mercoledì 9 maggio 2018

Recensione: La bambina nel buio


La bambina nel buio
di Boralevi Antonella


Editore: Baldini & Castoldi
Prezzo Cartaceo: € 20,00
Pagine: 608



1985. In una splendida villa della campagna veneta, Paolo e Manuela festeggiano i loro venti anni di matrimonio. Hanno una bambina dolcissima di undici anni, Moreschina. Tutta la buona società di Venezia è accorsa alla loro festa. Camerieri in guanti bianchi, champagne nei calici di cristallo, danze, flirt, pettegolezzi, allegria. Eppure, dentro la gioia, vibra una nota di inquietudine. Un’ansia che cresce a ogni pagina. La festa finirà con una tragedia indicibile. 32 anni dopo, una inglesina di trent’anni, Emma Thorpe, sbarca a Venezia. Si porta dietro un segreto. E finisce in un Palazzo sul Canal Grande, che nasconde più segreti di lei. Il proprietario è il Conte Bonaccorso Briani. Un uomo durissimo, solitario e misterioso. Il destino mette sulla strada di Emma un seducente commissario siciliano, incallito sciupafemmine. Indagano insieme in una Venezia affascinante e insolita, avvolta dalla nebbia, frustata dalla pioggia di novembre. In un crescendo di tensione e colpi di scena, il mistero di tanti anni prima trova finalmente soluzione. È il mistero del buio che tutti ci abita.



Ho deciso di leggere questo romanzo, poiché ho avuto modo di ascoltare la sua autrice in diversi interviste televisive, e ne ero realmente incuriosita. Devo ammettere, che non ne sono rimasta alquanto delusa. Nel rispetto delle aspettative iniziali, ho fatto fatica ad abbandonare il libro, fino a quando non sono arrivata all'ultima pagina. Mi auguro, lo stesso effetto "trascinante" possa colpire tutti voi. Unica nota negativa: l’ho trovato personalmente, a tratti “dispersivo”, ricco di dettagli, che potevano anche essere evitati alla fine della trama. All’inizio, è compiuta una “lunghissima” descrizione della maestosa festa dedicata all’anniversario di matrimonio di una coppia d’innamorati (impossibile sarà non esserne direttamente trascinati). All’interno di questo quadro ricco d’immagini festose e allegre, la figura di Moreschina, la figlia dei due. In un passaggio (che all’inizio, ammetto, non ho ben compreso) improvviso, si passa rapidamente dall’anno 1985 all’anno 2017, e ci ritroviamo ad aver a che fare con una certa Emma, una ragazza dei giorni nostri, che riporterà il lettore sulle tracce di Moreschina, prematuramente scomparsa quasi trent’anni prima. Un romanzo, particolare, complesso e a tratti particolarmente duro, come d'altronde, lo è spesso anche la vita. Ambientazioni cupe, una Venezia misteriosa e tetra che vi rapiranno completamente,  ( non voglio svelare troppo), personalmente non sopporto la violenza sui bambini; ed ho deciso di non mollare la lettura di questo romanzo, fino all'ultima riga, di cui è composto, con il solo desiderio di giustizia. Fortunatamente alla fine, l’autrice, così come il destino, sono stati in grado di ricucire insieme tutti i fili. Una lettura dura, ma meritevole d'attenzione.


Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Caffè d'orzo in tazza grande
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Antonella Boralevi





      "La bambina gridava gridava. Poi fu solo buio.
 Morì la luna sotto una nube nera."




                            

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