domenica 5 marzo 2017

Recensione: Motel Voyeur


Motel Voyeur

di Gay Talese


Editore:Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 19,00 
Pagine:208



È il 7 gennaio del 1980 quando Gay Talese, all’epoca impegnato nell’imminente pubblicazione del suo bestseller La donna d’altri, riceve una lettera scritta a mano e anonima. Il mittente è un uomo del Colorado, che dice di aver «appreso del suo attesissimo studio sul sesso in America» e «di poter contribuire con alcune importanti informazioni».Nel seguito di quella lettera l’autore rivela a Talese qualcosa di inconfessabile: alla fine degli anni Sessanta ha acquistato il Manor House Motel, alla periferia di Denver, per soddisfare le proprie tendenze voyeuristiche. Sotto il tetto della struttura ha costruito una «piattaforma d’osservazione», e da lì, attraverso dei finti condotti di ventilazione, da anni osserva gli ospiti ignari. Talese, incuriosito e intenzionato a scriverne, incontra l’uomo – Gerald Foos – in Colorado qualche settimana dopo, e visita il motel. Foos, però, dichiara di voler rimanere anonimo, il giornalista non accetta e decide che questa storia non sarà raccontata. Passano degli anni, Talese rimane in contatto con Foos, che gli invia pagine e pagine del suo Diario del Voyeur, un registro in cui ha annotato le abitudini, i vizi, le passioni dei suoi ospiti – coppie sposate, amanti occasionali, omosessuali, vedove, escort, e tanti altri – pensando a sé come a un pioniere della ricerca sul sesso. Quello che ne risulta è uno spaccato della sessualità in America tra gli anni Settanta e i Novanta, l’istantanea di una nazione che sta vivendo gli aspri effetti della guerra in Vietnam, i giorni della Rivoluzione Sessuale, della desegregazione. Oggi, dopo oltre trentacinque anni da quella prima lettera, Talese, in questo straordinario esempio di giornalismo narrativo, può raccontare finalmente la controversa vicenda umana di Gerald Foos, offrendoci il ritratto della vita più segreta dell’America nell’ultima metà del secolo scorso.



Questo è un libro decisamente piccante, non strettamente erotico, ma fondamentalmente un racconto che vi permetterà di spiare dal buco della serratura (nel vero senso della parola). Questa è la storia di un uomo, sposato con due figli, che molti anni fa rilevò un monumento di ventuno stanze vicino a Denver per diventarne il voyeur residente. Lo stesso autore, Talese, lo conobbe grazie ad una lettera assicurata e scritta a mano a lui direttamente destinata, nel lontano 1980. Il proprietario del motel nel corso di questa missiva, si è dichiarato in grado di portare a compimento la gran parte delle emozioni umane, il ridicolo e il tragico. Sessualmente, egli è stato testimone, osservatore, e studioso di prima mano del migliore sesso spontaneo, extra laboratorio tra coppie e del grosso delle altre deviazioni sessuali concepibili, per la durata degli ultimi quindici anni. L’obiettivo del voyeur, era quello di voler fornire all’autore, tali informazioni, confidenziali, al solo scopo di dare a “tale studio” il valore che gli compete perché divenga di valore, per un pubblico generale e per i ricercatori del sesso in particolare. Dopo aver affrontato un’iniziale ritrosia, lo stesso Talese, decide di contattare quest’uomo, e da tale incontro, nascerà la trama di questo romanzo. Gerarld Foos (nome del proprietario del motel), dichiara apertamente che la moglie ne è perfettamente cosciente, anzi già prima delle nozze, le aveva detto di nutrire una curiosità ossessiva per le persone, e che gli piaceva guardarle di nascosto, una cosa che gli permetteva di essere sempre eccitato e di provare altresì una sensazione di potere. I due coniugi sono complici in quest’attività. Fortunatamente i figli al momento, non vivono con loro, al momento. Mark è matricola presso una scuola d’ingegneria, mentre Dianne, è in cura presso una clinica, causa un problema respiratorio; dunque entrambi sono totalmente all’oscuro del “vizietto” dei genitori. Alla domanda di Talese, posta a Foos, se si sentisse mai in colpa per spiare i suoi ospiti, egli ha semplicemente ammesso di nutrire la perenne paura di essere scoperto; pur tuttavia, il voyeur non si è mai arreso, ed ha sempre amato sconfinare e documentare ciò che accadeva persino, nel dominio più privato fra tutte le attività quotidiane: il bagno. L’unico momento, in cui mi sono resa conto che questo “guardone” stava provando un attimo di risentimento, è stato quando ho letto che in alcuni momenti vedendo e spiando i suoi ospiti si era resa conto di sentire parole, frasi e tratti della personalità di gente repellente, doppia, ipocrita, falsamente cortese o del tutto disonesta. Una lettura ricercata, piccante e direi pure non per tutti. Vi ricordo ancora una volta che le vicende narrate, risalgono al 1980, e sono avvenute prima della vendita del motel a Earl Ballard (la trama del libro, ha semplicemente in aggiunta, alcune piccole modifiche che tengono conto del pezzo del “ Washington Post”).


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Cioccolata al peperoncino
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Gay Talese








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