giovedì 31 agosto 2017

Recensione & Intervista: Nessuna notizia dello scrittore scomparso


Nessuna notizia dello scrittore scomparso
di Daniele Bresciani


Editore: Garzanti
Prezzo Cartaceo: € 17,60
Pagine: 320



Quando Emma entra in redazione, crede che quella sarà una giornata come tante altre fra riunioni e scrittura di articoli. Ma tutto cambia nel momento in cui inizia a circolare una notizia. La notizia della scomparsa del celebre autore de I sette cerchi, avvistato per l’ultima volta davanti al mare in tempesta. Tutti conoscono Pietro Severi per il suo thriller bestseller. Nessuno sa che Emma ha avuto una relazione con lui in passato. Nessuno sa che Emma da anni non ha sue notizie, ma proprio quel giorno ha ricevuto da lui una busta con all’interno poche pagine. Pagine pericolose che parlano di un padre assassino e di un figlio che non sa come gestire questa ingombrante eredità. Verità o finzione? Autobiografia o l’incipit di un nuovo romanzo? Emma finge indifferenza e spera di non dover essere lei a scrivere un articolo sul caso. La sua storia d’amore con lo scrittore, finita molto tempo prima, deve rimanere un segreto com’è sempre stata. Non ha indizi e non ha idea di dove cercare e cosa cercare. Eppure, a ogni minuto che passa la sua vita è sempre più in pericolo. Perché c’è qualcuno che vuole quelle pagine. C’è qualcuno che vuole a tutti i costi coprire un passato sanguinoso e inconfessabile. Emma si sente come una pedina in un gioco più grande di lei. Un gioco in cui la realtà può essere più spaventosa del più inquietante dei gialli



Emma è una giornalista affermata, il modo in cui era trattata in redazione, era la dimostrazione dei piccoli privilegi di cui godeva: il fatto di essere duttile in grado di passare da argomenti leggeri a servizi più impegnati, faceva sì che spesso il direttore le proponesse all’ultimo momento interviste importanti, che potevano valere la copertina o comunque posizioni rilevanti nel giornale. Anche se spesso quegli incarichi improvvisi le avevano complicato le giornate. La sua “tranquilla” esistenza da giornalista d’assalto, sarà presto sconvolta da una notizia di grande impatto: la scomparsa di uno scrittore famoso in mare e il fatto che di lui, non si hanno notizie ormai da giorni. Lo scrittore in questione è Pietro Severi, autore dei bestseller I sette cerchi. Era stato visto sei giorni fa nella baia di Sandycove, in Irlanda, dove era solito andare a nuotare, non distante dalla casa dove viveva. Il lettore, dovrà prestare particolare attenzione all’anello di congiunzione che unisce Emma a Pietro. Pietro, infatti, era una ferita mai guarita del tutto. Emma ci aveva messo anni a dimenticare. Anzi, la verità era che non l’aveva mai dimenticato. E la dimostrazione era anche in una foto citata nella trama, che assumerà una certa importanza. Altrimenti perché l’avrebbe tenuta sempre lì, in vista, anche dopo aver cambiato casa, invece di abbandonarla dentro un cassetto, nasconderla in uno scatolone in solaio o, migliore, gettarla nella spazzatura? Se lo avesse fatto, si sarebbe evitato qualche pensiero doloroso prima di addormentarsi e almeno un paio di situazioni imbarazzanti con degli uomini. Sarete trascinati in una vicenda dal ritmo serrato, che vi lascerà molti quesiti aperti nella mente: Dov’era Pietro? Perché aveva scritto proprio a Emma? E poi, chi era entrato nel suo appartamento? Che cosa cercava?Che cosa sapeva di lei e di Pietro? Più trascorre il tempo, e più Emma, diviene consapevole del fatto che la sua vita sta per essere rimessa in discussione. Aveva sorriso quando una sera, a cena, una sua amica le aveva raccontato del figlio dodicenne e della sua passione incontrollabile per i film horror. Nonostante i genitori cercassero di dissuaderlo, lui li guardava spesso prima di andare a dormire e finiva sempre che, dopo un po’ che era andato a letto, bussasse alla porta di mamma e papà per chiedere asilo. Ora lei stava rischiando la stessa fine, aggravata dal fatto che nessuno l’avrebbe ospitata nel lettone per proteggerla da eventuali incubi. Ma lo fece lo stesso, proprio come quel bambino. A questo punto, Emma non può fare altro che: scoprire anche l’ultima carta, alla ricerca di un finale di quella storia, qualunque esso fosse. Un messaggio fondamentale che questo romanzo v’insegnerà a mio giudizio, è quello che: quando sono le persone cui abbiamo voluto bene e cui abbiamo dato una parte importanza di noi stessi a tradirci e a farci del male, non riusciamo a farcene una ragione. I ricordi che fanno più male, sono quelli belli. Un romanzo davvero ben scritto, di raffinata raffinatezza




