mercoledì 30 marzo 2022

Recensione: Terrarossa



 Terrarossa

 di Gabriella Genisi

 Editore: Sonzogno
 Prezzo: € 15,00
 Pagine: 208
 

 Bari, primi giorni di agosto. Mentre Lolita Lobosco cerca di godersi le ferie, nella rimessa dell’azienda agricola Terrarossa viene ritrovato il cadavere di Suni Digioia, giovane imprenditrice, attivista per i diritti dei braccianti ed ecologista convinta. Sul portone d’ingresso, scritta a lettere scarlatte, campeggia la frase: «Entrate, mi sono impiccata.» Ma la pista del suicidio, da subito la più battuta, non convince affatto la commissaria Lobosco, che torna in servizio decisa a vederci chiaro. Quando l’autopsia conferma che la ragazza è stata strangolata, la sua vita privata viene rivoltata come un calzino: era troppo bella, libera e indipendente per non suscitare invidie e maldicenze. Lolita, però, non si accontenta dei pettegolezzi e non esita a immergersi nelle acque torbide del caporalato per cercare di far affiorare la verità. Sullo sfondo di una città stravolta e quasi irriconoscibile, eppure pervasa come ogni estate dal profumo della salsa di pomodoro, la tenace commissaria barese torna con un nuovo caso da risolvere – intricato come la sua relazione con Caruso –, lottando ancora una volta per far trionfare la giustizia.




Sempre tosta e scorbutica la nostra carissima Lolita Lobosco torna dalle ferie apposta per risolvere un caso di suicidio.
Stavolta i piani alti vorrebbero che la questione si chiudesse velocemente e senza tanto rumore ma un secondo suicidio sospetto fa scatenare gli investigatori e la stampa.
La povera deceduta era una donna fantastica, che lottava contro il caporalato e le morti indecenti che avvengono sui terreni della Puglia ma anche del resto dell'Italia. Il romanzo ci spiega molto della lotta contro la tratta e lo sfruttamento degli schiavi del Nord Africa dilagante nel lavoro agricolo mischiata a un bel po' di razzismo e brutalità. Conoscevo poco questo aspetto tremendo della realtà italiana e mi ha spinto a informarmi di più.
La nostra Lolita intanto ne ha sempre una da dire a tutti, che siano superiori o meno, se sbagliano a parlare e se la sottovalutano.
Questa volta ci mostra un pochino delle sue debolezze, del bisogno di un abbraccio, della voglia di aiutare un altra donna in difficoltà e della nostalgia di quando faceva la salsa da bambina.
Come sempre la Genisi scrive una storia accattivante, toccando tanti temi leggermente senza troppo approfondirne nessuno, questo rende il romanzo scorrevole ma comunque pieno di significato. 
Molto apprezzato il tocco femminista della poliziotta che se ne frega delle convenzioni, dello stereotipo della donna bella che non può essere intelligente, del femminicidio ancora chiamato "omicidio d'amore" e risponde male a chiunque sbagli a riguardo.

"Questo è odio, è ferocia, non è neanche un comportamento bestiale, è molto peggio. Perché manco le bestie ammazzano le loro femmine, solo il maschio italiano."

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Succo di pomodoro
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni


"Verità e giustizia sempre, senza sconti a nessuno."

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

martedì 29 marzo 2022

Recensione: La signora di Reykjavik

        

La signora di Reykjavik
di Ragnar Jónasson

Editore: Marsilio
Prezzo Cartaceo: € 17,00
Prezzo ebook: €10,99
Pagine: 496
Titolo originale: Hostage


