lunedì 5 novembre 2018

Recensione: Ready Player One

Ready Player One
di Ernest Cline

Editore:  Dea Planeta
Prezzo cartaceo: 17,00 € 
Prezzo ebook: 9,99 €
Pagine: 267
Genere: fantascienza


Chiunque abbia la mia età ricorda esattamente dove si trovava e che cosa stava facendo nel preciso istante in cui, per la prima volta, sentì parlare della Caccia. È una fredda mattina di gennaio del 2045 quando la notizia destinata a sconvolgere la vita del giovane Wade rimbalza sugli schermi di tutto il mondo: il creatore di videogiochi più prolifico e geniale di sempre, James Halliday, è morto nella notte senza lasciare eredi. Che ne sarà adesso di OASIS, il formidabile contenitore di universi virtuali da lui ideato? E dei milioni di persone che, ogni giorno, scelgono di trascorrere la propria esistenza nei suoi strabilianti meandri, piuttosto che nella realtà di un pianeta devastato dalle guerre, dalle carestie e dall’ingiustizia sociale? La risposta è contenuta in un video che Halliday stesso ha diffuso poco prima di morire: una caccia al tesoro globale, una sfida virtuale ispirata ai mitici videogiochi della sua (e della nostra) adolescenza. 
 Chiunque riuscirà a scoprire per primo la serie di indizi disseminati da Halliday, decifrandone il complesso viluppo di citazioni e rimandi, riceverà in premio la sua immensa fortuna e il controllo di OASIS. Per Wade, nerd fino al midollo e appassionato di retrogaming, è l’occasione di riscattare una vita ai margini. Ma la I.O.I., multinazionale tra le più potenti e spregiudicate, non ha alcuna intenzione di restare a guardare, e, pur di mettere le mani su OASIS, si prepara a giocare una partita che più sporca non si può.
Acclamato come il primo, grande romanzo dell’Era digitale, Ready Player One è un vero e proprio trionfo dell’immaginazione. Capace di stupire ed emozionare, e di proiettarci in un futuro che è già presente.




Ready Player One è uno di quei libri che dovrebbero far leggere nelle scuole di scrittura per far capire l'espressione "Operazione Nostalgia" - ma potrebbe benissimo anche adattarsi ai seminari sulla cultura nerd. Già, perché nonostante questo libro sia ambientato in un futuro immaginario che non è proprio proprio rose e fiori, Ready Player One è un inno al lato Nerd dei Mitici Anni '80 - pieno zeppo di riferimenti incrociati a videogiochi, libri, film e serie TV di quegli anni, roba che vi farà venire la lacrimuccia se queste cose le avete davvero vissute sulla vostra pelle.
Se invece gli Anni Ottanta li avete visti solo stile piccolo paragrafo sui libri di scuola, sappiate che si tratta lo stesso di un libro godibilissimo, in cui però ciò che vi appassionerà di più sarà la parte relativa alla trama, che sicuramente risulta essere coinvolgente e su certi aspetti decisamente innovativa. Non è un caso che il buon Spielberg abbia deciso di tirarci fuori un film - definito da molto come uno dei suoi migliori prodotti degli ultimi anni.. Ma andiamo con ordine.
Come vi dicevo all'inizio, questo libro è ambientato nel futuro - anno 2045, per essere precisi. Il mondo non è che vada proprio benissimo, tanto che la vita "reale" è stata quasi sostituita da quella all'interno di OASIS, una sorta di videogioco a realtà virtuale. Il fondatore di OASIS è morto da qualche anno, ma ha lasciato una serie di enigmi con riferimenti incrociati al suo passato e alla cultura nerd anni '80 che permetteranno a chi riuscirà a risolverli di diventare il nuovo proprietario di OASIS - e, considerando che lì la gente non solo ci passa tantissimo tempo, ma proprio ci lavora e addirittura si va a scuola, possedere OASIS significa praticamente essere il proprietario del mondo. Da allora molta gente ha cercato di trovare indizi e risolvere questi enigmi - dando praticamente vita ad un'intera subcultura all'interno di OASIS.
Tra di loro c'è Wade Watt, un ragazzo che va ancora a scuola, un po' sfigatino, che sarà suo malgrado protagonista di questa ricerca nel momento in cui lui è la prima persona dopo anni a riuscire a risolvere uno di questi enigmi. Questo porterà diversa gente ad interessarsi a lui, e non tutti con buone intenzioni...
 Ho apprezzato questo libro? Si, anche se a tratti ho avuto la sensazione di non essere io il "lettore medio" che l'autore si è immaginato per questo romanzo. E forse il vero paradosso di questo libro è proprio il fatto che parli a due pubblici diversi: se da un lato i riferimenti incrociati agli anni '80 è qualcosa che solo chi li ha davvero vissuti riesce ad apprezzare, dall'altro abbiamo una storia e uno stile di scrittura che sembrano parlare, piuttosto, ad un pubblico più giovane, che l'atari 2600 se lo è dovuto cercare su Google per capire di cosa si stesse parlando. Ed è questa la ragione per cui credo che, per una volta ogni tanto, dovremmo dire che questo è un libro "per tutti" coloro che amano il genere, i videogiochi o gli Anni '80.



Durata totale della lettura: Sette giorni
Bevanda consigliata:  Sprite
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Ernest Cline





"Uscire di casa è un'abitudine sopravvalutata"


                                            

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