Grazie alla Garzanti siamo riuscite ad intervistare Daniele Bresciani che ringraziamo caramente per averci concesso questa intervista.

1) Chi sono i suoi autori di riferimento?

Mi trovo più a mio agio con gli autori anglosassoni, contemporanei e no. Britannici, da Dickens a Martin Amis, da Conan Doyle a Ishiguro e McEwan. E americani, da Faulkner a McCarthy, da Salinger a DeLillo e Haruf. Ho amato molto alcuni dei romanzi premiati con il Pulitzer negli anni più recenti: quelli di Jennifer Egan, Anthony Doerr e Donna Tartt. 


2) Un autore famoso, che lei ritiene possa assomigliarle, nello stile di scrittura?

Difficile dirlo. Posso dire invece che mi piacerebbe tanto saper scrivere una pagina che potesse regalare emozioni avvicinabili a quelle che ho provato io leggendo gli autori che ho citato nella risposta precedente. 

3) Il personaggio di Emma com'è nato?

Emma è una giornalista come molte di quelle che ho incontrato in 25 anni vissuti tra quotidiani e periodici. Ha gli stessi sogni, le stesse frustrazioni, gli stessi timori, gli stessi entusiasmi di tante colleghe che ho conosciuto. In più, però, ha coraggio e onestà. E queste sono doti meno diffuse. Non solo tra i giornali, direi in generale.

4) Qual è la parte del suo lavoro che le piace di meno?

Mi piacciono molto la fase di ricerca e quella di scrittura. Poi ho apprezzato le sedute di revisione con il team Garzanti, che mi ha sottoposto dubbi che - credo - hanno reso la stesura finale migliore e più fruibile per il lettore. Se proprio devo indicare qualcosa che mi piace di meno, forse direi rileggere tutto una volta concluso. Andrei avanti a proporre piccole modifiche all'infinito. E soprattutto, una volta stampato, è inevitabile trovare il refuso che è scappato a tutte le revisioni e che era lì dalla prima bozza. Anche qui è successo: pagina 37, riga 12...



5) Cosa si aspetta dai suoi lettori? Solo complimenti, o anche critiche negative seppur costruttive?


Penso che arriveranno entrambi e saranno entrambi ben accetti. Quello che mi piacerebbe, però, è scoprire che qualche lettore ha scovato tra le righe qualcosa a cui nemmeno io avevo pensato. Era successo anche con il primo romanzo, "Ti volevo dire". Ricordo soprattutto un episodio capitato durante un incontro con gli studenti del Liceo Pigafetta di Vicenza. Una ragazza mi aveva chiesto: "come mai ha fatto questo uso dei colori?". Io l'avevo guardata perplesso. Non capivo. Così lei mi ha semplicemente snocciolato i nomi dei protagonisti del libro: Viola, Fulvio, Claire. Naturalmente non ci avevo mai riflettuto prima. Forse avevo bisogno di dare un po' di luce e di colore alla mia vita e non lo sapevo.


Grazie ancora a Daniele e mi raccomando andate a libreria e leggete il suo libro!



Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Caffè macchiato freddo
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Daniele Bresciani





      "La realtà può essere più spaventosa del più inquietante dei gialli"



                            

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