domenica 9 agosto 2015

Recensione: Febbre

Febbre
di Mary Beth Keane

Editore: Frassinelli
Prezzo Cartaceo: € 17,00
Prezzo E-Book: 9,90
Pagine: 360
Titolo originale: Fever


I suoi sogni, nella New York dei primi del '900, erano quelli di qualunque giovane donna, ma nessuno le chiese mai di raccontarli. La sua passione: la cucina, ma non le fu permesso di praticarla. Il suo nome: Mary, ma il mondo l'avrebbe ricordata in un altro modo. Perché Mary Mallon è stata la prima portatrice sana di febbre tifoidea mai individuata dalla scienza: una donna che, senza ammalarsi, portò dentro di sé il germe di una malattia contagiosa e mortale. È per questo che la sua lunga vita non appartenne mai a lei, ma alla scienza, alla medicina, al progresso; a tutti e dunque a nessuno. Così come non sono appartenute a lei le vittime che lasciò sulla sua strada, senza capire perché; i bambini che contagiò, che si ammalarono e morirono nelle case dove lavorò come cuoca, prima che il suo terribile e inconsapevole segreto venisse alla luce.



A partire dalla copertina questo libro ha un certo non so che che incuriosisce. Ci troviamo in una New York di inizi Novecento e ci ritroviamo a leggere la storia romanzata di Mary Mallon, una cuoca irlandese emigrata in America ma che porta con se' una malattia che uccide le persone per le quali cucina. Cosi' di primo acchito puo' sembrare un ottimo inizio per un romanzo thriller o storico di pura invenzione invece quella in questione e' una storia realmente accaduta e diventata famosa all'epoca. L'autrice decide allora di raccontare di nuovo questa storia, concentrandosi pero' sulla persona di Mary e cercando di mostrare al lettore la vita che Mary ha dovuto affrontare e sopportare quando viene scoperta portatrice sana di febbre tifoidea. Mary non si e' mi ammalata di tifo ma le famiglie per le quali si e' ritrovata a lavorare come cuoca ben presto si sono ammalate e in alcuni casi anche morte. Da qui inizia quindi a ricadere il sospetto su di lei. Iniziano i lunghi periodi in quarantena a cui e' sottoposta, lontano da tutti e da tutto senza liberta' per colpa di qualcosa che non ha potuto scegliere. L'autrice oltre a questo ci narra del compagno di Mary, anche lui emigrato dalla Germania e ci narra con abile maestria di una New York sporca e crudele. Abbiamo un'ampia ed abbondante panoramica sulla vita di quel periodo, la sporcizia e le condizioni igieniche di sicuro non limitano la diffusione e la contaminazione di malattie. Le differenze sociali che sono estremamente marcate, la condizioni della classe lavoratrice e soprattutto le emozioni e le speranze di Mary, che magari sa di essere colpevole del contagio che porta involontariamente ma che brama e spera ovviamente di poter vivere una vita normale. Un romanzo che non si incentra esclusivamente sulla vicenda della protagonista ma che e' anche lo specchio di una societa' con tanti limiti e difetti che, mi permetto di dire, ancora oggi si trascina dal passato.



Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Te' allo zenzero e rabarbaro
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autrice: Mary Beth Keane




      " Una storia emblematica, in cui etica, ragione e sentimento si confondono e si scontrano, all'ombra di una vita che non poté mai essere vissuta. "




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