Hulda, «la donna nascosta», cela un segreto già nel nome. Ruvida e ribelle, è tra i migliori investigatori della polizia di Reykjavík: a sessantaquattro anni, però, competenza e abnegazione non sono sufficienti, visto che ai piani alti c’è chi è ansioso di mandarla in pensione. Ma Hulda ha dato tutto alla carriera e la prospettiva di dover lasciare il lavoro a cui ha dedicato la sua vita la fa infuriare. Quanto si farà sentire la solitudine? Inevitabilmente, la porta si spalancherà ai vecchi demoni che lei ha sempre ridotto al silenzio. E allora le sue fughe tra le aspre montagne dell’Islanda, per respirare a pieni polmoni la durezza della sua isola, non basteranno più. Ottenuto il permesso di dedicarsi a un’ultima indagine, un cold case a sua scelta. Hulda sa perfettamente qual è il caso che vuole riaprire. Dieci anni prima, una giovane donna, arrivata dalla Russia con la richiesta di asilo politico, era stata trovata morta in una baia non lontana dalla capitale. Le indagini, ingarbugliate e chiuse sbrigativamente da un collega, non avevano portato a una vera soluzione, e ora Hulda vuole dare voce a chi è stato dimenticato troppo in fretta. Vuole la verità. E ha quindici giorni di tempo per trovarla.


Hulda è un'investigatrice della polizia di Reykjavik. Non è più giovanissima, non ha amici, neanche e soprattutto tra i colleghi. È schiva, chiusa anche se determinata e testarda e quando si trova coinvolta in un'indagine niente può fermarla.
Ma quando arriva in ufficio, per una normale giornata di lavoro il suo capo la chiama e le comunica che è ora che vada in pensione, che sarà trattata con i guanti, ma che ormai ha bisogno del suo ufficio per il giovane investigatore che la sostituirà. Ha quindici giorni e poi sarà in pensione. Hulda entra nel panico. Non è pronta. Già si vede, anima solitaria, nella sua casa vuota, senza suo marito, venuto a mancar solo qualche anno prima. Senza sua figlia, Dimma, morta molti anni prima quando era un'adolescente. Il suo lavoro è la sua vita. Il suo capo le concede di scegliere tra un cold case da seguire nelle due settimane prima della pensione. E Hulda sceglie un caso irrisolto, quello di una giovane donna russa, trovata morta in una baia vicina alla capitale, apparentemente suicida. Il caso era stato frettolosamente e superficialmente chiuso dal suo collega Alexander, di grado superiore a lei ma decisamente approssimativo. Ma ha fatto carriera perché uomo e lei era rimasta indietro. Inizia così a indagare e si convince sempre di più che la donna non si sia suicidata ma che si tratti di un omicidio. Molti personaggi entrano nella storia, uomini collegati alla giovane russa. Il suo avvocato, il traduttore che la assisteva nella richiesta di asilo, ma anche la proprietaria dell'ostello dove alloggiava, l'amica russa, anch'essa scomparsa e mai più ritrovata. Ma Hulda non si arrende, anzi, più va avanti e più si carica, soprattutto perché il tempo rimasto non è molto. E riesce anche a passare qualche momento di relax con un anziano medico in pensione, anch'egli solo, che le è molto affezionato. Forse la pensione non sarà così male se ha qualcuno con cui condividerla. Ma il destino è in agguato e mano a mano che le pagine si susseguono, si arriva a un finale totalmente inatteso.

Durata totale della lettura: 3 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: caffè macchiato
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 17 anni
Sito dell'autrice: Ragnar Jónasson


      "Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine."



Si ringrazia la Casa Editrice per la copia omaggio.

lunedì 28 marzo 2022

Recenesione: Il metodo geniale

 

