domenica 4 marzo 2018

Recensione: Io ti salverò


Io ti salverò 
di Émilie Frèche

Titolo Originale: Je vous sauverai tous
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo Cartaceo: € 16,90
Pagine: 276


 Il coraggio di una madre in guerra contro l'Isis per ritrovare sua figlia Da quando non ha più notizie di sua figlia, Laurence tiene un diario. Solo la scrittura le impedisce di soccombere al dolore che la consuma, alla collera che prova verso se stessa per non aver capito niente, per non essersi accorta di quello che stava succedendo nella vita e nella mente di sua figlia Éléa, che a soli sedici anni è partita per la Siria, reclutata dall'Isis. Éléa non era un'adolescente problematica, non frequentava cattive compagnie, aveva un buon rapporto con i genitori, che l'hanno cresciuta nel nome della libertà e dell'apertura mentale. Mai si sarebbero immaginati che il fondamentalismo islamico fosse da includere nella lista dei pericoli da temere per i propri figli. Mai avrebbero pensato che il carattere idealista e sognatore di Éléa potesse renderla preda della rete insidiosa che l'Isis tesse su internet: con falsi profili Facebook inneggianti alla pace, o con video che ipnotizzano le menti tramite una retorica perversa e bugiarda. Alle pagine dolenti e coraggiose di Laurence si alternano quelle del diario di Éléa, scritte un anno prima ma trovate dalla madre solo ora. Leggerle è scoprire come una ragazza così solare e «normale» abbia potuto barattare sogni, amicizie e amore con la manipolazione, la sottomissione, l'estremismo, fino a ripudiare - al limite dell'odio - la sua vita, il suo mondo, la sua famiglia. Con una narrazione a più voci, intensa e travolgente, Émilie Frèche ci cala nel cuore di un tema drammaticamente attuale, e sempre più vicino a noi: la radicalizzazione islamica di giovani occidentali. Restituendoci il punto di vista solitamente trascurato dalla cronaca: il lato più intimo e toccante di questo dramma. Dove spicca, su tutto, l'amore inesauribile di una madre, disposta a qualunque cosa pur di salvare sua figlia.



Questo è un libro difficile e questo va detto subito. 
Difficile da deglutire sia per l'argomento sia perché è doloroso sin dalle prime righe. Il dolore e la disperazione della madre di Élèa divampano dalle pagine e colpiscono dritto in petto. 
Il libro alterna il diario una madre e un padre che hanno cercato di creare una famiglia progressista e aperta e quello della loro figlia, giovane e inesperta davanti al progetto di radicalizzazione dell'estremismo islamico. Il padre algerino che ha lasciato il suo paese d'origine dopo lo sterminio della sua famiglia durante la guerra civile, ricade in uno stato di follia dopo la fuga della figlia, che lo convince di stare rivivendo quegli anni di terrore. 
L'amore per la figlia porterà invece la madre ad aprirsi a scelte inaspettate e a scoprire in sè stessa una forza insospettata, Élèa infatti non è l'unica ragazzina a essere stata raggirata dall'Isis, Laurence, la madre, si ritroverà a entrare nella vita di tanti altri genitori e figli con situazioni altrettanto devastanti. Il diario della figlia, ci fa scoprire quanto sia facile raggirare un'adolescente, una ragazzina piena di sogni e speranze per il futuro, che pur di sentirsi parte di un gruppo, cade nella trappola maligna di un gruppo di radicalisti. Fortunatamente il romanzo non scade nel facile attacco dal punto di vista di qualcuno che si sente nel giusto, ma anzi mette a confronto religioni e totalitarismi, senza giustificarne nessuno ma piuttosto incriminandoli tutti. Un libro importante non solo a livello sentimentale ma anche molto educativo sull'ideologia alla base dell'Isis e le reazioni politiche a riguardo. 
Una lettura decisamente consigliata.



Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Tè nero senza zucchero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni






      "..se il destino mi offrisse l'incredibile fortuna di ritrovarti, saresti sempre mia figlia".


   

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