mercoledì 10 settembre 2025

Recensione: Tienimi la mano mentre tutto brucia

 

Tienimi la mano mentre tutto brucia
di Johana Gustawsson

Titolo OriginaleTe tenir la main pendant que tout brûle
Prezzo Cartaceo: €9,90 
Prezzo e-book: €6,99
Pagine: 256
Traduzione a cura di: Alessandra Maestrini

Se non hai la forza bruta e nessuno ti ascolta, ti restano comunque altre strade...


Il passato non muore. Si nasconde.


Lac-Clarence, Québec, 2002. Maxine Grant, detective e madre single in crisi, viene chiamata sulla scena di un crimine orribile. L’ex insegnante del paese, amata da tutti, ha massacrato il marito pugnalandolo a morte.

Parigi, 1899. Lucienne Lelanger si rifiuta di accettare il fatto che le sue figlie siano morte in un incendio. Così, si unisce a una società segreta nella speranza che lo spiritismo e la magia nera la aiutino a ritrovarle.

Lac-Clarence, 1949. La giovane Lina sta attraversando un’adolescenza turbolenta. Per tenerla occupata dopo la scuola, la madre la costringe a raggiungerla alla “Mad House”, la casa di riposo dove lavora. Lì, Lina incontra una strana paziente che le dà dei consigli pericolosi...


Tre donne, tre storie legate da un filo rosso, rosso come il sangue.



2002 - Maxine, giovane donna e tenente della polizia, è appena rientrata al lavoro dopo la maternità, la sua posizione lavorativa le conferisce un'aura di donna forte, tutta d’un pezzo, ma in realtà la sua situazione familiare la sta lentamente logorando. Sedici mesi prima il marito è morto in un incidente in elicottero e lei si è ritrovata sola, con un bimbo in arrivo e con una figlia adolescente che dalla morte del padre ha cominciato a eclissare il proprio carattere solare e allegro, cadendo lentamente in depressione.
Una notte, viene improvvisamente convocata sulla scena di un crimine, l’insegnante del paese, ormai in pensione, viene trovata seduta nel portico di casa coperta di sangue, il corpo del marito giace in salotto massacrato di pugnalate. Nonostante la donna non parli e non reagisca ad alcuno stimolo, sembra inequivocabilmente chiaro che sia stata lei ad uccidere il marito, resta da scoprire il movente, ma durante il sopralluogo della scientifica saltano fuori sette mani umane, nascoste nel doppio fondo di una serie di tavolini sparsi per la casa e conservate attraverso chissà quale tecnica di mummificazione.

1949 - Lina, adolescente, suo padre è morto in guerra e la madre fa gli straordinari in una casa di riposo per riuscire a mantenere entrambe. Sta attraversando un periodo disturbato, soprattutto dalla sua compagna Tamara che non perde occasione di tormentarla, per questo durante le prove del coro Lina non riesce proprio a trattenersi quando con in mano il cero di Natale, si ritrova davanti alla fiamma la folta chioma di capelli di Tamara. Dopo essere stata convocata da padre Tremblay per l’accaduto, la madre di Lina, decide di farle trascorrere il dopo scuola alla casa di riposo, dove fa la conoscenza di una anziana signora che con affetto se ne prende cura nei momenti più critici e la aiuta ad affrontare la situazione con Tamara, ma Lina non sa che i consigli dell’anziana signora la porteranno su un terreno pericoloso.

1899 - Lucienne, donna aristocratica, madre di due bambine nate da un matrimonio combinato con un uomo che lei non ha mai apprezzato. Una notte, nella casa in cui vivono divampa un incendio che la rade totalmente al suolo, Lucienne riesce a salvarsi ma delle sue figlie non vi è alcuna traccia, non si trovano, né vive né morte. Nonostante tutti intorno a lei cerchino di farla ragionare e convincerla che le figlie sono morte nell'incendio lei non si da’ pace e a costo di trovare qualsiasi tipo di informazione comincia, grazie ad un'amica, a dedicarsi all’occulto, entrando a far parte di una setta che la coinvolgerà in sacrifici e riti di magia nera.

Quale sarà il filo conduttore di queste tre vite così distanti tra loro? Lo scoprirete pagina dopo pagina, ma non fatevi ingannare dall’apparenza perché tutte e tre hanno qualcosa da nascondere.

Devo ammettere che da parecchio tempo non mi succedeva di soffrire quando obbligata a mettere in pausa la lettura, con questo libro mi è successo. Il racconto è incentrato sui tre personaggi sopracitati e i balzi da un personaggio all’altro sono gestiti davvero molto bene, ogni chiusura ti lascia la giusta suspense che non ti permette di staccarti se non dopo aver letto il capitolo successivo, poi quello ancora dopo e quello dopo ancora finché non arrivi al finale e chiudi il libro restando a bocca aperta.