Il metodo geniale
di Giulio Deangeli


Editore: Mondadori
Prezzo cartaceo: 19,00 €
Prezzo ebook: 10,99 €
Pagine: 312

Avete presente quella difficoltà a fissare i concetti nella mente, anche dopo averli compresi? Avete mai trascorso lunghe ore con un libro davanti, provando la spiacevole sensazione di perdere tempo? Vi hanno mai detto che avete grandi potenzialità ma nessun metodo di studio? Sicuramente la maggior parte di voi sa di cosa stiamo parlando. Quello che forse non sapete, però, è che la scienza ha indagato la mente e il suo funzionamento, e ha messo a punto un metodo che permette di imprimervi le nozioni in modo infallibile.
Insegnare i segreti della memoria e di uno studio piacevole e permanente è quello che si prefigge il giovane neuroscienziato Giulio Deangeli. In un affascinante percorso alla scoperta del cervello umano, ci insegna ad andare oltre la lettura compulsiva di un libro e a rendere proficuo lo studio, massimizzando il rendimento complessivo. Con l’esperienza maturata nel suo percorso «da record» e in veste di ricercatore nell’ambito delle malattie neurodegenerative a Cambridge, Deangeli ci svela quali sono i meccanismi alla base dell’apprendimento, dalla memoria al retrieval, dalla lettura alla motivazione, senza dimenticare aspetti collaterali, ma altrettanto importanti, quali il sonno, l’attività fisica, la gestione dello stress..





Essere dei geni è un dono di natura? Leggendo questo libro si potrebbe dire che la risposta è "sì, ma no". Sì perché è vero che i geni hanno sicuramente quella marcia in più rispetto ai comuni mortali - ma è anche vero che i comuni mortali non sanno sfruttare appieno il loro potenziale, a partire dai momenti di studio.
Sono pochi i fortunati che hanno potuto seguire un corso di studio sullo studio: come si prendono appunti, come si assimilano le informazioni, come si fa a ripassare.... Queste sono tutte cose che ci si aspetta che uno studente - proprio in quanto studente - sappia fare nel modo più efficiente per lui. Ma quante volte - per una verifica o un esame universitario - ci siamo attaccati alla memoria delle nozioni poi dimenticate nel giro di pochi minuti? E quante informazioni assolutamente inutili invece ci sono rimaste impresse nella mente, e le ricordiamo ancora a distanza di anni?
Questo libro vuole un po' andare a colmare questa lacuna: capire qual è la scienza dietro lo studio, aiutarci ad individuare le tecniche che in genere si rivelano più efficaci e darci consigli utili e pragmatici sugli aspetti quotidiani dello studio. Ogni consiglio ha basi scientifiche ma anche il riscontro pratico sulla loro efficacia da parte di chi ha perfezionato l'arte dello studio collezionando successi accademici non di poco conto.
Ma è un libro utile solo per chi è studente? Assolutamente no: io ho iniziato a mettere in pratica alcuni di questi suggerimenti sul luogo di lavoro e sto iniziando a raccogliere dei risultati assolutamente inaspettati. Quindi, che aspettate a leggerlo?

Durata totale della lettura: Otto giorni
Bevanda consigliata:  The alla menta
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Sito dell'autore: Giulio Deangeli 


"Studiare ci risulta così difficile per il semplice motivo 
che l'essere umano non si è evoluto per questa attività."

                                             Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio


giovedì 24 marzo 2022

Recensione: Crescita selvaggia



 Crescita selvaggia

 di Sheng Keyi

 Editore: Fazi
 Prezzo: € 18,50
 Pagine: 360
 Titolo originale: Ye Man Sheng Zhang

 Ma prima vista, la famiglia Li assomiglia a tutte le altre: un nonno scontroso, due genitori oberati di lavoro, quattro fratelli e una casa piccola in cui vivere tutti insieme. Ma siamo nella remota campagna cinese, e lo sguardo affilato di Xiaohan, la figlia più giovane, destinata a diventare giornalista, rivela molto di più. Sullo sfondo della grande storia della Cina – dal 1911, anno della caduta del millenario impero, sino ai giorni nostri –, in una straordinaria commedia umana si snodano così le vicende di questa ramificata compagine. Come rivoli delle acque che attraversano la terra da cui provengono, le vite dei membri della famiglia, generazione dopo generazione, scorrono sospese fra la campagna d’origine, fatta di povertà e meraviglie, e la città foriera di fortuna. Qui, impegnati a rincorrere i propri sogni, i protagonisti si scontrano costantemente con l’arbitrio del potere, le imposizioni del patriarcato e la violenza di una società dove l’unico valore sembra essere rappresentato dal successo personale a scapito del prossimo.
Sheng Keyi, una delle autrici cinesi più popolari, rappresentante di una nuova generazione di scrittrici, firma un’appassionante saga familiare ambientata nella Cina di ieri e di oggi: un romanzo al tempo stesso ironico e drammatico, censurato in patria per via dei temi sensibili che affronta, i cui protagonisti oscillano fra le proprie speranze e i tragici interventi di un fato apparentemente inesorabile.




