giovedì 18 luglio 2019

Recensione: La Gaia Critica


La Gaia Critica
di Mario Mieli

Editore: Marsilio
Prezzo Cartaceo: € 20
Pagine: 288 

Attivista, intellettuale e saggista, Mario Mieli fu anche attore e poeta, autore impegnato in un lavoro di scrittura pervasa da intenzioni politiche innovative che lo hanno reso uno dei protagonisti più radicali della storia culturale italiana del secolo scorso. Strumento indispensabile per comprendere l’evoluzione del suo pensiero, questo volume ne compendia la ricerca teorico-politica, che si espresse nella partecipazione ai primi collettivi italiani di liberazione omosessuale per poi confluire in un percorso personale e in una visione della società in chiave anticapitalistica. Gli interventi raccolti spaziano dalle osservazioni sull’attivismo e sull’esperienza omosessuale degli anni settanta, al posizionamento all’interno o a margine del movimento, alla politica e all’estetica del travestitismo e della transessualità. Un pensiero che presenta intuizioni e sintesi brillanti accompagnate da letture scientifiche e si arricchisce delle discussioni tra compagne e compagni, di attraversamenti estetici, poetici e geografici. Capace di anticipare molti temi dell’attuale dibattito, fino a includere preoccupazioni e convinzioni ecologiste e antimilitariste, osservazioni etnografiche della scena gay urbana, Mieli individua come punto da cui ripartire l’oppressione della femminilità di ogni essere umano: solo nella sua liberazione è possibile infrangere il predominio fallico e mettersi al lavoro per costituire una nuova comunità. Il volume è accompagnato da un’introduzione e da una biografia critica che restituiscono i momenti chiave della formazione esistenziale e politica di Mieli. 





“Salve a tutti e tutte. Sono Francesco e sono un maschio omosessuale.”

Certo iniziare così una recensione su un libro può essere ritenuto sconveniente, o inopportuno, o semplicemente fuori contesto. Eppure lessere sconveniente, lessere di disturbo si allinea perfettamente con la figura di Mario Mieli e col pensiero che questi cerca di portare alla luce nei suoi scritti. 

La sua è un’analisi impietosa della società occidentale degli anni ’70, dove l’attivismo per i diritti omosessuali si mescola con una forte impronta marxista e femminista. Non è per l’acquisizione dei diritti degli omosessuali che bisogna combattere, dice Mieli, ma per la disgregazione del machismo occidentale capitalistico, sul quale la realtà nata dal dopoguerra si è fondata, affermando la correttezza della supremazia del più forte a discapito delle minoranze soverchiate.

La Gaia Critica spazia dagli articoli di giornale, alle interviste, ai racconti brevi, dove traspare l’infinita conoscenza letteraria dell’autore ed il suo stile unico e soverchiante.
È con questi toni che Mieli ci porta con lui tra le vie di un souk marocchino o nelle camere da letto di giovani prostituti (o ragazzi di vita, come li chiamava Pasolini), per togliere quel velo di ipocrisia che porta a vedere l’altro come il diverso, ed il diverso come qualcosa da disprezzare. 

L’ignoranza porta alla paura e la paura all’odio. Mieli così pone le basi per il movimento di liberazione omosessuale in Italia (e non solo), profetizzando il raggiungimento della distruzione di tutte le differenze: non attraverso l’omologazione dentro etichette (gay, lesbica, bisessuale, trans etc.), ma attraverso la differenziazione della persona per mezzo di queste. 

Non più quindi una contrapposizione Io/Non Io, ma una realtà Io e Tu, dove entrambi i poli dell’equazione hanno uguali diritti e doveri, a prescindere dalla propria identità sessuale, del proprio orientamento sessuale, del sesso biologico o della razza.

Le idee di Mieli, così lucide nella loro chiarezza, fanno di questo un libro essenziale per capire il movimento omosessuale e le teorie di genere, che si affacciano ancora oggi, a cinquanta anni dai moti di Stonewall, in un mondo di discriminazioni e odio.

Lo scardinamento del fallocentrismo capitalistico, insomma, deve ancora avvenire, e Mieli ci esorta, a quasi quaranta anni dalla sua scomparsa, a rimboccarci le maniche e lottare a partire dalla vita di tutti i giorni, per sgretolare – granello dopo granello – il muro di odio che ancora ci separa.


Durata totale della lettura: Un mese e mezzo
Bevanda consigliata: Caffè Marocchino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni 



      
Come il bagatto, sono tuttora incapace di servirmi della bacchetta magica... 
La bacchetta è il cazzo. Salvo lo indovinerà affondando le mani nelle tasche laterali dei calzoni, una notte d’inverno successivo, ad Amsterdam. Rinvigorito dalla scoperta, si metterà a correre lungo il Keizersgracht.
 «D’ora in avanti non porterò più mutande; e dato che mi piacciono gli uccelli, trasformerò la mia vita in voliera». 



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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