Durata  della lettura:  Quattro giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 18 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Nove vite segrete, Robert Gold



      "Mary sapeva che rovinare la mia vita insieme alla sua non sarebbe servito a niente. Che le ripercussioni, per me, sarebbero state molto più drammatiche e dolorose. Allora ha taciuto. Ha fatto sua la nostra colpa."

 


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

martedì 9 settembre 2025

Recensione: Come brace coperta



  Come brace coperta

 di Alice Malerba

 Editore: Mondadori
 Prezzo: €19
 Pagine: 264 

 Polesine, 1951. Quando, dopo giorni di pioggia incessante, Nora vede il fango filtrare sotto la porta di casa, capisce che l’acqua si prenderà tutto ciò che la sua famiglia possiede. I Visentin sono gente modesta, mezzadri con le braccia buone, e Nora, la più grande di tre sorelle, a undici anni ha già lasciato la scuola per aiutarli nei campi. Solo ogni tanto, grazie a un amico che le procura di nascosto qualche libro, può evadere dalla durezza quotidiana e rifugiarsi per un po’ in quei mondi lontani. Ma dopo la grande alluvione, che ha distrutto le case, decimato le bestie e costretto molti a sfollare, la terra stessa sembra aver perso la sua fertilità, e chi è rimasto ha sempre meno lavoro. Così i Visentin decidono di lasciare tutto per cercare fortuna nel Vercellese, dove la produzione del riso attira manodopera da tutto il paese. Nessuno di loro sa nemmeno com’è fatta, una risaia, e quando vedono per la prima volta dal finestrino del treno quell’immensa distesa d’acqua la scambiano per il mare. La realtà che li aspetta, però, è più amara di quella che hanno lasciato: sono costretti a vivere in una baracca e a lavorare per giornate intere coi piedi immersi nel fango, lo stesso fango che di notte invade ancora gli incubi di Nora. A rischiarare un poco le sue giornate arriva Lina, una stagionale romagnola che coi suoi modi smaliziati riesce a far breccia nella scorza dura di Nora; ma sarà l’incontro con Riccardo, il figlio di un proprietario terriero del Monferrato, a permetterle finalmente di tirar fuori se stessa e la sua famiglia dal fango. E a riaccendere piano piano in lei una sete di riscatto sempre più vorace, che la porterà a trasformare l’azienda agricola della famiglia acquisita in una rinomata cantina di Barbera. D’altra parte, suo padre l’ha sempre detto che quella figlia, sotto l’aria mite, nascondeva il fuoco vivo, come la brace coperta dalla cenere… Alice Malerba ha scritto un grande romanzo impastato d’acqua e di terra, di riso e di vino, che attraversa la seconda metà del Novecento raccontando le trasformazioni di un’Italia rurale sospesa tra miseria e speranza: la storia di una famiglia che viene messa ripetutamente in ginocchio e che lotta per sopravvivere, ma soprattutto di una donna che ama la vita con un furore tale da rischiare di bruciare, per troppo desiderio, tutto ciò che tocca.




La famiglia di Nora è reduce dall’allagamento del Polesine, una zona del Veneto completamente distrutta da un’alluvione che ha devastato i loro terreni e ucciso il bestiame. Il padre di Nora, la madre e le due sorelline vorrebbero rimanere nella loro terra, ma questa non offre più alcuna fonte di lavoro e sono quindi costretti a trasferirsi nel Vercellese per lavorare nelle risaie.

La vita di Nora, a cui piace studiare, diventa improvvisamente dura e solitaria, finché non fa amicizia con un’altra mondina, Lina, che a differenza di Nora ha un carattere esplosivo e non passa inosservata.

La nostra Nora però non rimane una ragazzina timida a lungo: dopo il trasferimento e, più tardi, con il matrimonio, il suo carattere diventa sempre più forte, soprattutto nelle lotte con la suocera.

L’origine umile della ragazza, “salvata dal fango”, sembra non abbandonarla mai del tutto, al punto da spronarla costantemente al miglioramento e alla crescita. Il suo carattere, così determinato nel riscatto, può risultare a volte antipatico, ma proprio per questo si finisce con l’amarla sempre di più: in quegli anni pochissime donne avevano la forza di superare i propri limiti e non lasciarsi ingabbiare dalle origini, come invece era accaduto alla madre di Nora.

Il dolore e la fatica la accompagneranno fino alla fine del romanzo.

La scrittura è cruda, viscerale: la descrizione della donna durante il parto è, a mio avviso, bellissima. Una protagonista tosta, a tratti difficile da accettare, ma da stimare nel profondo, così come il marito, buono e docile.

Consigliato a chi apprezza le saghe familiari dominate da grandi figure femminili. Una storia che vedrei bene trasposta in un breve film, intenso e coinvolgente, capace di restituire sullo schermo la stessa forza emotiva della pagina scritta.

Durata totale della lettura: Dieci giorni
Bevanda consigliata: Cappuccino
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Consigliato a chi ha apprezzato:Una questione di famiglia di Claire Lynch




"Solo silenzioe e rancore per nascondere la vergogna di dover ammettere che un futuro, per loro, lì non c’era più . " 
 


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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