Se avete letto qualcosa di un romanziere cinese tipo Yu Hua o Ma Jian, riconoscerete subito lo stile, crudo, diretto, spietato. 
Una storia familare con una miriade di personaggi, per chi ha poca confidenza con i nomi cinesi potrebbe risultare estremamente confusionario ma almeno l'albero genealogico all'inizio aiuta.
L'autrice ci fa viaggiare tra le varie generazioni di questa famiglia che si evolve da una caratteristica famiglia di agricoltori poveri, in cui si corre all'aumentare i propri entroiti per pagare le scuole ai figli, in cui solo il figlio maschio è fondamentale per la discendenza, in cui le donne vengono trattate come esseri inferiori e nessuno si limita nelle botte e nella sporcizia. 
La famiglia negli anni e grazie anche alle infiltrazioni esterne delle nuore moderne, cambia in un insieme di persone che non vede l'ora di scappare dal nonno e dalla campagna, tutti vogliono studiare, diventare ricchi, diventare cittadini urbani e considerarsi superiori.
Il romanzo è diviso in tanto piccoli capitoli, ognuno riguardo a un personaggio diverso, ognuno descritto molto bene nei tratti fondamentali che ci aiutano a differenziarli meglio. Il cambiamento più evidente riguarda le donne, che diventano pian piano le colonne portanti della famiglia, portano a casa i soldi, prendono le decisioni e parallelamente gli uomini sembrano essere "forti" solo quando usano la forza ma si restringono sempre più nel loro ruolo familiare.
Ogni sentimento è esacerbato della sua purezza e infigantito nell'aggressivitá,anche l'amore per i figli manca di dolcezza e diventa solo un'altra delle miserie del romanzo.
 Insomma se stavate cercando un romanzo felice forse questo non è la scelta adatta ma sicuramente insegna moltissime tradizioni cinesi rurali e non e ci ricorda la storia cinese mentre palpita attorno ai protagonisti.

Romanzo molto particolare che io da sinologa ho apprezzato molto ma mi rendo conto potrebbe essere difficile da digerire.

Fatemi sapere che ne pensate! 

Durata totale della lettura: Dieci gorni
Bevanda consigliata: Infuso al tiglio
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Website dell'autrice: Sheng Keyi


"Alcune cose, se fatte a tutti i costi, forse non sono proprio quelle che volevi".

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

mercoledì 23 marzo 2022

Recensione: Padri


 

Padri
di 
Giorgia Tribuiani

Editrice: Fazi

Prezzo cartaceo: € 16,00
Prezzo Ebook: € 8.90
Pagine: 196
Genere: Narrativa moderna

È un pomeriggio di primavera quando, con lo stesso corpo e la stessa età del giorno della propria morte, Diego Valli risorge. Si risveglia sul pianerottolo di quello che era stato il suo appartamento, tira fuori le chiavi, prova a infilarle nella serratura ma si trova faccia a faccia con il figlio Oscar, lasciato bambino e invecchiato ormai di oltre quarant’anni. Da qui, ha inizio una vicenda di riconciliazioni e distacchi, una storia intensa e sincera sul rapporto tra padri e figli e sulla necessità del perdono.
Una volta riconosciuto il padre, Oscar affronta il comprensibile straniamento aggrappandosi alle incombenze della quotidianità, mentre Clara, sua moglie, non crede al miracolo e si oppone all’idea di ospitare in casa uno sconosciuto. A complicare le cose, si aggiunge l’arrivo di Gaia, la figlia della coppia, che torna nella città natale per trascorrere le vacanze. Di nascosto dalla madre, che è spesso via per lavoro, Gaia finalmente ha l’occasione di conoscere suo nonno: un uomo profondo, amante della musica, più simile a lei di quanto sia mai stato suo padre. Oscar, al contrario, scoprirà aspetti di Diego che non pensava gli appartenessero.

