venerdì 1 novembre 2019

Recensione: La scatola di cuoio



La Scatola di cuoio
di Gianni Spinelli

Editore: Fazi Editore
Prezzo Cartaceo: € 16, 00
Pagine: 214


Alla fine degli anni Cinquanta, in un paesino sperduto della Basilicata, un frate maledetto dal Diavolo più che benedetto dal Signore mette su illegalmente una notevole ricchezza. In più, a casa di Don Pantaleo avvengono cose strane: “Il demonio è più castigato del Provinciale” affermano i suoi compaesani, consapevoli che diverse donne “pittate” passano la notte nella sua casa-convento. Finché, una mattina, Don Pantaleo viene ritrovato morto, accasciato su una scatola di cuoio. Parte subito un’indagine ma nel frattempo l’eredità del religioso, oro, soldi e case, finisce nelle mani dell’arcigna Donna
Marta, moglie di un nipote e a sua volta non più giovanissima. Da qui avrà inizio una sanguinosa battaglia per l’eredità: tra cause intentate fra parenti e avvocati, in un Sud che insegue il colpo grosso, la vicenda assumerà un carattere grottesco. Tra colpi di scena, agnizioni, soprese, in palio il succoso lascito di Don Pantaleo, si snoda l’intera trama di questo libro, a metà tra la favola nera e un vero e proprio giallo, finché il mistero legato all’eredità si scioglierà in un sorprendente finale che avrà tutto il sapore di una beffa.


Eredità. Il perno attorno a cui si sviluppa tutta la vicenda. Il perno attraverso il quale l'autore riesce a mostrare i vizi degli abitanti di San Clemente, paesino in periferia di Matera che nel 1959, in seguito alla morte del frate Don Pantaleo “il Provinciale”, viene invaso da pettegolezzi e sospetti, in particolare nei confronti di Donna Marta Fontiuzzi, moglie dell'inetto nipote del Provinciale e amministratrice dei beni di quest'ultimo. Attorno a lei ruotano vari personaggi in particolare tutti i membri della famiglia Fontiuzzi che, con diverse strategie, cercano di mettere le mani sulla grossa eredità. Ed è da questa spirale di personaggi che emergono i vizi più profondi come l'avarazia, l'invidia e la lussuria che, in modi diversi, attraversano i protagonisti dando vita a una vicenda accattivante in cui anche i personaggi secondari, anzi, soprattutto questi, sono parti fondamentali di un grande schema. E, in questo schema, la scatola di cuoio, apparentemente secondaria e volutamente lasciata in disparte per gran parte del racconto, ribalterà tutto.
Un romanzo giallo che si focalizza sulle sfaccettature della personalità umana e sui vizi, nascosti e non, degli uomini. Non è quindi la risoluzione di diversi misteri ad essere importante per la storia ma tutto ciò che ruota intorno ad essi.
Quello che più mi ha colpito è che nel romanzo non è mai presente, se non esclusivamente alla fine, un effetto sorpresa strabiliante. Si ha sempre la sensazione che tutto sia “normale, o nulla di che”, diverso da ciò che ci si può immaginare, anche se un po' sopra le righe per gli anni '60, epoca in cui i tabù erano ancora tanti, epoca di una società apparentemente moralista e puritana. Nonostante questo un velo di mistero percorre tutta la storia tenendo il lettore sulle spine e lasciando spazio all'immaginazione.
Una storia ben intrecciata e affascinante, di cui consiglierei senza dubbio la lettura


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata:  Tè nero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autrice: Gianni Spinelli 





      "Una scrittura brillante, avvolgente e incisiva per una storia di grande ritmo, piena di colpi di scena e 
sorprese, con protagonista una scatola." 



 


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

2 commenti:

  1. Mi interessava la lettura di questo libro, ma non ero sicura che mi potesse davvero piacere. Grazie alla tua recensione sono più che mai decisa a leggerlo, grazie!!

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