mercoledì 1 maggio 2019

Recensione: Un altro (d)anno


Un altro (d)anno
di Valentina Tomirotti

Editore: Mondadori
Prezzo cartaceo : € 17,90
Prezzo ebook: € 8,99
Pagine: 238


Da novembre, mese in cui Valentina urla il suo primo vagito, a ottobre: un anno al contrario. La nascita, l'infanzia, la scuola, la famiglia, le gioie, gli amori, il sesso e un po' di dolori. Né un diario, né un calendario, dodici mesi che parlano di una vita vissuta comodamente seduta su quattro ruote. Nessun caso clinico, solo la narrazione vivida e impertinente di una vita che incontra ostacoli a volte più imponenti delle barriere architettoniche, cercando di rendere stabile qualcosa che è nato in bilico. Non un'autobiografia, ma il racconto di dodici mesi lunghi trentasei anni. Un lunario un po' lunatico e ribelle, tutto da inventare, da sfogliare o forse da spingere, come le ruote di Valentina. "E sempre stata una questione di ruote, della loro grandezza: il loro raggio, l'ampiezza delle mie azioni che cambiavano a ogni pit-stop di crescita. Le ruote sotto al sedere, le ruote in testa, ma soprattutto le ruote che mi portano lontano perché ho sempre bisogno di scappare, andare, un moto a luogo qualsiasi, perché la noia è la mia ombra." Siamo troppo abituati a considerare la disabilità come la diretta conseguenza della malattia. Invece no, la malattia è un modo diverso di passeggiare nella vita. La malattia è come la verdura: prima accetti di mangiarla tutta, prima starai meglio e finirà la punizione. "Un altro (d)anno" è il racconto sfacciato di come si può mangiare la verdura sapendo poi di assaggiare anche un uovo di Pasqua anonimo, con una sorpresa da montare e smontare giorno dopo giorno. A volte scappa un "wow!", a volte è solo un pieno di cioccolata che diventerà un brufolo sfrontato, spuntato al posto giusto in un momento sbagliato.



Displasia diastrofica, la gabbia ossea che abbraccia la rotula, anche flesse. È così che descrive la sua malattia Valentina Tomirotti, ma non azzardarti a dire un «Uh! Mi dispiace poverina!», perché Valentina non è certamente una persona da compatire e guai a te se lo facessi, ha un bel caratterino! Lei è vita e grinta allo stato puro. È una donna a cui guardare con occhi pieni di ammirazione e anche un po' di invidia aggiungerei io, perché io tutta quella forza che ha lei, non ne possiedo nemmeno la metà! Il suo libro non è il classico diario che nascondi in un cassetto strettamente segreto e personale, è più la narrazione della sua vita mettendosi completamente a nudo. Parla al lettore come se fosse un suo amico e gli confida le sue avventure sentimentali, traguardi raggiunti, difficoltà. Lo fa in un modo unico perché credimi, la penna di Valentina lo è per davvero! Il suo stile è frizzante, ironico, tagliente. Questa donna ha un carisma pazzesco, io ho scoperto di adorarla già dopo poche pagine perché come si fa a non trovarsi colpiti da tanta "spietata" sincerità e non rimanerne letteralmente folgorati? Te lo dico io, è impossibile soprattutto per una come me che adora l’autoironia e Valentina ne è una valida rappresentante! Persone che prendono la vita così come ti è stata data per il prezioso regalo che è, senza autocommiserarsi e lamentarsi di continuo, credo se ne contino ben poche, ma Valentina è diversa. Grazie a Valentina ho imparato una grande lezione, gli ostacoli della vita, che in questo caso potrebbe essere la sua malattia, non sono altro che nella nostra stessa mente. Prima impariamo ad amarci per quello che siamo e prima ci apriremo con entusiasmo alla vita e al mondo. Valentina grazie!


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Red bull
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autrice: Valentina Tomirotti





“Restate sospesi tra quello che siete e il cambiamento che vorreste imporre al corso delle cose. Giocate col silenzio senza costringerlo a raccontarvi ciò che siete abituati a sentirvi dire.”




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