mercoledì 10 febbraio 2021

Recensione: La mia prediletta

 

La mia prediletta
di Romy Hausmann

Editore: Giunti
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 384

In una notte gelida, un’ambulanza porta in ospedale una donna investita da un’auto sul ciglio del bosco. È incosciente e senza documenti. Con lei c’è una bambina dalla pelle bianchissima e gli occhi di un azzurro glaciale. L’unica informazione che riesce a dare su sua madre è che si chiama Lena. A poco a poco, però, lo strano comportamento della piccola insospettisce i medici. Non conosce il suo cognome, né il nome di suo padre, né l’indirizzo di casa: vivono chiusi in una capanna perché «nessuno li deve trovare». E il terrore sale quando la bambina afferma innocentemente, come se fosse la cosa più normale del mondo, che sua madre «ha ucciso per sbaglio papà», ma non serve chiamare la polizia perché hanno lasciato il fratellino Jonathan a ripulire quelle brutte macchie rosse sul tappeto... Appena viene avvisato, il commissario capo Gerd Brühling ha subito un’intuizione: quella donna non può essere che Lena Beck, la figlia del suo migliore amico, scomparsa 14 anni prima.



Se siete alla ricerca di un thriller che vi tenga incollati alle pagine, vi consiglio a gran voce questo romanzo, che è rimasto al primo posto nelle classifiche tedesche per un mese. Tutto ha inizio con un incidente, una donna investita ed una bimba vengono portate all’ospedale. Questo evento traumatico aprirà un vero vaso di pandora, portando allo scoperto una verità inquietante. Una capanna, un luogo angusto dove questa bambina sembra essere nata e cresciuta, assieme ad un fratello che è rimasto ivi intrappolato. Aspetto inquietante della faccenda, il rapimento di una studentessa avvenuto nella stessa terra, negli anni precedenti: la giovane Lena. Un fatto di cronaca, che ha portato quasi alla pazzia i genitori (personalmente ho sofferto con il padre Matthias per tutto il romanzo, ho sviluppato una fortissima empatia nei suoi confronti). A rendere claustrofobica la vicenda, già di per sé inquietante, una capanna. Una capanna immersa in una foresta impenetrabile, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Una capanna, che è ricca di regole da osservare. Un luogo in cui le pareti sono espressione di un amore morboso, malinteso e malato. Un sentimento soffocante, che attanaglia l’anima del “cattivo di questo romanzo” rendendolo mostro. Inquietante a mio giudizio, le conseguenze che l’esperienza della loro breve e dura vita, ha lasciato sui due bambini. Ho sperato anche io (esattamente come la loro madre), che quella porta si aprisse, e che il loro sguardo andasse oltre. Un romanzo, che tocca mille corde dell’animo, che rapisce e fa palpitare assieme al cuore dei suoi protagonisti, e che apre una riflessione su come certi uomini possano vivere un amore malato, che faccia credere loro di essere paragonabili a Dio, con poteri di vita o di morte sulle persone. Colpi di scena a non finire, decisamente un libro che merita di essere letto. Prendete un bel respiro, e provate a risolvere il mistero della “sparizione” della dolce Lena, studentessa universitaria improvvisamente strappata dalle braccia dei suoi genitori.

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Caffè americano
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Romy Hausmann


     " Una prova magistrale di suspense."

 
Si ringrazia molto la casa editrice Giunti per copia omaggio.

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