Dopo il perturbante e vertiginoso Blu, Giorgia Tribuiani torna con un romanzo dalla prosa tesa e accattivante che si appunta su una storia a tre voci di rabbia e dolore, parole non dette e seconde occasioni. Una riflessione sulla famiglia dalla trama originale in bilico tra realtà e impossibile per un’autrice che, come poche, sa scavare nell’animo umano per far emergere il rimosso e stimolare la comprensione con uno stile personale notevole e a tratti sorprendente.

«Padri testimonia come in minime storie possono rivelarsi spazi immensi. Un libro d’amore in senso largo, come accettazione e accoglienza dell’altro, quindi comprensione dell’umano al di là del proprio perimetro individuale. Certo c’è anche di più: la voce del perdono, la generosità di offrire sempre altre occasioni di fronte alla mancanza, all’assenza, ai sempre possibili errori che accompagnano i giorni che ci sono dati. Alla fine, verrebbe solo da dire, da parte di chi scrive come di chi legge: non è niente, è la vita soltanto».
Remo Rapino




Oscar aveva solo dieci anni quando suo padre Diego è morto. Ora di anni ne ha quaranta, è padre anche lui: è cresciuto senza una figura di riferimento e non è stato facile essere lui stesso un padre modello. Professore e dedito al lavoro ha vissuto di silenzi, di carezze non date e di traguardi. La sua vita sembra una linea retta: sposato, vive nella casa dove è cresciuto e sua figlia sta per laurearsi. Tutto perfetto. Tutto troppo perfetto. Quando una sera come tante un uomo prova ad entrare con una vecchia chiave in casa loro Oscar si ritroverà a perdere il terreno sotto i piedi. C'è suo padre davanti a lui. Come è possibile? Padri di Giorgia Tribuiani che torna sugli scaffali con un nuovo romanzo candidato al Premio Strega, non è un lettura come tutte le altre. E' un passo nel vuoto, in una dimensione onirica, ai confini della realtà: un padre morto e suo figlio si ritrovano per imparare ad amare, per imparare ad essere padre e figlio. Il rapporto genitoriale in questo romanzo viene smontato e messo a nudo con tutte le fragilità e i passi falsi che si commettono. Gaia in suo padre Oscar ha sempre visto un comandante, non ha mai capito i suoi silenzi e le sue mancanze. Ha imparato a volergli bene ma non a capirlo, ha imparato a portare buoni voti per guadagnarsi il suo amore sterile. Dal canto suo Oscar non ha mai imparato ad aprirsi, neppure con sua moglie Clara: il loro matrimonio è pieno di crepe e di parole non dette, di sguardi carichi di tensione. Diego e Oscar si ritrovano, si conoscono, si esplorano. La sua perdita e il suo ritorno sono un modo per ricongiungersi, per fare pace con il passato e per togliersi strati di dolore per rinascere, per essere migliori. Uno sguardo attento quello di Giorgia che analizza un rapporto non semplice con mano delicata e gentile, con un flusso di coscienza senza fine.

Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè alla menta
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni


"Eppure, continuava Diego, prima o poi i figli crescono e scavano e le trovano comunque, le tue debolezze. E ti odiano per questo: per esserti mostrato invincibile."

