venerdì 12 febbraio 2021

Recensione: Ora che eravamo libere

 


Ora che eravamo libere
di Henriette Roosenburg

Editrice: Fazi Editore
Prezzo cartaceo : € 18,50
Prezzo Ebook: € 9,99
Pagine: 278
Genere: Memoir

Sopravvivere alla guerra, alla deportazione e al carcere, scampare a una condanna a morte e ritrovare la libertà tramite un lento e accanito ritorno verso casa, restare in vita per testimoniare e non far dimenticare un’esperienza che ha coinvolto migliaia di resistenti contro la barbarie nazista: tutto questo è Ora che eravamo libere, l’intenso memoir che la giornalista olandese Henriette Roosenburg pubblicò nel 1957 e che, grazie all’immediato successo presso i lettori americani, documentò in modo diretto la Nacht und Nebel, la terribile direttiva emessa nel dicembre 1941 da Adolf Hitler volta a perseguitare, imprigionare e uccidere tutti gli attivisti politici invisi al regime nazista. Nata nel 1916 in Olanda, Henriette Roosenburg aveva appena cominciato l’università quando si unì alla resistenza antinazista. A causa della sua attività come staffetta partigiana prima e giornalista poi, nel 1944 fu catturata, imprigionata nel carcere di Waldheim in Sassonia e condannata a morte. Nel maggio dell’anno successivo, venne liberata assieme ad altre sue compagne di prigionia, iniziando un lunghissimo viaggio per tornare a casa, un’autentica odissea attraverso la Germania sprofondata nel caos di fine conflitto. In mezzo a soldati alleati che presidiano il territorio, nazisti in fuga e tedeschi diffidenti o addirittura ostili perché ancora fedeli al regime, tra innumerevoli astuzie, baratti e peripezie, le protagoniste di questa estenuante via crucis riusciranno alla fine a riabbracciare le proprie famiglie in patria.
Procedendo in modo limpido e preciso e con una lingua duttilissima ma priva di sbavature, guidata dall’urgenza dell’affermazione dei fatti accaduti, Henriette Roosenburg ci offre non solo un momento cruciale della propria personale esistenza, ma soprattutto un poderoso affresco della tragedia che ha coinvolto milioni di vite durante e immediatamente dopo la seconda guerra mondiale. Bestseller negli anni Cinquanta, ai tempi della prima uscita americana, questo potente memoir viene oggi riscoperto a livello internazionale.

«Un libro che ti fa capire che gli esseri umani sono in grado di fare praticamente tutto. E ti rende felice del fatto che esistiamo, che l’universo ospita creature del genere».
«The Washington Post»

«Una storia che verrà ricordata a lungo per il modo in cui ritrae il coraggio degli uomini e la resistenza nutrita dalla passione per la libertà».
«The Saturday Review»

«Il libro più commovente che io abbia letto dopo il Diario di Anne Frank».
«Truth Magazine»




A Waldheim, un piccolo villaggio nella Germania sud-orientale, c'è una prigione, proprio fuori da esso dove sono detenuti donne e uomini colpevoli di non essere nazisti. Olandesi, polacchi, francesi, padri, madri, figli e figlie rinchiusi e vestiti di stracci in attesa di morire o di vivere. Tra queste mure ci sono Dries, Joke e Zip che aspettano di essere uccise perchè loro sono condannate a morte. Ma non sarà questo il loro destino, i soldati sovietici libereranno chiunque da quella prigione e quella che si racconta in queste pagine e il ritorno alla libertà, il viaggio di queste donne e dell'unico uomo attraverso campi, strade e boschi alla ricerca delle loro vite di prima. Una storia intensa quella che Henriette Roosenburg ci racconta: come si può sopravvivere alla deportazione? Alla privazione dell'essere un essere umano? Come si può ricominciare? Un passo dopo l'altro, un giorno dopo l'altro questi quattro protagonisti provano a rimettersi insieme, a ricostruirsi ma soprattutto a ritrovarsi in quanto donne e uomini. Questo libro nasce dal bisogno della sua autrice di raccontarsi, di ricordare, di testimoniare quanto la deportazione prima e l'incarcerazione poi abbiamo lasciato segni indelebili nell'anima di chi ha subìto l'orrore del nazismo, di chi ha visto morire i propri cari, di chi è stato spogliato della propria umanità ed è diventato un fantasma vestito di stracci, sporco e costretto a elemosinare un gesto, un giorno ancora al proprio aguzzino. Un romanzo capace di toccare l'anima del lettore, una testimonianza che non andrebbe mai dimenticata.


Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè alla frutta
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni


" La lezione che ho imparato è che la gente può restare aggrappata alla vita anche nelle circostanze più atroci purché trovi qualcosa, al di fuori di se stessa, su cui concentrarsi, basta anche un misero pezzetto di stoffa o un busto rosa"

  Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio 

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