giovedì 29 febbraio 2024

Recensione: Fili d'ombra

 

Fili d'ombra
di Christian Guay-Poliquin

Editore: Marsilio
Prezzo cartaceo: 18 € 
Pagine: 288
Titolo originale: Les ombres filantes
Traduzione di: Francesco Bruno

In una magnifica foresta canadese, tra felci lussureggianti e cespugli minacciosi, un uomo solo cammina verso il capanno dove la sua famiglia si è rifugiata dopo un blackout generalizzato. Dimenticati i rigori dell’inverno, in una terra diventata di nessuno, la natura si sta riprendendo lo spazio che le compete e muoversi diventa via via più difficile, anche perché sui sentieri battuti imperversano bande di disperati pronti a tutto. In preda alla paura, alla fame e alla sete, l’uomo sta per arrendersi a questa selva oscura quando incontra un ragazzino. Dimostra dodici anni, sembra non avere paura di niente, e si unisce a lui come se lo conoscesse da sempre. Insieme proseguiranno il cammino e, nell’abbraccio di un paesaggio sontuoso e malevolo, sperimenteranno modi inediti per sopravvivere, sperare, e perfino per amare. Nella prosa esatta, minuziosa, ferocemente asciutta di Guay-Poliquin, prende vita un romanzo palpitante e attualissimo, che rivisita i classici della sopravvivenza nella natura e, attraverso una storia avventurosa e commovente, si interroga sul significato più profondo– e non convenzionale – dell’essere famiglia.

"Un'ode alla vita selvaggia e un invito all'avventura. Un romanzo eccezionale, che celebra la bellezza, la profondità e la forza della natura." 
LE JOURNAL DU QUEBEC





Se vi capiterà di prendere in mano questo libro, sono certa che non riuscirete più a posarlo, ma verrete catturati dalla minuziosa prosa dell'autore sin dalle prime righe. 
"Fili d'ombra" è un romanzo non convenzionale ed estremamente attuale che affronta in chiave inedita il tema del rapporto tra uomo e natura, della sopravvivenza umana in circostanze naturali talvolta anche ostili, oltre che dei legami famigliari e del senso di appartenenza di ognuno alle proprie radici. 
Oltre che dai contenuti, il lettore è invogliato a proseguire la lettura anche dalla comoda architettura del romanzo, suddiviso in brevi capitoli talvolta anche di una sola pagina che portano come titolo una determinata ora del giorno o giorno del calendario, a testimonianza dello scorrere ineluttabile del tempo. 
La storia si sviluppa lungo tre momenti principali. Il primo, iniziale, in cui il protagonista si presenta al lettore già nel corso del suo cammino all'interno della foresta, che dura da alcune settimane. Si è dunque immediatamente catapultati all'interno della cornice che accompagnerà l'intera narrazione, ossia il mondo della foresta, con i suoi abitanti, le sue risorse e meraviglie, ma anche ostilità e pericoli. Il nostro protagonista è un uomo che sappiamo aver subito un incidente d'auto da cui si è ormai praticamente ripreso e ha deciso di attraversare la foresta per raggiungere dei suoi parenti che vi si sono rifugiati ormai da anni, a seguito di un blackout generale. L'uomo è solo ad affrontare la foresta ed è proprio nel momento di maggiore sconforto, quando crede di aver perso il suo zaino con le provviste, la cartina e la bussola e si ritrova a terra senza riuscire a rialzarsi, che avviene l'incredibile: appare dal nulla un ragazzino, Olio, che lo aiuta a ritrovare il sentiero e da quel momento diventa il suo compagno di viaggio e di tutte le avventure che si ritroveranno ad affrontare. Della sua storia e da dove venga, si apprende pian piano dai pochi momenti di apertura del ragazzo. 
Questo incontro fa da transizione verso il secondo momento chiave del romanzo, ossia quello del ricongiungimento dell'uomo con i suoi famigliari, una serie di zii e cugini che si sono rifugiati nel vecchio capanno di caccia costruito a suo tempo dal nonno, e lì vivono in una sorta di autarchia in cui si sono costruiti regole ferree e routine obbligatorie. Per un periodo l'uomo e Olio si trattengono al capanno, felici di non essere più soli e di ritrovare un confortante senso di famiglia, anche se presto l'assurdità dell'ostinarsi a vivere come reclusi senza neanche voler scoprire cosa sta succedendo nei villaggi sulla costa, o comunque intorno a loro, diventa inaccettabile. Ecco dunque che si apre il terzo e ultimo tempo del romanzo, quando i due decidono di ripartire per scoprire cosa succede altrove e com'è diventato il mondo dopo il blackout generalizzato. Un nuovo, coraggioso viaggio nella foresta per l'uomo e il suo giovane amico e compagno, che li porterà ad affrontare nuove sfide, con un finale a sorpresa che ci esorta ad approfondire il senso delle nostre relazioni umane. 

Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata:  Festivo Portofino
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Il peso della neve, Christian Guay-Poliquin




"Per un momento ho come l'impressione che ogni persona intorno a quel tavolo reciti una parte, senza mai discostarsi dal personaggio che le è stato assegnato. Che le nostre conversazioni siano orchestrate da un meccanismo molto particolare. Che il nostro accanimento nella caccia e i lavori manuali sia salvifico ma alienante. Come se nel nostro modo di vivere ci fosse una forma di penitenza volontaria.
Mi domando cosa ci facciamo, qui, tagliati fuori dal mondo, come naufraghi prigionieri di un oceano di verde."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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