giovedì 8 gennaio 2015

Recensione: Synteche



Synteche
di Carla Saltelli

Prezzo cartaceo: € 23,00

Prezzo E-Book: Non Disponibile
Editore: Eifis
Pagine: 501
Genere: Distopico


Il futuro: secoli di tecnologia e di inquinamento sono stati risolti con una catastrofe naturale che ha spinto la razza umana alla semi estinzione. I sopravvissuti, arroccatisi nei pochi lembi di terra rimasti, hanno scoperto di non essere soli e di non avere a che fare con una natura inerme. Hanno trovato forze, presenti e consapevoli, in grado di offrire loro una tregua da ulteriori disastri climatici: è l'alba del Trattato, la fine della tecnologia, la fine della violenza sulla natura. Per alcuni, tuttavia, è anche la fine della civiltà. Anni dopo, questo patto tra umani e natura ha ancora bisogno di persone che lo difendano. Yan è uno di loro, nato sotto l'impronta delle regole del Trattato, cresciuto in mezzo alla natura, respinto dagli umani. Come lui ce ne sono tanti, Tramiti li chiamano, ed il loro compito è mediare tra le due fazioni ancora in lotta.



Una donna incinta viene trovata all'alba dai pescatori sulla spiaggia, è la vittima di un naufragio? Le sue condizioni sembrano dire il contrario non ha sofferto la fame e non ha nuotato eppure sta morendo, è arrivata la sua ora dichiara il dottore e mentre verrà alla luce il suo bambino lei emetterà il suo ultimo respiro su questa terra. Siamo in un futuro prossimo dove secoli di sfruttamento hanno portato all'innalzamento dei mari e alla distruzione della quasi totalità del genere umano: quella minuscola parte che è sopravvissuta vive su piccole isole che diventano via via più piccole. Il piccolo appena nato è alquanto calmo: i suoi occhi azzurri non vedranno  mai il mondo che lo circonda ma nonostante questo per lui il destino ha in serbo grandi cose. Carla Saltelli con questo primo romanzo di una trilogia porta il lettore in un futuro distopico dove il genere umano fortemente colpito dai suoi eccessi è di nuovo in lotta con la natura: quella stessa che avrebbe potuto distruggerlo per sempre ma che invece l'ha preservato. Il piccolo Yan non è un bambino qualunque e non solo per la sua cecità e i suoi enormi occhi azzurri: lui nasconde in sè un segreto che potrebbe essere la salvezza del genere umano. La forza del romanzo risiede nella denuncia del comportamento dell'uomo: egoista e da sempre troppo interessato a sè stesso, ha sfruttato la natura senza mai rispettarne i ritmi convinto di essere l'unico essere vivente in grado di portare distruzione: ma nonostante gli avvertimenti ha sempre continuato ad ignorare tutto fuorchè sè stesso. L'autrice ha creato così un mondo post apocalisse naturale in cui uomini e natura, se così vogliamo chiamarla, hanno siglato un Trattato di non belligeranza per la quieta coesione. La figura di Yan è ben delineata e lo rende a tutti gli effetti un eroe moderno: capace di andare da sempre al di là della semplice Vista è stato scelto per cercare di far coesistere le due fazioni nella maniera migliore ma diventerà il simbolo di una lotta alla sopravvivenza. Un romanzo bello e soprattutto ben costruito che fa riflettere il lettore e che pone l'accento su un problema quanto mai odierno ed importante: la salvaguardia del Pianeta perchè il suo destino è legato indissolubilmente al nostro.
Durata totale della lettura: due giorni
Bevanda consigliata: Tè al bergamotto

Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni



“Il Futuro del mondo dipende solo dalle nostre scelte..”








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