martedì 30 giugno 2020

Recensione: Io sono Zelda




Io sono Zelda - E questa è la mia leggenda
di Andrew MacDonald

Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo cartaceo : € 17,90
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 368


Per Zelda MacLeish «il mondo è un posto dove le cose che contano di più sono il coraggio e far parte di una tribù, in cui siamo tutti vichinghi che remano insieme al ritmo dello stesso tamburo.» Zelda adora i vichinghi: ne conosce a memoria tradizioni e miti, ne ammira il coraggio e la possibilità che offrivano a tutti di diventare eroi di una leggenda. Anche alle donne (le valchirie erano più forti di tutti). Anche alle persone quasi invisibili come lei. Zelda è invisibile perché è diversa, che, come è solita spiegare, «è un modo più carino per dire ritardata». È nata con un disturbo cognitivo per il quale gli altri non la ritengono in grado di decidere per se stessa, anche se ormai ha ventun anni e ha le idee molto chiare sulla vita, che organizza rigorosamente in liste da seguire. A prendersi cura di lei è Gert: il suo fratello, il suo guerriero, l'unica famiglia che le resti. Gert è bravissimo a sopravvivere alle battaglie della vita, ma anche a mettersi nei guai. Così, quando Zelda scopre che il fratello ha trovato un metodo discutibile e pericoloso per guadagnare i soldi necessari a mantenere entrambi, decide di prendere in mano la situazione. Ben presto, si ritroverà alle prese con una sfida che metterà a dura prova il suo coraggio vichingo e si scoprirà disposta a tutto pur di scrivere da sola la sua leggenda. Anche ad andare contro le regole, se si tratta di salvare la sua tribù.


Zelda non è una ragazza come le altre, è quella che viene definita "diversa" e diversa lo è davvero ma solo perché è speciale, ha qualcosa in più. Zelda ha un calendario speciale che ogni giorno le fa imparare una parola del giorno per imparare sempre più nuovi vocaboli. Non le piace dare la mano, la dà soltanto a chi rispetta e l'abbraccio è concesso solo ai pochi membri della sua tribù. Sì, perché Zelda ha una passione infinita per il mondo dei vichinghi, e come ogni vichingo anche lei ha una sua tribù. È convinta che anche lei sia una guerriera, così come Gert suo fratello, l'unica famiglia che le è rimasta.
L'infanzia di Zelda non è stata per niente facile e felice, ma Gert ha cercato di renderle la vita meno un inferno e proprio a causa di ciò, finisce per mettersi nei guai. Zelda non immagina nemmeno che suo fratello invece di andare al college come le ha promesso, si è messo in affari con persone tutto fuorché oneste. Quando tutto però viene a galla, è proprio Zelda che tira fuori le unghie e cerca di salvare il fratello, perché anche se agli occhi di tutti lei è una debole, è lei la vera vichinga di tutta l'intera storia. 
È una ragazza che nonostante le sue difficoltà non si arrende, si prende giorno per giorno le sue piccole vittorie lottando per la sua indipendenza e per dimostrare a tutti che no, lei non è una "ritardata" come molti la definiscono, ma lei è semplicemente una vichinga e come da tale combatte ogni giorno con le unghie e con i denti.
Se mi è piaciuto questo libro? L'ho adorato e a stento ho trattenuto le lacrime, perché Zelda è una persona che ti entra nel cuore da subito e per me è stato impossibile non fare il tifo per lei e non commuovermi ad ogni sua conquista! Leggetelo, perché vi stupirà e vi darà tanto su cui riflettere.

Durata totale della lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Tè freddo alla pesca
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni




«Non serve essere perfetti per diventare eroi.»

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

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