giovedì 26 ottobre 2023

Recensione: Romeo e Rosalina

 


Romeo e Rosalina  
di Natasha Solomons


Titolo originale: 
Fair Rosaline
Editore: Neri Pozza

Prezzo cartaceo: € 19
Pagine: 352
Traduzione di: 
Alessandro Zabini

E se la storia d’amore più romantica di sempre fosse tutta una menzogna?

La prima volta che Romeo la vede, se ne innamora all’istante. Quell’angelo dalle guance seriche, le membra perfette, lo sguardo luminoso. Le dita che si muovono leggere sulle corde del liuto. Intorno a loro la festa si muove, in un turbinio di vesti variopinte, musica e vino, ma Romeo Montecchi ha occhi solo per lei. Per quel sole davanti a cui impallidisce, invidiosa, la luna. Le loro famiglie sono in guerra, una faida antica le cui origini a Verona nessuno ricorda più. Qualsiasi sentimento fra loro non può che essere scandalo, oltraggio, motivo di scontro. Scontro che appare inevitabile, visto che lei accoglie le attenzioni di Romeo come un bocciolo di rosa accoglie la primavera. Cosí, quando lui si arrampica fino al suo balcone per cospargerlo di fiori, lei gli giura amore eterno. E quando lui le promette un matrimonio segreto e la fuga, lei cede. Lei, che si chiama Rosalina Capuleti e che, destinata al convento, deve conoscere l’amore, combattere la sorte decisa da altri. Nessuno le ha mai rivolto parole incantevoli come quelle di Romeo, anche se a volte sembra un attore che recita sul palcoscenico. Ma quando lui le chiede di mentire, rubare, tradire, nel cuore della passione si insinua il dubbio: e se Romeo Montecchi non fosse chi dice di essere? Qualcuno ha cercato di aprirle gli occhi ma lei, prima, era incapace di vedere. Intanto Romeo, dimenticate in un istante le promesse fatte, ha già posato lo sguardo su un’altra Capuleti. Per Rosalina, delusa e piena di domande, è il momento della rabbia, della vendetta anche per le donne che l’hanno preceduta. Non ce ne saranno altre. Forse non è troppo tardi per salvare Giulietta…

Un untelling femminista e potente dell’opera più conosciuta di Shakespeare, narrato da una voce sovversiva e dimenticata: la voce di Rosalina.




Toccare una delle storie più amate di tutta la letteratura (e del teatro) mondiale di tutti i tempi non è certo un'impresa da neofiti, e Natasha Solomons si è sicuramente affermata come scrittrice non solo di successo ma anche di qualità e originalità, potendosi così permettere l'audace riscrittura (retelling) in chiave femminista "Me-Too" che ha voluto dare all'immenso capolavoro di William Shakespeare.

Romeo e Rosalina (Fair Rosaline in lingua originale, riprendendo la brevissima descrizione della protagonista data dall'autore nella tragedia originale) è sicuramente un'idea ambiziosa che richiede l'abile intreccio di ambientazione storica, di una storia celeberrima di cui tutti ricordano almeno personaggi e cenni principali della trama, e tematiche contemporanee di critica sociale anti-sessista che a volta cedono verso il teen drama. Chi ha familiarità con la trama della tragedia originale - e anche questa sempre tragedia rimane, ovviamente! - sa che Rosalina non è che un pretesto letterario, la non-Giulietta che Shakespeare usa per far incontrare Romeo e Giulietta e paragonare il loro amore universale a quello fugace e superficiale che prima Romeo avrebbe provato per la povera cugina Capuleti, che non ottiene che pochi accenni e qualche presa in giro. Chi ha approfondito i suoi studi di letteratura inglese invece saprà che i profili di lettura di Romeo e Giulietta sono ben più complessi di una semplice "storiella d'amore" che non trova lieto fine. 

Nel romanzo della Solomons è sottolineato il contesto storico rinascimentale di una Verona del Cinquecento invasa dalla peste con cui l'autrice tenta di guidare i colpi di coda della trama ma che conosce poco (ha un po' di città medievale, un po' di Londra elisabettiana...), come anche il sottofondo infantile e talvolta patetico di una storia che in realtà racconta l'innamoramento di ragazzine che oggi considereremmo appena adolescenti (13 e 15 anni) per un uomo di età non ben definita.

Con prosa ricca e fiorita la Solomons cerca di mescolare emozioni da romanzo young adult con uno stile maturo, sensoriale, pittorico che rende sicuramente la storia più accattivante, anche se a tratti l'ho trovato un po' ripetitivo nelle descrizioni (a poche pagine di distanza l'aria è "densa come: brodo, zuppa, latte caldo, melma..." ecc.) e il tentativo di onestà storica e la volontà di accentuare l'aspetto dark della vicenda con l'utilizzo di aggettivi e metafore fangose, puzzolenti, appiccicose a volte è diventato eccessivamente stomachevole per me. 

Rosaline riceve spazio e voce, finalmente protagonista di quella storia che l'aveva ignorata all'affannosa ricerca di attenzione, emozioni e riconoscimento. Un'abile gioco di sovrapposizione tra le trame ci fa ripercorrere gli eventi che ben conosciamo ma da un punto di vista laterale, scoprendone le immaginate realtà sinistre e meschine rimaste celate nella tragedia originale. Romeo è un'antieroe predatore che ghermisce giovani fanciulle, Giulietta poco più di una bambina che dovrebbe pensare a tutto fuorché l'amore di un uomo, Rosalina la giovane vittima di un farabutto che insieme alla propria voce tenta di trovare anche la propria vendetta. Troviamo anche i temi del lutto, della faida familiare, l'inesperienza e l'assolutismo delle emozioni adolescenziali, le difficoltà di dinamiche familiari complesse e complicate dalle necessità relative al periodo storico...ma la critica sociale anti-patriarcato, indipendentista-femminista che urla al maschio tossico e approfittatore sono sicuramente il blocco centrale, fondante di questa narrazione, scritta sicuramente con un'occhio al pubblico dei giovani adulti.

La domanda è: funziona? E' un romanzo scritto benissimo, con cura dei dettagli storici e narrativi a cui l'esperienza di una scrittrice consumata dona robustezza di stile, teatrale e romantico . Sicuramente tra le centinaia (migliaia, forse) di riscritture e romanzi ispirati alle opere del grande Bardo, questo rimane uno di quelli che personalmente ho trovato più azzardato e sovversivo ma solido, interessante. E' sicuramente un'esperienza di lettura da provare, che si può amare o odiare - credo principalmente dipenderà da quanto riuscite ad ingoiare l'idea di un Romeo predatore di ragazzine - ma a cui difficilmente si rimane indifferenti.


Durata totale della lettura: 7 giorni
Età consigliata: 16 anni 
Bevanda consigliata: Sidro di mele 
Formato consigliato: Cartaceo
Consigliato a chi ha apprezzato: Nel nome del figlio. Hamnet di Maggie O'Farrell; Mary di Anne Eekhout; Seme di strega di Margaret Atwood



«L’amore dei giovani, temo, non risiede veramente nei loro cuori, ma nei loro occhi.»


    Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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