venerdì 5 marzo 2021

Recensione: Biancaneve nel Novecento

 



Biancaneve nel Novecento

di Marilú Oliva

 Editore: Solferino
 Prezzo: € 19,00
 Pagine: 352

Giovanni è un uomo affascinante, generoso e fallito. Candi è una donna bellissima che esagera con il turpiloquio, con l’alcol e con l’amore. E Bianca? È la loro unica figlia, che cresce nel disordinato appartamento della periferia bolognese, respirando un’aria densa di conflitti e di un’inspiegabile ostilità materna. Fin da piccola si rifugia nelle fiabe, dove le madri sono matrigne ma le bambine, alla fine, nel bosco riescono a salvarsi. Poi, negli anni, la strana linea di frattura che la divide da Candi diventa il filo teso su un abisso sempre pronto a inghiottirla. Bianca attraversa così i suoi primi vent’anni: la scuola e gli amori, la tragedia che pone fine alla sua infanzia e le passioni, tra cui quella per i libri, che la salveranno nell’adolescenza.

Negli anni Novanta, infatti, l’eroina arriva in città come un flagello e Bianca sfiora l’autodistruzione: mentre sua madre si avvelena con l’alcol, lei presta orecchio al richiamo della droga. Perché, diverse sotto ogni aspetto, si somigliano solo nel disagio sottile con cui affrontano il mondo? È un desiderio di annullarsi che in realtà viene da lontano, da una tragedia vecchia di decenni e che pure sembra non volersi estinguere mai: è cominciata nel Sonderbau, il bordello del campo di concentramento di Buchenwald.

Con una penna vibrante, intinta nella storia del Novecento e affilata da una profonda sensibilità per le umane lacerazioni e debolezze, Marilù Oliva disegna una vicenda incalzante che è anche una riflessione su quello che le famiglie non dicono, sulle ferite non rimarginate che si riaprono, implacabili, attraverso le generazioni. Un romanzo vivo e poetico, che dà voce al rimosso di un secolo.



Un romanzo assolutamente inaspettato. Non vi nego che la copertina e il titolo mi abbiano intrigato da subito ma iniziando la lettura non capivo il collegamento tra le due storie. Seguiamo infatti il racconto di Bianca una ragazzina che cresce in una piccola provincia bolognese, in una famiglia con pochissimi soldi, una madre perennemente assente e concentrata su sé stessa e sulla bottiglia di vino. Bianca è completamente innamorata del padre che la adora, ma che ama profondamente anche la madre e in Bianca nasce questa innata gelosia che sembra quasi corrisposta dalla madre. 

Nel frattempo conosciamo Lili, una ragazzina data in sposa da molto giovane a un signorotto di Parigi, la nuova famiglia non la ama e non capisce perché non rimanga incinta. Questa storia si svolge ai tempi dell'ascesa al potere di Hitler, la famiglia viene scoperta e Bianca viene mandata nel campo di concentramento di Buchenwald di cui ci racconta l'esperienza devastante. 

Non voglio spoilerare perché mi auguro decidiate di leggere questo romanzo che mi ha tenuta in pugno per giorni. La scrittura è passionale e interessante, la storia di Bianca si svolge con un'Italia in evoluzione e movimento e l'autrice ci ricorda tutte quegli avvenimenti fondamentali con cui siamo cresciute, anche piccoli dettagli che ascoltavamo al telegiornale che avevo dimenticato. La storia di Lili è dura e lacerante e non concede compromessi, l'incrocio di storie mi ha lasciata con le lacrime agli occhi. 

I personaggi femminili di questo romanzo sono spettacolari e rimarranno con me a lungo, la loro forza, resilienza, capacità di amare nonostante tutto: la bellezza del romanzo sta tutta in loro e nei loro sentimenti, una rivalità tra madre figlia perpetrata per generazioni, l'amore per i figli e i genitori che non sempre capiamo e alle volte ci fa imbestialire, le difficoltà dell'adolescenza e le guerre che ci portiamo dentro.

Un romanzo davvero davvero bello che mi ha fatto riflettere su quanto conosco davvero la vita delle eroine attorno a me! 



Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Latte e menta
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 15 anni 


"Noi siamo quello che siamo diventati. 
Noi siamo quello che la vita ha combinato o meno coi nostri incontri, 
con le nostre emozioni e con i vuoti, con le nostre speranze, 
con le nostre fobie e con i nostri guai. 
Nessuno può sfuggire"


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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