venerdì 24 gennaio 2020

Recensione: I bambini di Svevia


I bambini di Svevia
di Romina Casagrande

Editore: Garzanti
Prezzo Cartaceo: € 8,60
Pagine: 400



Protetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data. L’unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu. Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a uscire dall’ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il suo destino a quello dell’amico Jacob, che non vede da quando erano bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per raggiungere le fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto, Edna scoprì una luce: Jacob. 
La loro amicizia è viva nel suo cuore, così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini, ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba più bella nasconde una cupa, insidiosa verità.



Siate pronti per un viaggio di dolori e scoperte, di amore e ginocchia sbucciate.
Edna è una dolce vecchietta di cui anche le persone vicine sanno poco, non sembra vere un passato ma solo un pappagallo coloratissimo che ripete sempre la stessa frase. Anche Adele, la gentile signora che la aiuta con la spesa e le faccende, non la conosce davvero a fondo e pensa solo che sia pronta ad andare in una casa di riposo. Finché un giorno Edna e il pappagallo Emil spariscono e non si sa dove siano andati. Edna ha un passato difficile, da piccola era una dei bambini di Svevia, la sua famiglia ormai troppo povera per mantenerla, l'aveva lasciata nelle mani di padre Gianni che l'aveva portata a un mercato in cui i bambini venivano messi in fila e i contadini sceglievano in base alle esigenze delle loro fattorie. Un altro bambino la guarda, Jacob, lei non può sapere che lui è il suo destino. 
La vita alla fattoria è tremenda, i bambini vengono trattati come adulti, dormono tutti insieme, devono lavorare duro in qualunque condizione metereologica altrimenti subiranno le conseguenze tremende del contadino e la moglie. Le violenze subite peggiorano sempre, l'unico che sembra capire Edna è proprio Jacob che una sera ad una fiera acquista quello che crede essere un uccello del paradiso per loro, convinto che gli porterà fortuna.
Emil, che in realtà è un pappagallo, non sembra andare molto d'accordo con Edna ma sarà proprio lui a essere presente nei momenti peggiori della sua esperienza alla fattoria. E sarà proprio lui a essere con lei quando riuscirà a scappare. E Jacob? Che gli succede?
Edna rivedrà il suo nome 70 anni dopo su un giornale e sa che dovrà raggiungerlo, non nel modo più semplice ma seguendo la stessa cartina e strada che aveva percorso anni prima nella fuga, attraverso montagne e valli, nonostante l'età e il trasportino di Emil. Il viaggio sarà spettacolare, conoscerà una miriade di persone completamente diverse da lei e a volte anche diverse da tutto quello che conosce. Ognuno le insegnerà qualcosa e lei insegnerà qualcosa a loro. Riuscirà a rivedere Jacob? Questo lo lascio scoprire a voi.
Il romanzo è di una dolcezza infinita, anche quando racconta le peggiori atrocità, lo fa con una delicatezza innata. La storia raccontata, parte della storia alto atesina e italiana in generale, è poco conosciuta e sono molto contenta che la scrittrice abbia deciso di parlarne.
Non possiamo far altro che stare dalla parte di Edna e anche se il romanzo inizialmente sembra un po' lento, ad un certo punto non vediamo l'ora di riprendere il viaggio con lei, conoscere i personaggi divertentissimi e veri che viene a conoscere nel viaggio e capire cosa sia successo a Jacob e come andrà a finire la storia. 


Durata totale della lettura: 5 giorni
Bevanda consigliata: Caffè latte alla vaniglia
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni 




      "Conosceva il dolore che si prova a vedersi strappare via la cosa che si ama."




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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