martedì 31 dicembre 2019

Recensione: Io, Maria


Io, Maria
di Maria Callas


Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 21,00
Pagine: 560
Titolo originale: Lettres & Mèmoires


Maria Callas: la Tigre, la Divina, la soprano per antonomasia, e senza dubbio la cantante lirica più celebre al mondo. Un mito, una leggenda che conosciamo tutti e quasi tutti abbiamo ascoltato. La sua parabola ha ispirato romanzi, poesie, testi teatrali e musicali, spettacoli di danza, film, programmi radiofonici e televisivi. La sua figura ha affascinato personalità del calibro di Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli e Carmelo Bene, per non parlare di musicisti quali Leonard Bernstein, Mina e Patti Smith. Dotata di una voce particolare – che coniugava a un timbro unico e a un volume notevole una grande estensione e una strabiliante agi-lità – ha riportato l’opera lirica al centro del dibattito intellettuale e aperto nuovi sentieri nel repertorio, distinguendosi per l’immensa capacità interpretativa. Eppure, quanto sappiamo davvero di lei, della donna fragile che si celava dietro quelle incredibili doti canore? Quanto conosciamo questa grande artista divisa tra immagine pubblica e vita privata, vittima del suo stesso perfezionismo e in lotta continua con la propria voce?



Questo libro è un vero gioiello. Un’elegante collezione di lettere e memorie, da gustare in questo periodo prettamente festivo; per ricordare un personaggio che ha segnato la storia del canto, e non solo. Una figura elegante, affascinante e per certi versi misteriosa: Maria Callas. Dopo una breve introduzione sulla vita e la crescita professionale dell’artista, il lettore potrà immergersi in una sfera molto intima: una raccolta di lettere (tradotte in italiano) che indirizzate alla Callas, e altre da lei stessa stilate. La prima raccolta, mi ha permesso di conoscere il legame particolare tra la cantante e il suo primo marito. Lei stessa scriveva, in queste missive (tra innamorati), che all’epoca, e a suo giudizio, Nessuna donna era così felice come lei! Era famosa nel canto e soprattutto aveva l’uomo dei suoi sogni (nonostante l’impegno richiesto dalla sua carriera in fase di ascesa, comportasse molte rinunce e creasse tra i due, una profonda rottura e lontananza). E’ stato per me, emozionante leggere lettere scritte da personaggi di rinomanza mondiale come il regista Zeffirelli, il quale scriveva al noto soprano che: Marlene Dietrich, grande ammiratrice della Callas, gli aveva parlato tutto il suo tempo. La famosa attrice, sosteneva che negli ospedali americani suonano continuamente i tuoi dischi perché avevano scoperto che la sua voce faceva bene agli ammalati, dava loro fiducia, li calmava, li aiutava a guarire. Un ritratto intimo, e deliziosamente narrato, attraverso missive e lettere che permettono a tutti quelli che hanno ammirato la grandezza di questa donna, e altresì a tutti quelli che non ne conoscono l’estensione artistica; di scoprire diverse verità nascoste, come le diverse reazioni allo “scandalo Onassis” (se così possiamo definirlo). Rappresentative, a tal proposito le parole scritte da Luchino Visconti, attraverso cui, egli sostenne che: nella vita la vera classe salta fuori nei momenti perigliosi. E la Callas, al solito, ha dimostrato a tutti, a quelli di quel mondo fatuo e arrivista e a tutti gli altri, di altri milieux e di altre categorie, che cosa sia una donna di classe e un’artista di alto livello – morale ed estetico: chiudendo la bocca a tutti. Considero questo romanzo, un esempio di grande classe e femminilità d’altri tempi. Meritevole anche la definizione del “bel canto” (stilato dalla stessa Callas): Il bel canto è una camicia di forza che devi imparare a indossare, che ti piaccia o no. In un certo senso non è diverso dall’imparare a leggere e scrivere. Nel canto – che è anche una lingua, sebbene più precisa e complessa – devi imparare a formare frasi musicali, spingendoti in dove ti consente la tua forza fisica. Inoltre, quando s’inciampa, bisogna essere in grado di rimettersi in piedi secondo le sue regole. L’agilità vocale, e di conseguenza la coloratura, è vitale per tutti i cantanti lirici, che la utilizzi o no nella performance. Senza una formazione adeguata in materia, il cantante rimarrà limitato, zoppo. Lo stesso varrebbe per un atleta, ad esempio un corridore, che allenasse solo i muscoli delle gambe. Un cantante deve poi acquisire buon gusto, una qualità essenziale che si trasmette da insegnante a studente. Il bel canto è quindi quell’educazione (lo imparerete anche voi, leggendo questo libro), completa senza la quale non si può cantare bene, qualunque sia l’opera, anche la più contemporanea.


Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino con cannella
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Maria Callas





      "Un giorno scriverò la mia autobiografia.
Vorrei essere io a scriverla, 
per chiarire alcune cose. 
Sono state dette così tante menzogne su di me."




       Si ringrazia molto la casa editrice Rizzoli per la copia omaggio.

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