lunedì 7 dicembre 2020

Recensione: Costanza e i buoni propositi

 


Costanza e i buoni propositi
di Alessia Gazzola

Editore:  Longanesi
Prezzo cartaceo: 18,60 €
Prezzo ebook: 9,99 €
Pagine: 300


Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi.
La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.





Costanza Maccalè è tornata - e ha mantenuto la sua aurea di dolcezza che tanto mi era piaciuta nel primo libro. Come nel primo romanzo, ci ritroviamo a seguire due filoni contemporaneamente: le vicissitudini umane di Costanza da una parte, dall'altra le ricerche e le ricostruzioni storiche legate al ritrovamento di alcuni scheletri antichi a Milano.
Partiamo dal primo tema: Costanza e la sua vita privata. In questo secondo libro appare molto più chiaramente come Costanza soffra della sindrome dell'eterna seconda: non è stata lei a vincere la borsa di studio per l'istituto di Paleopatologia, ma è stata assunta perché la prima classificata, Diana Dellisardi, ha rinunciato. Diana, che ama la paleopatologia ed è esperta in quel campo, mentre per Costanza quel lavoro è praticamente un ripiego.
E poi c'è Marco, il papà di sua figlia Flora, che è impegnato ad organizzare le nozze con Federica. Federica, quella sempre perfetta in tutto, mentre Costanza si sente sempre in difetto per qualcosa. Ma sarà davvero così? Oppure questo libro sarà per Costanza l'occasione per capire che lei è ben più della seconda scelta per tutti, per trovare il coraggio di prendere in mano la propria vita ed essere felice?
Per quel che riguarda le vicende storiche al centro delle indagini archeologiche di questo secondo volume, ammetto mi sono piaciute di più rispetto a quelle del primo libro. Onestamente non so nemmeno dirvi il motivo: me lo sono chiesta e richiesta, ma non sono riuscita a trovare una spiegazione sensata - fatto sta che stavolta la vicenda di Bernarda Visconti e di sua cugina Andreola mi ha catturato fin dal principio, e ho adorato il modo in cui la Gazzola ha strutturato il romanzo, facendo sì che anche noi scoprissimo questa storia medievale ormai poco conosciuta attraverso le indagini archeologiche di Costanza e del suo team.
Un libro davvero piacevole da leggere, adatto per tutti i fan di Alessia Gazzola e per tutti coloro che amano la Storia.

Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata:  The all'ibisco
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Alessia Gazzola 




"Avete ragione tutti. Non faccio abbastanza, non sono abbastanza. Non ho carisma, sono insulsa, sono una che lascia il tempo che trova. Cedo il passo alle varie Federica, Diana, a chi c'era prima, a chi verrà dopo di loro."

                                             Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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