    
                                

                                         Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

martedì 22 marzo 2022

Recensione: L'ultima neve d'inverno



L'ultima neve d'inverno
di 
Stina Jackson

Editrice: Longanesi

Prezzo cartaceo: € 16,00
Prezzo Ebook: € 8.90
Pagine: 396
Genere: Giallo

Tra le mura di una fattoria desolata in un angolo dimenticato della Svezia si celano oscuri segreti che troppo a lungo sono stati tenuti sotto chiave…
 
Nonostante il calendario dica che la primavera è ormai iniziata, l’inverno si rifiuta di allentare la sua gelida morsa su Ödesmark, piccola comunità del freddo Nord della Svezia. La maggior parte degli abitanti del villaggio non desidera altro che andarsene e in tanti l’hanno fatto: per ogni casa con la luce accesa ce ne sono molte altre abbandonate a un lento degrado. Per questo, chi non è ancora riuscito a lasciare quel posto desolato si chiede perché Liv si ostini a rimanere. Liv che lavora tutto il giorno alla stazione di servizio. Liv che ha un figlio adolescente ma nessuno sa da chi l’abbia avuto. Liv che viene accompagnata ovunque da Vidar, suo padre, l’uomo più ricco della zona. Liv che sa che i pochi vicini rimasti la guardano, sparlano alle sue spalle, si interrogano sulla sua famiglia e sugli affari oscuri di Vidar, un uomo al quale i nemici non mancano… Liv sa perfettamente che a Ödesmark nessuno dimentica mai niente. Per questo, quando la neve si tinge di sangue, Liv stessa finisce nell’elenco dei possibili responsabili. Ma la verità è ben sotto la superficie ghiacciata delle apparenze…
Con una cifra stilistica del tutto personale e una storia tanto fitta quanto commovente, Stina Jackson esplora il lato oscuro dei legami tra persone e tra i luoghi della loro esistenza. E quanto questi legami possano essere ferocemente, spaventosamente indistruttibili.





Liv è una figlia di un uomo potente, nonostante abbia i soldi per scappare lavora in una triste stazione di servizio. Assoggettata al padre vive una vita a metà: rinchiusa in una gabbia dorata con un padre padrone e un figlio che lo idolatra. La morte improvvisa del padre sembra ribaltare la carte in tavola, chi è stato? Tutto questo invece che liberarla la intrappola ancora di più in un passato fatto di silenzi e di segreti che a lungo ha tenuto a bada e che ora chiedono risposte. Linda Jackson ci porta in una landa isolata dove la maggior parte delle case del villaggio sono dei fantasmi, le giornate scorrono tra parole sussurrata e occhi voraci che inseguono chi cammina. Liv ha sempre voluto scappare da una vita non sua, in cui era solo una pedina del padre ma adesso, dopo la sua morte, si ritrova ancora di più ad essere incatenata a lui. Decide così da sola di andare alla ricerca del suo assassino. Quello che troverà saranno segreti oscuri e una realtà che ha sempre saputo essere vera. Un giallo ben orchestrato, con poche e avvincenti parole l'autrice permette al lettore di conoscere i personaggi e di capire che, sotto tutta l'apparenza, c'è un segreto da scoprire oscuro come la landa in cui essi vivono. Le pagine scorrono veloci, Liv è una protagonista con la quale è immediata sentire la sintonia: anche noi come lei vogliamo sapere di più, vogliamo scavare per capire cosa si nasconde dietro le apparenze. Una ricerca forsennata della verità e un analisi nuda e cruda del rapporto patriarcale. 

Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè alla cannella
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni


"L'eterna lotta tra generazioni. Un padre e una figlia. Un rapporto malato e malsano."

