giovedì 4 dicembre 2025

Recensione: L'insegnante



  L'insegnante

 di Freida McFadden

 Editore: Newton Compton Editori
 Prezzo: € 12,90
 Pagine: 352
 Titolo originale: The Teacher
 Traduzione a cura di: Carla De Caro
 

 Eve ha una vita apparentemente perfetta. Ogni giorno si sveglia, bacia suo marito Nate e va a insegnare matematica al liceo locale. Tuttavia, l’anno scorso, la scuola è stata scossa da uno scandalo che coinvolgeva un insegnante e la studentessa Addie. Eve, però, teme che dietro queste brutte voci ci sia molto di più. Non ci si può fidare di Addie. Mente. Fa del male alle persone e rovina le loro vite. Almeno, questo è quello che dicono tutti. Ma nessuno conosce la vera Addie. Nessuno conosce i segreti che potrebbero distruggerla. E Addie farà ogni cosa in suo potere per mantenere il silenzio... 




Questo non è il primo romanzo della McFadden che leggo e, anche stavolta, ho provato quella stessa sensazione inconfondibile: una scarica adrenalinica che cresce lungo la schiena man mano che la storia si fa sempre più intensa, fino a catturarmi completamente. La sua capacità di costruire trame che sembrano lineari e prevedibili per poi capovolgerle all’improvviso è, per me, una delle sue firme distintive. La protagonista è Addie, una ragazzina con un passato difficile, ha perso il padre, alcolizzato, e vive soltanto con la madre. La sua vita scolastica è tutt’altro che semplice. L’anno precedente, infatti, un episodio con uno dei suoi professori ha scatenato un vero scandalo: lui è stato costretto a licenziarsi e Addie, da quel momento, è diventata l’emarginata della scuola. Non si tratta soltanto di indifferenza o silenzi imbarazzati: Addie viene isolata, insultata e persino bullizzata dalla bella e popolare Kenzie e dal suo gruppo di amiche, che non perdono occasione per ferirla e metterla in difficoltà. 
Come se non bastasse, senza l’aiuto extra del professore che un tempo la sosteneva, Addie si ritrova in grande difficoltà con la matematica. Le lezioni della severa Mrs Bennett diventano un incubo quotidiano: non solo i numeri e le formule le risultano ostici, ma l’atteggiamento della professoressa è tutt’altro che incoraggiante. L’unico spiraglio di luce nelle sue giornate è rappresentato da Mr Bennett, marito della professoressa, che mostra un’attenzione sincera per Addie. Lui riconosce il suo talento nella scrittura e non manca di farle i complimenti per le poesie che compone, piccoli momenti di conforto in un mondo che sembra voltarle le spalle. I giorni di Addie scorrono così: tra i continui attacchi di Kenzie, le poesie condivise con Mr Bennett e la paura sempre più concreta che Mrs Bennett possa davvero bocciarla. La tensione cresce ulteriormente quando la professoressa la sorprende davanti a casa sua in un momento poco opportuno: l’episodio peggiora ancora di più la sua situazione agli occhi della preside, alimentando l’odio reciproco tra le due. 
 Da qui la storia prende una piega ancora più oscura e imprevedibile. Gli eventi precipitano in maniera rapida e spiazzante, fino a condurre il lettore verso un climax che sembra svelare finalmente la verità. 
Ma attenzione: proprio quando vi sentirete sicuri di aver capito ogni cosa — chi ha fatto cosa, quali segreti nasconde ciascun personaggio, quale direzione prenderà la trama — la McFadden ribalta le carte in tavola. Il suo talento nel costruire twist imprevedibili all’ultimo minuto è semplicemente incredibile, e anche in questo romanzo riesce a sorprendere con una rivelazione finale che lascia letteralmente senza fiato. Lo stile è scorrevole, diretto, costruito in modo da tenere il lettore con il fiato sospeso. 
È uno di quei libri che si leggono in pochissimo tempo, perché diventa impossibile staccarsene: un capitolo tira l’altro, e la curiosità di sapere cosa accadrà subito dopo diventa irresistibile. 
 
Consiglio questo romanzo soprattutto a chi ama i thriller psicologici, a chi cerca letture capaci di incollare alle pagine con una tensione crescente e a chi non teme di essere spiazzato. 
Lo consiglio anche ai lettori “navigati” del genere, quelli che credono di avere ormai un fiuto infallibile per i colpi di scena: sono davvero curiosa di sapere quanti dei twist della McFadden riuscirete a indovinare!

Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Tisana al tiglio
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Website dell'autrice: Freida Mcfadden
Consigliato a chi ha apprezzato: Una di famiglia di Freida McFadden



"I sentimenti smussano i dettagli, nascondono piste importanti e camuffano i lineamenti della soluzione. È nel calore di un abbraccio, che va a sciogliersi la verità. 
Molto meglio gli ambienti freddi. Lì dove la verità è come un fiore congelato, in bella vista, pronto a essere colto."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

mercoledì 3 dicembre 2025

Recensione Il linguaggio degli organi

 



Il linguaggio degli organi
di Giulia Enders
Illustrazioni di Jill Enders

Traduzione dal tedesco di Valeria Raimondi
Prezzo cartaceo: € 18.90
Pagine: 308

In una società frenetica come quella in cui viviamo, possiamo continuare a considerare il corpo come se fosse una macchina? Se invece provassimo a guardarlo dall’interno, ad ascoltarlo davvero, forse capiremmo che si tratta di un sistema che ogni giorno si trasforma, affronta sfide e ci offre soluzioni ai problemi più disparati. Ma nel concreto, cosa possiamo imparare dall’organismo? Cosa può insegnarci su noi stessi e sulla nostra vita? Partendo da questa domanda, Giulia Enders – che con L’intestino felice ha fatto conoscere la bellezza della scienza a milioni di lettori – ci accompagna in un viaggio nel nostro mondo interiore, che diventa una finestra inaspettata per esplorare i grandi temi dell’esistenza: la pelle ci parla del bisogno di contatto, il sistema immunitario ci aiuta a distinguere tra ciò che ci fa male e ciò che è semplicemente diverso da noi, i polmoni ci ricordano la nostra origine di creature acquatiche. E ancora: dai muscoli apprendiamo la differenza tra flessibilità e forza, mentre il cervello lotta per mantenere un equilibrio tra i nostri sentimenti e la realtà. Accompagnata dalle illustrazioni di Jill Enders, in queste pagine l’autrice unisce le sue esperienze personali e le ricerche scientifiche più recenti al talento narrativo che la contraddistingue, rendendo Il linguaggio degli organi una lettura che si inizia con curiosità e si conclude con stupore – perché solo scoprendo l’intelligenza nascosta del corpo possiamo comprendere e ritrovare noi stessi.



Il linguaggio degli organi è stato per me una vera scoperta: non avevo letto L’intestino felice, quindi questo è stato il mio primo incontro con lo stile fresco e vivace di Giulia Enders. E devo dire che mi ha conquistata.

Il libro è un viaggio curioso e luminoso dentro il nostro corpo, non limitato a un singolo organo (come nel primo libro di Enders) ma esteso a un intero sistema vivente che ogni giorno parla attraverso segnali spesso ignorati. Polmoni, cervello, pelle, muscoli, sistema immunitario: Enders li presenta uno a uno, raccontando come ognuno di essi sia legato non solo a funzioni biologiche, ma anche alle emozioni e ai momenti significativi della sua vita. Ne nasce un percorso che va oltre la semplice divulgazione scientifica e acquista una dimensione più intima, quasi narrativa.

Uno dei punti più interessanti è la capacità dell’autrice di smontare l’idea, molto diffusa, del corpo come “macchina”. Una macchina da far funzionare, da controllare, da rifornire. Qui il corpo diventa invece un interlocutore: qualcosa che si trasforma, che si adatta, che prova a comunicarci come sta e di cosa ha bisogno. Enders ci invita ad ascoltare questi messaggi sottili, a tradurre questo linguaggio silenzioso ma sempre presente, e a riconoscere che ciò che viviamo a livello emotivo e ciò che accade nei nostri organi non sono mondi separati.

L’opera è arricchita dalle illustrazioni, a colori e in bianco e nero, della sorella Jill Enders, che aggiungono un tocco di leggerezza e aiutano a visualizzare meccanismi e concetti complessi. Il risultato è un libro che si presta sia a una lettura continuativa, sia a una consultazione a salti quando si ha curiosità su un tema specifico.

Il linguaggio degli organi è un invito gentile e potente a diventare più “organici”, a prestare attenzione al corpo e ai suoi ritmi, e a riconoscere che nelle sue reazioni c’è spesso molto più di quanto immaginiamo. È una lettura che educa, incuriosisce e, soprattutto, aiuta a guardare il proprio corpo con occhi nuovi: più consapevoli, più gentili, più rispettosi. Lo consiglio a chi ama la divulgazione scientifica, il benessere e i libri che sanno unire conoscenza e sensibilità.

E ora non mi resta che recuperare anche L’intestino felice!


Durata totale della lettura: una settimana
Bevanda consigliata: Golden Milk
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: a partire 15 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Il cervello che sogna di Rahul Jandial





«Capire il corpo non serve solo a prevenire le malattie. I nostri organi svolgono un ruolo importante anche nel determinare ciò che siamo, e ci aiutano a rispondere a domande fondamentali tipo: di cosa abbiamo davvero bisogno? Come affrontiamo i pericoli? In che modo vogliamo trattarci l’un l’altro? O anche: cosa possiamo realizzare e come? Conoscere le risposte del corpo ci aiuta a vivere in modo piu armonioso.»


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio