martedì 27 novembre 2018

Recensione: Una vita scartata



Una vita scartata
di Alexander Masters
Editore: Il Saggiatore

Prezzo e-book: € 22,00
Pagine: 277
Titolo originale: A Life Discarded



Questa storia comincia nel cuore dell’Inghilterra in un ventoso pomeriggio d’inizio millennio. A Cambridge, in mezzo al fango di un cantiere edile e ai resti scheletrici di un frutteto, vengono ritrovati 148 diari di un autore ignoto, gettati tra i rifiuti da una mano anonima. Pagine fitte di una scrittura esile e urgente, pallida come un respiro; duemilacinquecento parole al giorno aggiunte riga dopo riga con foga e disciplina. Per una vita intera.
Quelle pagine finiscono tra le mani di uno scrittore e diventano per anni un enigma da risolvere, un’ossessione, e infine un libro senza precedenti. Per scriverlo, Alexander Masters ha dovuto trovare una risposta a decine di domande che si ponevano sempre diverse, mentre la lettura dei diari proseguiva. Chi è «io», l’individuo misterioso che scrive più di cinque milioni di parole su di sé senza mai registrare il proprio nome? E come ha potuto tradire il talento sublime per la musica, l’arte e la scrittura di cui si diceva dotato? Chi è il suo carceriere? E come sono potute finire in un cassonetto le memorie che «io» ha appuntato febbrilmente dal 1952 al 2001? Chi è «E», la persona che ha amato? «Io» è vivo o morto? Domande che sono l’innesco di un’indagine di carne e carta, che coinvolge investigatori privati e grafologi, tra archivi scolastici e antiche ville in rovina, alla ricerca della vita sprecata di una persona goffa, inefficiente e luminosa.
Come un grande narratore, inseguendo la voce che tracima dai diari, Alexander Masters finisce per rivelarci la propria: Una vita scartata è la storia reale di uno scrittore-detective sulle tracce del proprio fantasma; è un romanzo in cui nulla è inventato, che con ironia, tenerezza e una suspense sottile racconta di una formazione mancata, del bambino che sopravvive intrappolato nel corpo di ognuno di noi. La storia del più prolifico diarista conosciuto, che mai sarebbe venuto allo scoperto se la sua opera e la sua vita non fossero state gettate via.





Un soggetto molto originale. Una vita scartata è un libro che cattura dalle prime pagine, con la suspense tipica di un vero giallo.
Il tutto inizia nel 2001 quando vengono ritrovati 148 diari dentro un cassonetto. Tutti ricoperti di muffa, in mezzo ai detriti e ai mattoni di una casa in ristrutturazione  a Cambridge. Decine di migliaia di pagine scritte a mano fitte, fitte a partire dal 1952 fino a qualche giorno prima del ritrovamento, nel 2001.
Decisamente uno dei libri più strani che io abbia letto. La prima domanda che mi sono posta (forse la stessa che ha intrigato l’autore) è: “ma perché una persona sente il bisogno di scrivere dei diari così dettagliati?” Ma, pur senza spoilerare, posso dirvi che sono stati scritti per essere letti. Infatti in uno di essi una scritta cita “spero che i miei diari non vengano distrutti prima che la gente li possa leggere – hanno un valore immortale.”
Quasi, quasi fa paura. Le citazioni dei diari sono intervallate anche da disegni, profili di visi, illustrazioni al tratto di una grande casa, e molti altri ancora.
Il libro è ben strutturato, organizzato in 3 parti, il Mistero, la Crisi, la Biografia, ci accompagna per mano alla scoperta dell’autore dei diari e ce lo presenta finalmente. Ma non voglio aggiungere altro, sarebbe molto difficile inoltrarmi in una descrizione più dettagliata senza togliere il piacere della lettura e del mistero che viene svelato pagina dopo pagina.
Dedicato a chi è veramente e profondamente appassionato di un genere di letteratura molto peculiare. Vi ho intrigato?


Durata totale della lettura: 5 giorni
Bevanda consigliata: tisana rilassante
Formato consigliato: cartacea
Età di lettura consigliata: dai 18 anni





      "Sento di dover scrivere, per far uscire le cose dal mio sistema,
e ci vuole tempo
"



 


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