domenica 24 febbraio 2019

Recensione: Non era vero


Non era vero
di Clare Mackintosh

Editore: DeAgostini
Prezzo Cartaceo: € 17,00
Pagine: 480
Titolo originale: Let me Lie


Anna è sconvolta quando, a sette mesi di distanza dalla morte per suicidio del padre, sua madre sceglie di togliersi la vita nello stesso identico modo. Almeno, questo è quanto stabilisce la polizia. Ma qualcosa dentro Anna, innamorata del suo ex terapeuta e da poco divenuta mamma, si ribella all’evidenza. Nulla, nel passato della sua famiglia, giustifica un epilogo tanto drammatico. Trascorso qualche tempo dal nuovo lutto, Anna riceve un biglietto anonimo che sembra confermare i suoi sospetti. Tanto basta a spingerla a rivolgersi alla polizia nella speranza che il caso venga riaperto. L’unico disposto a darle ascolto, però, è Murray Mackenzie, poliziotto in pensione. Mackenzie, marito devoto di una donna che soffre di depressioni violente, si impegna a riaprire ufficiosamente il caso, convinto che solo nuovi e concreti indizi potranno persuadere i colleghi a prendere sul serio i dubbi di Anna…









Clare Mackintosh è tornata con un altro thriller psicologico mozzafiato. Purtroppo non ho avuto il piacere di leggere il suo bestseller "So tutto di te' quindi questo è il suo primo romanzo che leggo. Intricato, elaborato e sconvolgente. Anna una neomamma con un enorme dolore nel cuore, anzi due, entrambi i genitori si sono suicidati a un anno di distanza l'uno dall'altro, entrambi nello stesso esatto modo. Per quanto il marito terapeuta e la famiglia la aiutino, lei sembra non aver superato il trauma e continua a non riuscire a vivere bene. 
Quando riceve un biglietto anonimo la sua vita si ribalta, non sa più a cosa credere e sopratutto di chi fidarsi. Sembra che il poliziotto in pensione Murray sia l'unico a capirla e sostenerla forse perché lui per primo vive questa situazione ogni giorno con la moglie Sarah. 
Il romanzo è pieno di colpi di scena e ho apprezzato molto come la scrittrice abbia creato la suspense, a volte anche troppo lentamente, per arrivare ai twist finali. Quando leggo un thriller ovviamente cerco sempre di indovinare prima il colpevole o almeno cosa stia succedendo. Stavolta non sono riuscita a capire nulla, l'autrice ci confonde e ci porta sulla strada sbagliata diverse volte! 

Una menzione speciale va alla delicatezza nel trattare i disturbi mentali, sia da parte della protagonista nonostante non li capisca, sia da parte del poliziotto che si ritrova a combattere con un nemico invisibile ogni giorno, che nonostante non lo riguardi in prima persona, gli stravolge la vita perennemente. Thriller avvincente e consigliato!


Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Te al pompelmo
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni 





      "Il dolore protratto non è più straziante dell’orrore 
di una vita rubata senza alcun preavviso. 
Una vita portata via con la violenza".


   

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