giovedì 28 giugno 2018

Recensione: Il taxi dei destini incompiuti

Il taxi dei destini incompiuti
di Alessandra Capio

Editore: Lupi editore
Prezzo Cartaceo: €17
Pagine: 306





Un misterioso taxi, in grado di superare le barriere del tempo, attraversa le esistenze di sei personaggi: Angelo, chirurgo avviato ad una carriera prestigiosa; la giovane pianista Eleonora, alle prese con la demenza del padre; Giuseppe, sacerdote in fuga da un passato doloroso; l'anonimo impiegato comunale Sante, afflitto da un caso di coscienza; Gian Carlo, padre segnato da una perdita terribile; Alessio, ragazzino scappato da casa.
L'incontro con il tassista fornirà ad ognuno l'occasione di rielaborare il proprio destino.
Su tutti la voce di Mattia si leva a celebrare un percorso d'amore lungo quarant'anni per preservarne la memoria dalla malattia e dalla morte.



Tante storie ma anche una sola allo stesso tempo, il tutto inizia con il dottor Santilli che prende il taxi per tornare a casa..il taxi però non lo riporta a casa, il filosofo guidatore lo riporta all'inizio della stessa giornata così che possa rimettere le cose a posto. Ad ogni capitolo viviamo la giornata  di alcune persone che incrociano il suo cammino, senza saperlo tutte quante sono capitate sullo stesso taxi. Alcune sono state riportate al loro posto di partenza, alcune sono state portate in un posto diverso da quello che avevano richiesto. Ma magicamente li riporta sulla strada giusta per "aggiustare" qualcosa che era andato storto, qualche scelta sbagliata o incidente di percorso.
Un vortice di storie che si incrociano, don Giorgio con problemi remautologici, che vorrebbe sentirsi di nuovo utile; Eleonora la pianista con il padre affetto da Alzheimer e un neo sospetto sulla mano, Alessio il ragazzino adottato innamorato della sua coetanea che scappa di casa per andarla a vedere e viene riportato al punto di partenza con una nuova consapevolezza sulla sua famiglia.
Attraverso le storie di tutti i personaggi viviamo uno studio del dolore umano, della sensibilità, del senso di colpa che aleggia sulla vita di tutti i personaggi. Il filo che lega tutte le storie è a volte molto fine ed altre ci lascia senza parole per la sua consistenza, un romanzo denso di contenuti e fitto di storie e di pensieri che ci faranno riflettere. Una scrittura delicata e interessante che rende il testo scorrevole e abbiamo quasi l'impressione di sentire quel pianoforte suonare e accompagnarci durante la lettura, consiglio per
ò di leggerlo senza distrarsi troppo perché la trama può risultare un po' intrecciata alle volte, senza comunque togliere fascino al testo.
All'inizio abbiamo come l'impressione che le storie non siano  legate tra loro, che l'autista del taxi sia questa figura mistica che a un certo punto sparirà e non ne sapremo nulla. Invece veniamo sorpresi verso il finale quando molte cose ci vengono spiegate e siamo sconvolti dai collegamenti tra tutte le storie e da come la vita alle volte sia elaborata. 
Sopra tutto spicca l'amore della famiglia, di figlie e di genitori e di come una consapevolezza del futuro possa cambiare le scelte giornaliere. Il bellissimo messaggio che passa riguarda proprio queste scelte, sono tutte fatte all'insegna dell'amore e del sacrificio per le persone a cui teniamo di più, mai per un miglioramento economico o una crescita lavorativa.
Il taxi però non può rimediare a tutto, se una vita è stata vissuta appieno e senza rimpianti, non ci sono motivi per cui si ritorni indietro a cambiarne delle parti.

Una lettura elaborata ma molto consigliata, ci fa ragionare sul modo in cui scegliamo di agire ogni giorno, alle scelte che segnano il nostro destino e che mi ha lasciato addosso la stessa dolce sensazione che abbiamo in un tiepido tramonto estivo. Un bel libro che merita più attenzione di quella ricevuta.

Durata totale della lettura: Sette giorni
Bevanda consigliata: Infuso alla cannella e arancio
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Website del romanzo: Il taxi dei destini incompiuti







      "Però scappi da qualcos'altro non è vero? Non hai nemmeno il coraggio di dargli un nome, ma sai benissimo che cos'è. Così vorresti sottrarti ad una decisione che in un modo o nell'altro procurerà dolore. È l'amore che ti terrorizza."


   

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