mercoledì 2 gennaio 2019

Recensione: La bomba di Maradona

La bomba di Maradona

di Vincenzo Salemme

Editore: Baldini & Castoldi
Prezzo Cartaceo: € 18
Pagine: 320
Una bomba fa saltare in aria l’auto del giudice Picone, magistrato integerrimo da sempre in guerra con la malavita organizzata. Nell’attentato il giudice muore sul colpo, mentre la moglie Rosa, incinta all’ottavo mese, perde la vita dopo avere dato alla luce il figlio Andrea. Del duplice omicidio viene immediatamente accusato il boss Cardella, uno dei capi della Camorra, che non ha mai nascosto il suo disprezzo nei confronti di Picone.
Napoli, oggi.
A dieci anni da quel tragico evento, Gualtiero Maggio, regista sessantenne che non ha più molto da chiedere a una carriera in cui l’ambizione ha lasciato il posto a una quieta disillusione, viene incaricato dai vertici della tv di Stato di realizzare una fiction sulla vicenda. Dopo avere composto la sua “squadra” di sceneggiatori ¬–¬ il vecchio amico giornalista Cosimo, napoletano doc e idealista vecchia maniera, e la giovane stagista Grazia, carica dell’energia curiosa che solo i ventenni sanno ancora avere – Gualtiero capisce presto che alcuni aspetti della vicenda sono ancora poco chiari.
Perché mai, ad esempio, Cardella aveva preparato un piano B per uccidere Picone? Un altro attentato era stato già sventato quella stessa mattina, poche ore prima del secondo, e non era certo prevedibile che andasse in fumo. E come mai la moglie Rosa, a un istante dallo scoppio, aveva cercato disperatamente di aprire la portiera? Chi poteva avere messo la bomba all’interno di una valigetta da cui il giudice non si separava mai e a cui nessuno, neanche Rosa, aveva mai avuto accesso? Chi è davvero Antonio Reale, amico e collega di Picone e padre adottivo di Andrea?
A complicare la realizzazione del film, l’arrivo, a sorpresa, di Gloria, vecchio grande amore del regista, giunta a Napoli per interpretare il ruolo di Rosa.
In balìa di questi sentimenti contrastanti, Gualtiero dovrà scavare negli animi di tutti i protagonisti di quel giorno maledetto, rivelandone forze e debolezze, segreti e speranze. Ma quello di Gualtiero è anche un viaggio verso il suo di passato, verso una verità nascosta e a lungo ignorata, attraverso una Napoli ambigua e affascinante come coloro che la abitano, fino all’esplosivo doppio colpo di scena finale.
Perché, come nelle migliori commedie dell’arte, nulla è come sembra.
Perché, come nei migliori thriller, nessuno è colui che dice di essere.
Scritto con sorprendente precisione, pieno di quella malinconica ironia che ha reso celebre l’autore, La bomba di Maradona è un giallo atipico, appassionante e moderno, nel quale l’umanità dei personaggi rende difficile dividere in maniera netta il Bene dal Male.



Molti anni dopo l'attentato riuscito al giudice Picone, il regista Gualtiero, il suo amico giornalista Cosimo e la giovane stagista Grazia stanno lavorando sulla sceneggiatura del film che tratterà l'evento. Assieme a loro riviviamo attimo per attimo gli ultimi momenti della vita del giudice e della sua moglie incinta, presa da punti di vista diverse, degli ispettori, della guardia del corpo, degli amici. La storia però non pare essere andata proprio come sembra, forse dieci anni prima qualcuno aveva voluto chiudere l'indagine in fretta e dare la colpa al camorrista Cardella, che ra ben contento di prendersela. Ma era stato davvero lui? 
La storia si alterna tra la vita privata di Gualtiero Maggio, i suoi vecchi amori tornati alla ribalta nonostante il suo cuore spezzato e le sue indagini riguardanti il film. C'è un filo conduttore che lega entrambe le storie, l'amore che lega un uomo a una donna, che essa sia viva o morta, che stia con qualcun altro o meno, che ci abbia mentito o meno. L'amore vero supera tutto e tutti. 
Devo essere onesta, ho iniziato il romanzo con una certa mancanza di fiducia, bloccata dallo stereotipo che un attore non si trasformi poi bene in uno scrittore. Beh vi assicuro che mi sono sbagliata, forse avrei dovuto fare più attenzione ai monologhi di alcuni suoi film, la scrittura è bella, scorrevole, interessante e piena di diverse informazioni e piccoli insegnamenti qui e là. Alle volte ho avuto l'impressione che fosse scritta da un nonno amorevole che vuole insegnarci delle lezioni di vita attraverso le proprie esperienze. Questo senza togliere fascino e mistero alla trama e all'indagine che davvero non avevo preannunciato a inizio libro. 
Una scrittura molto romantica soprattutto nelle descrizioni di Napoli, dei Campi Flegrei, del caffè e della napoletanità in generale, evidentemente create da un occhio che ama la città e i suoi abitanti.
Una felice sorpresa che consiglio moltissimo. 

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni 






      "Nessuno che abbia a cuore la città dove si può morire dopo avere avuto la fortuna semplicemente di vederla potrà mai dimenticare quei cumuli di immondizia sparsi per tutte le strade, come tanti piccoli vesuvi che eruttavano vergogna e incompetenza."

   

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