martedì 21 giugno 2022

Recensione: Sarò breve



 Sarò breve

 di Francesco Muzzopappa

 Editore: Fazi Editore
 Prezzo: € 17
 Pagine: 184
 

 Un ricco patrimonio e uno scritto. Un morto che parla, libero finalmente di dire quello che pensa. Ennio Rovere fa testamento. Ha impiegato l’intera esistenza per costruire un sogno e ci è riuscito mettendo su un mobilificio di successo che porta il suo nome in Brianza. Si è fatto da solo, ha avuto fortuna, anche se la sua vita non sempre è stata facile. Ha avuto amori più o meno fortunati, mogli più o meno fedeli, figli più o meno litigiosi, collaboratori più o meno capaci. Con il testamento, però, ha l’occasione di rimettere tutti a posto: dalla prima moglie all’esuberante donna di servizio, dal figlio minore allo zelantissimo autista, dal dentista al cane devoto. Mai come adesso, si sente libero di parlare e dire finalmente la sua. Con la scusa di distribuire in maniera equa il suo patrimonio, il protagonista di questo libro ripercorrerà per iscritto la propria esistenza, intrecciando dinamiche familiari e lavorative, premiando quanti davvero hanno meritato il suo affetto e punendo senza pietà tutti gli altri, senza risparmiarsi neppure nel giudizio. Ormai, questo è chiaro, non ha più nulla da perdere. Un autore amatissimo dai suoi lettori torna in libreria con un romanzo originale e pieno di inventiva, un testamento in forma di commedia dallo spirito dissacrante e tutto da ridere.




Questo romanzo è davvero qualcosa di nuovo, di solito sentiamo parlare i vivi, i rimasti al decesso di un caro. 

Stavolta invece è il caro proprio che si racconta attraverso il suo testamento, ma non uno dei soliti brevi e freddi, stavolta abbiamo un capitolo per ogni persona che ha apportato un qualcosa alla vita dell'uomo.

Non solo le solite persone scontate, moglie, figli e amici. No, in questo caso il pensiero si allarga anche all'autista, il dentista, la segreteria.

Il defunto ormai senza filtri e paranoie racconta le persone in tutti i propri lati positivi e negativi, le cose per cui li ha amati e odiati. 

Senza trattenere nulla, senza cambiare tono ma sempre con una scrittura lucida, chiara, scorrevole e divertente. Una specie di flusso di coscienza di qualcuno che apre il sacco su tutto il bene e il male ricevuto tanto ormai non ha più nulla da perdere.

Mi è piaciuta davvero molto la scrittura velatamente sarcastica, l'ironia intelligente e marcata mai fuori posto che rende il romanzo davvero unico e mai banale.

Avevo già letto "Un uomo a pezzi" di questo autore che mi aveva fatta morire dal ridere ma stavolta le risate sono più "sofisticate", mischiate a un bel po' di dolcezza e affetto.

Assolutamente consigliato.

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Succo di melograno
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni


"Ricordo che per l’occasione comprai un bel vassoio di paste: 
al Sud come al Nord, è sempre un potentissimo lubrificante sociale"

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio


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