giovedì 14 giugno 2018

Recensione: Fattaccio Napoletano

Fattaccio Napoletano
di Alessandra de Martino


Editore: Astoria edizioni
Prezzo Cartaceo: € 16
Pagine: 228




Un fattaccio narrato tra i vicoli della Napoli fascista.
In una mattina d’aprile donna Brigida, bellissima vedova dalla reputazione irreprensibile, viene trovata morta.
Non solo morta, ma uccisa.
Gli abitanti del suo palazzo si interrogano, raccontano, spiegano, mentono e le loro storie si intrecciano agli sviluppi politici e sociali, dove ognuno aggiunge un tassello che dovrebbe portare alla soluzione dell’enigma: tutti i nodi vengono al pettine. Quando c’è il pettine
Alla fine, nella migliore tradizione di “non tutto è come appare”, ciascuno espone la propria versione dei fatti, ovviamente diversa da quella ufficiale, perché cos’è in fondo la verità, se non l’incrocio di tante versioni?

La bellissima donna Brigida è stata uccisa da qualcuno e noi ci ritroviamo a rivivere il momento in cui il suo corpo senza vita viene ritrovato attraverso il racconto della giornata di ogni persona coinvolta. 
I personaggi sono tantissimi e sono tutti estremamente caratteristici, non manca nessuno nella palazzina napoletana: la vedova filosofa,la sarta, la reginetta del melodramma, il fascista convinto, il pasticciere, la portinaia impicciona e tanti ancora. Le loro storie si rivelano davanti a noi, si incastrano senza però ripetersi ma aggiungendo dei dettagli a ogni personaggio che si racconta, presentandoci alla fine una bellissima storia tutta italiana.
Ho letto con un certo divertimento di casatielli e visite del Fuhrer nella stessa frase. Gli avvenimenti si svolgono infatti durante il fascismo italiano, di cui abbiamo qui e la, degli scorci di sviluppo e di come le persone si ritrovarono durante la guerra, chi contro e chi a favore di Mussolini.
Una scrittura veloce, fresca ma soprattutto divertente e ben ritmata. Un vortice di storie e personaggi, ognuno con la propria voce e le proprie esperienze. Tantissime descrizioni di come nasceva un amore o si "usciva incinta " a quei tempi, intrecciati con le ripicche delle camicie nere e dei morti al fronte.
Le conversazioni tra il maresciallo dei carabinieri Veneto e gli inquilini del palazzo napoletani mi hanno ricordato qualche scena del film "Io speriamo che me la cavo" di qualche anno fa.
Veramente un bel libro, completamente diverso da quello che mi aspettavo. Se credete di aver capito tutto dopo i primi capitoli fidatevi, i colpi di scena stanno per arrivare, a volte vi dimenticherete che si sta cercando un omicida e non sentendo i gossip del palazzo ma questo rende il romanzo solo pi
ù coinvolgente.
Super consigliato a tutti. 


Durata totale della lettura: Due/Tre giorni
Bevanda consigliata: Aranciata
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni






      "Ma qui a Napoli siamo di bocca buona, qui ci facciamo andare bene chiunque, mica ci diamo la pena di essere disfattisti o, peggio ancora, antifascisti. Per l'amor di Dio, quando si tratta di jastemmarli, li jastemmiamo, si capisce. Ma mica perchè siamo antiqualcuno. Per un napoletano la jastemma contro chi comanda è una cosa naturale, quasi un'accortezza, un pensiero gentile verso chi ci mette i piedi in testa." 



   

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