    
                                

                                         Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

lunedì 21 marzo 2022

Recensione: Le madri di vento e di sale



 Le madri di vento e sale

 di Lisa See

 Editore: Longanesi
 Prezzo: € 22,00
 Pagine: 408
 Titolo originale: The Island of Sea Women


 Le giovani Mi-ja e Young-sook sono nate e cresciute sull’isola di Jeju, in Corea, e fin dal loro incontro sono state inseparabili. È il 1938 e sull’isola incombe la minaccia della guerra sino-giapponese. La madre di Young-sook è la guida delle pescatrici del villaggio, che per giornate intere si tuffano in acqua e riemergono con il frutto della loro pesca in apnea, unico sostegno delle loro famiglie. Perché a Jeju sono le donne a lavorare, mentre gli uomini si occupano della casa e dei bambini più piccoli. Mi-ja è la figlia di un collaborazionista giapponese e sarà sempre associata all’imperdonabile scelta del padre. Quando le ragazze cominciano la loro formazione come haenyeo – questo è il nome coreano delle pescatrici – sanno che stanno per iniziare una vita emozionante, ricca di responsabilità, di onori, ma anche di pericoli. Quello che non sanno è che il futuro ha in serbo per loro qualcosa di diverso da ciò che sognavano e che non basteranno le centinaia di immersioni fianco a fianco a tenerle unite. L’irruzione della Storia nella tranquilla Jeju, che rimarrà intrappolata per decenni nello scontro tra le due grandi potenze, accrescerà le differenze e plasmerà le vite delle due donne, che affronteranno ogni avversità senza mai arrendersi.
Calata in un’antichissima comunità matriarcale, un’amicizia femminile che si dipana nell’arco di quasi un secolo, in un Paese sconvolto dalla guerra e dalle rivolte. Due donne coraggiose e forti, che affrontano la vita con determinazione e senza mai perdersi d’animo. Una storia potente ed evocativa, un grande esempio di emancipazione femminile che viene da un mondo lontano, ma che si rivela più attuale che mai..




Ormai lo sapete che sono una fan sfegatata di Lisa See e anche stavolta sono qui a cantarvene le lodi. Ogni volta che leggo un suo romanzo rimango sconvolta dalla quantità di ricerca e approfondimento che ha portato avanti prima di stampare il romanzo.
Anche stavolta non solo ci racconta una storia ma dipinge un quadro magnifico da osservare, fatto di mare e sale e donne coraggiose e fortissime che affrontano le acque ogni giorno per sfamare le proprie famiglie. Parliamo delle 
haenyeo, donne dalla forza straordinaria che si immergendo nelle gelide acque coreane per pescare abaloni e polpi da rivendere per mantenere le proprie famiglie. Non stiamo parlando di una storia inventata ma anzi di un vero risvolto storico della storia coreana. Nelle famiglie di queste donne gli uomini non mantengono ma anzi sembrano quasi degli impicci dato che sono le donne a fare tutto. Il legame che si crea fra le tuffatevi diventa estremamente profondo e importante dato che la loro vita dipende dalla compagna con cui si tuffano. Proprio fra queste donne leggiamo la storia di tanti amori importanti. Tra madri e figlie, tra sorelle di sangue e sorelle di sventura, tra donne che hanno sofferto e perso figli e mariti. 
Una storia che ci racconta tre generazioni se non più, di donne favolose, che stringono i denti nonostante tutte le guerre e le violenze che le circondano. Anche in questo Lisa See ci crea un quadro chiaro degli avvenimenti storici coreani in generale e dell'isola di Jeju nello specifico.
Come sempre le emozioni scorrono veloci tra le pagine e non vediamo l'ora di vedere cosa succederà alle nostre protagoniste. Difficilmente si riesce ad odiare un personaggio perché ci ritroviamo nei panni a turno di Min Ja o di Kim Young Sook.
Bellissimo anche leggere delle tradizioni e credenze legate alle divinità del mare e della terra e come vi si portasse rispetto ringraziandolo dei doni concessi ma anche delle vite tolte.
Dopo aver approfondito la storia della Cina e del Giappone stavolta l'autrice si concentra su questo piccolo isolotto coreano in cui anche il dialetto si distingue dalla lingua ufficiale, come sempre lo fa magistralmente e ci insegna e emoziona allo stesso tempo.

Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni


"Il mare è meglio di una madre. Per quanto tu possa amare tua madre, lei potrebbe comunque lasciarti. il mare, invece, ci sarà sempre, non importa se lo ami o se lo odi. Sempre."

