giovedì 10 marzo 2022

Recensione: All'ombra di nessuno



 All'ombra di nessuno

 di Tahmima Anam

 Editore: Garzanti
 Prezzo: € 19,00
 Pagine: 304

Non ci sono risposte certe nella vita, solo do - mande che vanno poste nel modo corretto. È quello che ha sempre pensato Asha, nonostante, lungo il cammino, abbia spesso incontrato ostacoli e sorprese. Con fatica, dopo anni di studi, sta finendo una ricerca di dottorato sul rapporto tra tecnologia ed emozioni umane. Eppure non è ancora soddisfatta, perché vorrebbe aiutare le persone in cerca di risposte, proprio come lei. Per questo crea un’applicazione che, attraverso una serie di quesiti mirati, aiuta gli utenti a trovare un credo personalizzato che possa venire incontro alle loro esigenze. Quando una start-up decide di finanziare il suo progetto e le concede un finanziamento, Asha mette in piedi con entusiasmo una piattaforma che incontra subito grande successo. Ma più l’azienda cresce, più lei si sente messa in ombra dagli altri soci, tutti uomini più anziani di lei. Partecipa alle riunioni, ma le sue idee vengono scartate con un sorriso di con - discendenza. Ogni volta che prova a esprime - re qualche perplessità le viene risposto di non preoccuparsi, che «loro» sanno qual è la cosa giusta da fare. Nulla sta andando come aveva previsto e Asha si sente impotente. Eppure sa che questo progetto è nato solo grazie a lei. Perciò decide di dire basta: non lascerà che sia qualcun altro a dettare le regole e a scegliere il suo destino. Perché è arrivato il suo momento di brillare.




Qual è il nostro scopo sulla terra? Proprio questa è la domanda che si pongono i giovani protagonisti del nostro romanzo, Asha, Cyrus e Jules. Già da piccola Asha, americana figlia di genitori del Bangladesh, si interroga sull'umanitá, conosce Cyrus da adolescente ma lo perde di vista per anni per poi ritrovarlo quando lui ha avuto un percorso di vita completamente diverso da lei.
Ha lasciato gli studi e si è interessato alle persone e all'aldilá, ai valori che uniscono gli uomini del mondo e il loro modo di lasciarlo, ha organizzato funerali e battesimi per persone del mondo e sembra avere un influenza sconvolgente sulle persone.I tre che in realtà si trovano a Cambridge per il dottorato, decidono di provare a mercatizzare la loro idea di una app che crea una specie di religione senza divinità,un insieme di valori personalizzati alla persona.
Certo questo progetto creerà un continuo sbilanciamento di sentimenti nel trio, chi è eccitato, chi ha continuamente paura di perdere sé stesso e diventare una app comune e chi ha paura di tutto e anche di deludere gli altri due. Soprattutto mentre inizialmente Cyrus era contrario all'idea, con la crescita di importanza della app ne diventa sempre maggiormente ubriaco, sempre pronto ad aggiungere e modificare, alle volte dimenticandosi di interpellare gli altri due soci. 
Noi viviamo tutta la storia dai pensieri di Asha, una donna abituata a mettere in secondo piano la propria opinione per quella degli altri, a mettere in dubbio le proprie idee anche quando tutto si basa proprio sul suo progetto e programmazione. Anche quando qualcun'altro cerca di riconoscerle il suo valore, riesce a sminuirsi e spostare l'attenzione su qualcun'altro.

Il romanzo gira proprio attorno al non darsi valore, a limitarsi al sottostare all'idea dell'uomo, lasciandoci togliere ogni valore e importanza. 
Un romanzo che sembra incentrarsi su tanti altri argomenti, vita, morte, crescita ma che come fil rouge ha il bisogno di una donna di credere in sè stessa e nella propria voce senza farsi mettere sotto da nessuno e avendo il coraggio di dire no.
Allo volte il messaggio femminista è proprio un po' velato, bisogna scavare tra i mille argomenti diversi per trovarlo, abbiamo il dubbio che il tema siano le app, il matrimonio, la vita e la morte, gli investitori, l'amicizia, tra tanta modernizzazione alla fine alcuni tratti del patriarcato attaccano ancora.
Consigliato!

Durata totale della lettura: Sei gorni
Bevanda consigliata: Infuso all'arancia
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni


"Chissà, forse potrei essere anch’io così, 
ma purtroppo per me sono nata con una spiccata tendenza 
a pensare troppo e a sottoporre tutto a eccessiva analisi 
finché poi non mi lascio sfuggire le occasioni".

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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