenta e spesso le descrizioni sono prolisse e fanno perdere di vista il tema centrale del racconto. Un libro che devo ammettere non mi ha entusiasmato molto e che di per sè non ha una trama molto coinvolgente.


Durata della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Latte al cioccolato
Età di lettura consigliata: dai 15 anni



“Un quadro può nascondere molto più di semplici immagini."


Elizabeth McGregor è nata nel Warwickshire in Inghilterra. Con Sonzogno ha pubblicato Il figlio dei ghiacci e La strada fra le montagne.



Allora? Come vi pare?


1 commento:

  1. Devo dire che la trama mi aveva anche interessata ma sono piuttosto scoraggiata dalla presenza di lunghe descrizioni. Credo che questo libro non lo leggerò

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