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

martedì 15 marzo 2022

Recensione: La bambina sputafuoco


 
La bambina sputafuoco
di 
Giulia Binando Melis

Editrice: Garzanti

Prezzo cartaceo: € 16,90
Prezzo Ebook: € 9.99
Pagine: 336
Genere: Narrativa moderna

Se ascoltassimo il bambino che è in noi, la sua fantasia ci tirerebbe fuori da tutti i guai

Io mi chiamo Mina e mi piacciono molte cose: i denti di leone, il tonno in scatola, i libri, la ricotta, le lucciole e soprattutto i draghi, e le fiamme che escono dalla loro bocca. I draghi nessuno li uccide, sono fortissimi, e per questo io mi sento una di loro, infatti la prima volta che ho visto Lorenzo non mi sono neanche spaventata. Lui era infuriato, urlava forte e mi ha lanciato un’occhiataccia. Ma io lo so che era solo molto arrabbiato, come me. Stare qui non ci piace per niente e questo è stato un ottimo motivo per diventare amici. Insieme facciamo sul serio. Siamo davvero due brutti ceffi e di fronte a noi se la danno tutti a gambe, perfino la paura. Contro di lei usiamo l’immaginazione, che ci fa vincere sempre. Che ci fa sentire forti e coraggiosi. E di coraggio ne abbiamo bisogno, per mettere a punto il nostro piano segreto. Un piano di fuga coi fiocchi. Perché io e Lorenzo dobbiamo scappare. Andarcene via dall’ospedale dentro cui viviamo ormai da troppo tempo e rag - giungere il mondo fuori. Perché quando rivedremo il cielo ogni cosa cambierà. Perché quando siamo insieme non ci batte nessuno.

Ci sono esordi che risuonano per molto tempo nel cuore di chi li legge. È così per La bambina sputafuoco, venduto in tutt’Europa. Noi siamo Mina quando ascoltiamo il bambino che abbiamo dentro. Quando lasciamo che la fantasia ci faccia da guida. Quando ci fidiamo di un’amicizia vera, che non ci fa sentire soli. Tratto dall’esperienza dell’autrice, questo romanzo insegna come il potere dell’immaginazione possa tirarci sempre fuori dai guai.




Mina e Lorenzo sono amici, speciali e particolari come solo due bambini possono essere. Si sono conosciuti in ospedale, sono vicini di stanza. Entrambi sono malati, entrambi devono affrontare draghi e mostri invisibili che crescono nei loro corpi obbligandoli a fare chemioterapia e trapianti. Il mondo là fuori da quelle mure va avanti, costantemente giorno dopo giorno. E loro lì dentro devono vivere, giorno dopo giorno. Giulia Binando Melis con questo romanzo esordisce davanti al pubblico mondiale con una storia delicata e di impatto capace di scavare a fondo nel cuore dei suoi personaggi e del lettore. Bisogna abbandonare ogni struttura mentale da adulti per poter apprezzare questo romanzo, bisogna leggerlo come se fossimo bambini perchè è a loro che è dedicato. Un flusso di coscienza che si dipana, senza virgolette ad evidenziare i dialoghi. Parole e pensieri, realtà ed immaginazione che si mescolano sino a creare un vortice inesorabile che incanta. Le immagini che si creavano nella mia mente durante la lettura hanno fatto cadere ogni barriera, mi sono lasciata trasportare da Mina e sono entrata con lei e Lorenzo in quei corridoi a combattere dei mostri invisibili ed implacabili. Un romanzo forte, inteso e poetico che mi ha lasciata senza fiato e senza parole quando sono arrivata alla fine.

Durata totale della lettura: tre giorni
Bevanda consigliata: tè alla menta
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni



"Mina e Lorenzo sono bambini che stanno combattendo una battaglia contro draghi e mostri invisibili."

    
                                

                                         Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.