martedì 17 gennaio 2023

Recensione: Piccole cose da nulla


                                                  
Piccole cose da nulla
di Claire Keegan

Editore: Einaudi
Prezzo cartaceo: € 13
Pagine: 104
Sono giorni che Bill Furlong gira per fattorie e villaggi con il camion carico di legna, torba e carbone. Nessuno vuole restare al freddo la settimana di Natale. Sotto la neve che continua a scendere, tutto va come sempre in quel pezzo d’Irlanda. Poi, nel cortile silenzioso di un convento, Bill fa un incontro che smuove la sua anima e i suoi ricordi. Lasciar correre, girarsi dall’altra parte, sarebbe la scelta piú semplice, di certo la piú comoda. Ma forse, per Bill Furlong, è arrivato il momento di ascoltare il proprio cuore.
«Mentre proseguivano e incontravano altre persone che conosceva e non conosceva, si ritrovò a domandarsi che senso aveva essere vivi se non ci si aiutava l’uno con l’altro. Era possibile tirare avanti per anni, decenni, una vita intera senza avere per una volta il coraggio di andare contro le cose com’erano e continuare a dirsi cristiani, a guardarsi allo specchio?»



Sembra un modesto racconto di Natale...ma è molto di più.

Quella che fa la scrittrice irlandese Claire Keegan è una riflessione. Una riflessione moderna e senza tempo sull'importanza di vivere la propria vita senza lasciarla scorrere priva di significato, di riflessione e soprattutto di attenzione nei confronti dei nostri simili e del coraggio che ci vuole per rendere le proprie convinzioni azioni. Viviamo questo intimo e raccolto colloquio interiore attraverso la figura semplice ed eterna di Bill Furlong, incarnazione della vita da lavoratore, essenziale nei suoi ritmi e indispensabile fondamenta di qualsiasi società. 

Un uomo qualsiasi, figlio di una ragazza madre domestica in una villa signorile del paese, che non ha mai conosciuto il padre e che ha lavorato a testa bassa, gradino dopo gradino e senza pretese né ambizioni speciali, per costruirsi la sua piccola impresa e dare da vivere alla moglie e alle amatissime figlie. Un uomo apparentemente modesto e banale come la sua storia...e che tuttavia dimostra un'interiorità profonda e riflessiva che purtroppo spesso (erroneamente) non viene attribuita a personaggi come il suo. Seguiamo la sua quotidianità fatta di casa-lavoro, di amore familiare d'un tempo fatto di pochi abbracci ma di tanto aiuto pratico e preoccupazione, di piccoli eventi di paese...eppure il suo monologo interiore lo rende universale: gli fa riconoscere il profondo intuito femminile, di quella saggezza ancestrale e rurale che chiunque abbia conosciuto le vecchie donne di campagna riconosce. E gli fa porre domande importanti nel loro candore: che senso ha tutto questo? Possibile che i giorni si susseguano tutti uguali, senza mai che succeda qualcosa di diverso? E' meglio sapere o non sapere? Cosa fare quando bisogna scegliere tra le proprie convinzioni ed il quieto vivere? Esistono ancora le brave persone? 

Ci ritroviamo a scoprire insieme a lui la magra realtà delle Magdalene Laundries che dall'inizio del XX secolo, in tutti i paesi di dominio britannico inclusa l'Irlanda, sfruttavano migliaia di donne bisognose e spesso minorenni riducendole in stato di sostanziale schiavitù sotto la parvenza di istituto di carità gestito dalle suore. Davanti alla dimostrazione della cattiveria umana, bisogna reagire o è meglio guardare altrove senza farsi (e fare) troppe domande? Bill Furlong nella sua solenne dignità di uomo per bene si trova davanti ad un dilemma esistenziale e ad una scelta che condivide con ognuno di noi.

E' una storia breve ma scritto con stile eccellente, scevro da ghirigori e leziosità eppure completo, coinvolgente. Si sente il mestiere di scrittrice, la conoscenza dell'ambiente rurale e delle sue minuscole peculiarità, ed anche la passione nel raccontare l'animo umano. Racconto che risulta vero, onesto e che lo rende potenzialmente un piccolo capolavoro destinato a rimanere un classico moderno per gli anni a venire.


Durata totale della lettura: Due giorni (più infiniti di riflessione!)
Bevanda consigliata: Irish Coffee
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: Dai 12 anni


«Ogni singola riga è una lezione di stile ed emozione».


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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