mercoledì 20 novembre 2019

Recensione: Nata di luna buona.


Nata di luna buona
di Iva Zanicchi


Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Pagine: 320


Che avessi una bella voce me lo dicevano tutti, cantavo nell’osteria della nonna, facevo il contralto in un coro di alpini, cantavo in chiesa in occasione di battesimi e persino di funerali: volevo sempre cantare e non sapevo come fare. Mio papà, che non era tanto contento di quella mia passione, mi aveva costruito una piccola casetta su un albero vicino casa e mi mandava lì a esprimermi pur di non sentirmi. Da quando cantava a squarciagola nella casetta sull’albero a Vaglie di Ligonchio, un puntino isolato sull’Appennino tosco-emiliano lontano da tutto e da tutti, Iva Zanicchi di strada ne ha fatta parecchia e, dopo aver esordito su un palco appena ventenne, non si è più fermata. Castrocaro, Canzonissima, dieci Festival di Sanremo, il Madison Square Garden, la celebre tournée teatrale con Walter Chiari, Ok il prezzo è giusto!: Iva ha lasciato un segno indelebile nella storia dello spettacolo e della canzone. E da Alberto Sordi a Marcello Mastroianni, da Federico Fellini a Giuseppe Ungaretti, Mina e Giorgio Gaber, la sua carriera è costellata di straordinari incontri. Unica donna a vincere per tre volte il Festival, Iva non ha però mai tradito le sue origini ed è rimasta, successo dopo successo, una semplice e genuina ragazza Nata di luna buona. In questo libro racconta per la prima volta tutta la sua vita con lo stile schietto che da sempre la contraddistingue: un viaggio dall’infanzia a oggi attraverso teneri ricordi, divertenti retroscena ed episodi inediti, impreziosito da una galleria fotografica con tanti scatti privati.



Quando parlo di Iva Zanicchi, non posso che ricordare mia nonna materna (da poco scomparsa), lei l’ha sempre adorata, sia come cantante sia come presentatrici; per tale motivo, ho deciso di leggere questo libro, ero curiosa in primis, e in secondo luogo, volevo dare un tributo (del tutto particolare) alla memoria di una delle donne più importanti della mia vita, attraverso la lettura dell’autobiografia di uno dei suoi personaggi preferiti del mondo dello spettacolo. Un libro che attraversa diversi aspetti della vita della Zanicchi (alcuni a me, del tutto sconosciuti), ad esempio i diversi sacrifici affrontati nel corso dei primi anni della sua esistenza. Dopo l’armistizio, infatti, lei racconta che iniziò la guerra di Liberazione e diversi gruppi di partigiani si rifugiarono sui monti del suo paesino Natale da dove organizzavano le loro azioni. C’erano i partigiani “buoni” e quelli che non lo erano per niente. I primi erano alcuni bravi uomini che, sembra assurdo dirlo, portavano sempre un po’ di allegria in paese. Al loro arrivo, la Zanicchi, i suoi familiari, e buona parte dei residenti del suo villaggio venivano radunati tutti in piazzetta per accoglierli, le donne portavano pane e formaggio per riempire i loro tascapani. Quando se ne andavano, salutavano rassicurando la popolazione che avrebbero protetto loro dai tedeschi. Poi c’erano i partigiani comandati dal Lupo, un delinquente comune, alla guida di altri farabutti come lui usciti dalle galere di Modena. Erano loro i partigiani cattivi che terrorizzavano la povera gente, fin quasi ad averne più paura che dei tedeschi. Attraverso pagine ricche di preziosi spunti familiari, scoverete la natura più personale di Iva, quella di una donna proveniente da un paesino povero, che ha raggiunto non senza sacrificio il successo prima nel mondo della canzone italiana, poi in quello della televisione privata. Ho molto apprezzato che l’autrice non abbia celato alcuni pensieri che definirei, quasi controcorrente, ad esempio laddove racconta che in occasione di una delle sue vittorie al Festival di Sanremo (quello in cui, Tenco si uccise), lei si oppose fermamente (nonostante l’opposizione del suo manager), alla malsana proposta secondo cui: la vincitrice del Festival, con un grande fascio di rose rosse e l’aria contrita e addolorata, sarebbe dovuto andare a piangere sulla tomba del deceduto cantante/collega. Una scelta allora definita scomoda da molti. Tanto di cappello, per la fermezza d’animo. Un’autobiografia davvero ben scritta, che scorre veloce e fa conoscere il lato più “genuino” della nota presentatrice. Alla fine del romanzo, in allegato, potrete trovare anche una serie di bellissime foto (alcune molto personali).


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Caffè alla nocciola
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore:Iva Zanicchi





      "Ci tengo tanto, l'ho scritto con grande amore"



            Si ringrazia molto la casa editrice Rizzoli per la copia omaggio.                            

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