mercoledì 4 novembre 2020

Recensione: L'unica donna per me



L'unica donna per me
di Sara Ney


Editore:  Newton Compton
Prezzo cartaceo: 9,90 € 
Prezzo ebook: 2,99 €
Pagine: 256


Kip Carmichael non è un ragazzo carino. È rude. Trasandato. Un gigante. Ha una chioma ribelle e una barba così folta che i compagni di squadra lo chiamano Sasquatch. La prima volta che Sasquatch nota Theodora “Teddy” Johnson a una festa al Jock Row, lei è da sola vicino al fusto della birra, abbandonata dalle sue amiche a caccia di atleti. Una settimana dopo l’altra, Sasquatch osserva la bella ma timida Teddy restare in ombra e passare inosservata. Alla fine, però, si fa strada tra la folla con le sue spalle larghe, e si offre di farle da “fata” madrina. Appena i loro occhi si incontrano, per lui è finita. Insegnarle le regole per conquistare un atleta è la parte facile. Non innamorarsi di lei è una partita già persa in partenza.





Bentornati al Jock Row, care lettrici e cari lettori. Stessa università del primo volume di questa serie, ma cambiano lo sport che è il cuore di questo film e la coppia protagonista: stavolta saranno Kip Carmichael e Theodora “Teddy” Johnson a farci battere il cuore. Kip è un giocatore di rugby, sport decisamente meno seguito negli USA rispetto al football, ma non per questo ci sono meno ragazze interessate ad uscire con gli atleti - soprattutto se si pensa che i giocatori più bravi potrebbero essere chiamati a giocare in qualche squadra europea, dove questo sport è più seguito. Ah, oltre ad essere grande e grosso come solo un giocatore di rugby può essere, Kip è anche un tipo un po' burbero e un po' fuori dai normali canoni di bellezza: si è fatto crescere barba e capelli, tanto da essersi guadagnato il soprannome di Sasquatch (uno dei diversi nomi con cui viene indicato il Bigfoot, quella creatura mitologica "avvistata" negli USA - forse parente dello Yeti che invece si dice viva sull'Himalaya).
Teddy invece è praticamente l'opposto di Kip, almeno in apparenza: dolcissima e talmente generosa da ritrovarsi, di fatto, con un'amica e compagna di stanza che si approfitta della sua gentilezza. Kip si rende conto che Teddy è, di fatto, troppo buona per riuscire a cavarsela nelle feste degli atleti che si tengono all'università, e decide di fargli da mentore - o da fata madrina pelosa - e di aiutarla a sviluppare un carattere più forte.
L'unica donna per me è un romanzo che si legge volentieri, anche se ammetto che una scelta dell'autrice nel finale mi ha portato ad amare questo libro un po' meno del precedente. In ogni caso sono ansiosa di leggere il prossimo volume di questa serie, che dovrebbe uscire a dicembre: La mia unica distrazione


Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata:  Succo di mirtillo
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Sito dell'autore: Sara Ney

“"Ti serve una..." Cerco la parola giusta. 
Schiocco le dita nel silenzio. "Madrina pelosa"


  Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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