giovedì 2 dicembre 2021

Recensione: Tutte le storie tristi sono false



Tutte le storie tristi sono false

 di Daniel Nayeri

 Editore: Harper Collins
 Prezzo: € 18
 Pagine: 384
Titolo originale: Everything sad is untrue

 In una scuola media dell’Oklahoma, un ragazzino di nome Khosrou, in piedi di fronte alla classe, sta cercando di raccontare una storia. La sua storia. Ma nessuno crede a una parola di quello che dice. Per i compagni lui è soltanto un tipo bizzarro che racconta un sacco di assurdità. Lo prendono in giro per il colore dei suoi capelli, i vestiti di seconda mano e il cestino del pranzo dall’odore strano... Eppure le storie di Khosrou (che ora tutti chiamano Daniel), attraversano gli anni, a volte addirittura i secoli, e sono bellissime ma anche terribili. Raccontano di Isfahan, la città dai ponti coperti, della sua vecchia casa con una voliera di vetro tra le stanze, della notte in cui è dovuto fuggire dall’Iran con sua madre mentre la polizia li inseguiva, fino ad arrivare in Italia. Ma raccontano anche lo splendore di un tappeto di rubini e perle nell’antica Persia, la bellezza del fiume Aras e dei campi di zafferano che sembrano sanguinare nella luce del tramonto. Come Shahrazād in un’aula scolastica ostile, Khosrou tesse una storia per salvare la propria memoria, per rivendicare la verità. Ed è una storia vera. La storia di Daniel.




Siate pronti a una storia struggente, divertente, tenera e triste allo stesso tempo.Vediamo tutto dagli occhi di un bambino, ma non uno qualunque, uno che ha già vissuto in due paesi diversi e ha una conoscenza estesa della storia e della cultura del suo paese d'origine, L'Iran. Koshrou infatti viaggia in esilio dall'Iran attraverso una serie di paesi e di cattiverie diverse. Un ragazzino con una fantasia galoppante che immagina quelle parti della vita che non ha vissuto nel modo più magico e romantico. Nonostante l'abilità e la poesia con cui scrive, allo stesso tempo è ancora un ragazzino profugo in una scuola senza arabi nel mezzo dell'America, con una sfilza di bulli che lo sfottono, attaccano e giudicano in ogni modo e si sa come sono crudeli i ragazzini. Ma lui è pieno di strategie divertenti su come evitare di essere acchiappato.
Per farsi conoscere ci racconta un paio di storie su ogni appartenente alla famiglia, la nonna esule, la mamma Sima inarrestabile e sottomessa al marito manesco, la sorella geniale. Tutto in un unico flusso di coscienza che mi ha molto ricordato Gao Xingjian, solo più mediorientale nei colori e profumi.
Ogni giorno sbatte contro le difficoltà di farsi accettare in un nuovo paese ma soprattutto di accettare e capire le diffidenze che quetso paese comporta, il modo di comportarsi, la mancanza di tarof, la cortesia con un ospite e addirittura come fare la cacca in una tazza invece che nella turca.
Il periodo dopo la fuga dall'Iran, in cui si rifugiano in Italia mi ha intristito molto, perché non pensiamo mai a come stanno le persone nel campo profughi, tantomeno i bambini. 
Le storie sono molto carine e ci aprono un mondo su alcune differenze culturali che magari non avremmo nemmeno immaginato ma ho trovato il romanzo un po' lento da leggere. Mi sono trovata spesso a distrarmi e prendere tempo per riprendere la lettura dopo aver smesso, cosa che difficilmente mi capita.
Daniel o meglio Koshrou però è un personaggio con una narrativa così dolce e così incompreso dalla maestra e dai nuovi amici che rende il romanzo un piccolo gioiellino. 

Durata totale della lettura: 6 giorni
Bevanda consigliata: Tisana al gelsomino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Website dell'autore: Daniel Nayeri


"La gente è fatta così. È immune dalla tristezza degli altri."


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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