mercoledì 10 aprile 2019

Recensione: La mia fame è troppo amore


La mia fame è troppo amore
di Jessie Chaffee

Editore: Fabbri Editori
Prezzo cartaceo : € 19,50
Prezzo ebook: € 0,99
Pagine: 336


Hannah ha lasciato Boston ed è fuggita a Firenze. Ha perso il lavoro dopo l’ennesimo errore, ha allontanato il fidanzato, si è nascosta dalle domande assillanti della sorella, dall’efficienza granitica della madre, dagli sguardi implacabili di chi giudica. Perché Hannah ha smesso di mangiare, da mesi, e prima di scomparire del tutto decide di mettere un oceano tra sé e quella realtà in cui non ha più spazio. Da sola, in Italia, è alla ricerca di un centro, e lo trova nel circolo canottieri di Firenze, un luogo in cui esercitare il suo corpo, riattivarlo e ascoltarlo, concedendogli anche un motivo legittimo per lasciarsi nutrire. Qui Hannah conosce un gruppo di italiani, e tra di loro c’è Luca, discreto e gentile, che senza chiedere nulla inizia a farsi strada nel suo cuore. E mentre comincia a esplorare questo nuovo mondo, fatto del solido silenzio dell’Arno, dei sapori nuovi e variopinti della tavola toscana, delle storie medievali delle tante sante mistiche che praticavano il digiuno come forma di illuminazione, Hannah intraprende anche una battaglia feroce, contro se stessa e la sua “vecchia amica”. La allontana per poi tornare ad abbracciarla, in una sfida dolorosa ed estenuante in cui la posta in gioco è il desiderio di vivere. A tratti lirico e incantato, un romanzo di grande intensità intimista, che come pochi racconta da dentro il tormento emotivo e fisico di un disordine alimentare. E l’intrecciarsi di bisogni profondi che scavano nell’identità di una donna, sfidandola a trovare la propria autentica forma.


L’anoressia è un brutto mostro che s’insinua sotto la pelle, in ogni singolo pensiero nella tua testa. Hannah tutto questo lo sa bene. Da mesi questa malattia fa parte di lei e non riesce, e in un certo senso “non vuole”, a combatterla perché in lei trova uno strano senso di conforto e pienezza. L’anoressia le ha portato via il lavoro, il ragazzo e anche il rapporto con sua sorella poco a poco si sta sgretolando. Hannah è stanca di tutto, di dover difendersi dagli attacchi degli altri sulla sua eccessiva magrezza, e di essere sotto costante controllo da sua sorella. Decide così di partire per un periodo di tempo e raggiungere Firenze. All’inizio la sua vita continua come quella che conduceva a Boston, le giornate sono scandite da continui digiuni ed elenchi minuziosi di quel poco che ingerisce. Si pesa di continuo per accertarsi che i suoi kg siano sempre gli stessi e quei solchi sul suo corpo siano sempre lì a rassicurarla che niente fosse cambiato. La vita in Italia però ha un ritmo diverso da quello che si vive nella sua città. Qui i ritmi sono più lenti e la città è piena di ricchezze artistiche tutte da esplorare. Un giorno scopre il circolo dei canottieri di Firenze e spinta dalla voglia di scoprire cosa si prova a vogare sull’Arno, decide di iscriversi. Il circolo è frequentato da persone simpatiche che l’accolgono sin da subito nel loro gruppo e poco a poco Hannah riscopre il piacere di stare in compagnia e dell’ottimo cibo italiano. Ovviamente il periodo italiano non di certo tutto rose e fiori; sono molti gli ostacoli che dovrà superare ma dentro di lei c’è una gran guerriera che aspetta solo di essere scoperta per uscire fuori, e Luca il ragazzo conosciuto in canottieri giocherà un ruolo fondamentale nella vita di Hannah.
Tutti prima o poi viviamo un periodo buio in cui sembra che non ci sia nessuna via d’uscita, eppure Hannah debole ma incredibilmente forte allo stesso tempo, ci insegna che nella vita non importa quanto in basso tu sia caduto, avrai sempre la forza di rialzarsi e combattere anche se sembra impossibile

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Tè alle rose
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Sito dell'autrice: Jessie Chaffee





"Prima di amare qualcun altro. devi imparare ad amare te stessa."




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