lunedì 1 febbraio 2021

Recensione: La pazienza del diavolo


La pazienza del diavolo
di Roberto Cimpanelli


Editore:
Marsilio
Prezzo Cartaceo: €18,00
Prezzo Ebook: €11,99
Pagine: 448


Ermanno D’amore, un ex ispettore che dopo aver lasciato la polizia ha rilevato la libreria di famiglia a Roma, tiene a bada i propri demoni stordendosi col sesso. Quando il vecchio collega Walter Canzio si rifà vivo chiedendogli una mano nelle indagini su una serie di efferati delitti che insanguina la Capitale, accetta malvolentieri. Qualcuno sta massacrando a colpi di fiocina da sub dei colpevoli di gravi reati sessuali che per un motivo o per l’altro erano riusciti a farla franca. Un caso che sembra riguardarli da vicino: tutte le vittime sono persone che ai tempi avevano arrestato loro. Con l’aiuto di Ermanno, che prima di dimettersi era noto per il suo eccezionale intuito investigativo, Walter spera di risollevare la propria traballante carriera catturando l’assassino. Tutto cambia non appena emerge una possibile connessione tra i delitti del serial killer e una vecchia inchiesta la cui tragica conclusione aveva sconvolto le loro vite e distrutto la loro amicizia. Erano convinti che quel caso fosse definitivamente risolto. Ma lo è davvero? Quell’antica storia di sangue e orrore potrebbe non essere mai finita. E non immaginano ancora quanto sarà alto il prezzo che dovranno pagare per chiuderla una volta per tutte.

 

Ho capito che sarebbe stato un libro che avrei letto con voracità fin dalla prima pagina. La prima cosa a cui ho pensato è stata “La finestra sul cortile” di Hitchcock: in una notte di tempesta, all’improvvisa luce di un lampo, un condomino assiste all’assassinio del suo dirimpettaio, un famoso avvocato di Roma: la vittima, seduta sulla sua poltrona, ha la testa trafitta da una lunga fiocina e l’assassino, una strana sagoma con una treccia grigia e il viso “bianco e lucido”, guarda dritto negli occhi il vicino che ha appena assistito alla scena. E questo è solo il primo di una lunga serie di delitti. Ermanno D’amore, ex poliziotto, proprietario della vecchia libreria di famiglia, ha ormai abbandonato quella vita piena di orrori che cerca di tenere a bada, ma che non potrà mai dimenticare. E proprio mentre cerca di vivere la sua “nuova” vita con serenità si ritrova improvvisamente catapultato nella sua vecchia vita di poliziotto. All’improvviso, infatti, torna a cercarlo Walter Canzio, suo vecchio amico e collega, con cui aveva chiuso i rapporti molti anni prima. Walter chiede aiuto ad Ermanno per risollevare la sua carriera risolvendo questa serie di delitti a cui nessuno sa dare una motivazione. Nella capitale si inizia a parlare di un serial killer: gli omicidi, tutti dello stesso stampo, tutti compiuti con la stessa arma, fanno guadagnare al famigerato assassino il soprannome di “Er Fiocina”. Con l’aumentare dei casi le persone iniziano però a chiedersi se si tratti di un serial killer o di un giustiziere. Le vittime, infatti, sembrano essere accomunate tutte dalla stessa variabile: erano tutti malavitosi, assassini, stupratori, pedofili. Non solo. Sono stati tutti, dal primo all'ultimo, arrestati dai due poliziotti. Ad un certo punto, un delitto inaspettato, l'uccisione di una donna che sembra non avere assolutamente niente a che vedere con le altre vittime, riporta i due poliziotti indietro nel tempo, ad una vecchia indagine che anni addietro sembrava essersi risolta con estrema facilità ma anche con estremo orrore: quell’orrore con cui Ermanno continua brutalmente a convivere, quell’orrore che non passa mai, quell’orrore che lo aveva allontanato anche dal suo caro amico e collega. Una scrittura pulita e scorrevole, i riferimenti alle leggende sul Male, sul diavolo e sul soprannaturale, il modo in cui vengono illustrati il male ed il dolore, il modo in cui i protagonisti affrontano tutto questo, lo rendono un libro da leggere davvero tutto d’un fiato.

Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Caffè
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni

 

      " I mostri che hanno marchiato a fuoco le loro vite non se ne sono mai andati. " 

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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