lunedì 21 febbraio 2022

Recensione: Residenza per signore sole



 Residenza per signore sole

 di Togawa Masako

 Editore: Marsilio Editori
 Prezzo: € 17,00
 Pagine: 176
Titolo originale: The Master Key


 La Residenza K, un palazzo di mattoni rossi che ospita donne nubili, appare agli abitanti di Tokyo come una dimora tranquilla per signore per bene, ma nasconde in realtà un passato sinistro. Quando dalla portineria sparisce misteriosamente il passe-partout, la chiave universale che apre tutte le centocinquanta stanze affacciate sui lunghi corridoi dei cinque piani, le inquiline cominciano a vivere nell’ansia. Ogni camera, infatti, oltre a un’immensa solitudine, custodisce colpe che ciascuna di loro tiene scrupolosamente per sé: strani furti, incidenti sospetti e persino un suicidio aleggiano tra quelle mura, abitate da donne assorte nel ricordo dei tempi andati. E adesso, in previsione dello spostamento dell’edificio che deve far posto a una strada, queste donne temono che succeda qualcosa di orribile: i lavori potrebbero portare alla luce un crimine avvenuto anni prima, e con esso tanti altri segreti che le pareti spesse della Residenza K – e la sua curiosa portinaia con la passione per i libri – serbano con discrezione. Pubblicato per la prima volta nel 1962, Residenza per signore sole è un grande classico del noir giapponese. Una perla rara, ricca di tensione e atmosfera, che ricorda i thriller di P.D. James, conservando però l’inconfondibile tocco di magia che continua a far innamorare della letteratura del Sol Levante le lettrici e i lettori di tutto il mondo.




Un romanzo molto particolare che mi ha incuriosita subito, un giallo definito "puzzle" perché il gioco di incastri ci lascia dei continui dubbi e punti interrogativi e ha lo scopo di farci trovare l'incastro finale senza perdersi troppo in romanzate.

Ci troviamo in Giapppone nella Residenza K per signore, nonostante la brevità del romanzo, ci immaginiamo tutte perfettamente, ognuna nella propria stanzetta, ognuna con i proprio segreti e strane abitudini. Ognuna ha perso qualcosa nella guerra, che sia un marito, la fiducia o i soldi. 
Ognuna di loro mantiene segreti che non vuol far conoscere al resto del palazzo, anche quando sono piccole sciocchezze sembrano essere dei delitti enormi..ma non confondiamoci, il delitto c'è ed è atroce! Un bambino è sparito nel nulla anni prima e la madre vive ancora nella più totale disperazione di trovarlo. Il palazzo in cui abitano tutte deve essere spostato per consentire la costruzione di una strada, la tempistica del romanzo gira tutta attorno a questo evento, ogni capitolo ci fa conoscere una inquilina nuova e le sue vicissitudini prima dell'evento.
Un romanzo che è stato una felicissima sorpresa,  non avevo mai letto un testo del genere, diverso da un thriller e da un giallo, con dei twist inaspettati e senza far perderei interesse al lettore. Le protagoniste ci vengono descritte in poche pagine ma ci sembra di conoscerle benissimo, le due portinaie pettegole e curiose in primis. Loro hanno una chiave universale che va usata solo in caso di emergenza, la sparizione di questa chiave innesca un insieme di reazioni di tutte le inquiline che stanno nascondendo qualcosa e di conseguenti soluzioni goffe.

A questo romanzo non manca niente, twist, un pochino di humour, mistero, curiosità di una cultura diversa dalla nostra, sette segrete e un pizzico di storia. Consigliatissimo!

Durata totale della lettura: Quattro gorni
Bevanda consigliata: Infuso al limone e zenzero
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 16 anni



"La chiave universale si può usare solo in presenza di un testimone".

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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