Editore: Fazi, Collana Le Strade Prezzo cartaceo: € 18 Prezzo eBook: € 9 Pagine: 240 Titolo originale: The Color of Water. A Black Man’s Tribute to His White Mother Traduzione a cura di: Roberta Zuppet Dopo il successo di L’emporio del Cielo e della Terra, torna il capolavoro di James McBride. Pubblicato per la prima volta nel 1995, un vigoroso libro d’esordio a carattere autobiografico nel quale l’autore rievoca le proprie origini composite attraverso il toccante ritratto della figura materna. Figlio di un ministro di culto nero e di una donna bianca che non ammetteva di esserlo, James McBride è cresciuto in un caos orchestrato insieme ai suoi undici fratelli nel quartiere popolare interamente nero di Red Hook, a Brooklyn. Chi è Ruth McBride Jordan? Una donna evasiva riguardo alla propria etnia ma ferma nell’amore per i dodici figli neri. “Mamma”, una donna ferocemente protettiva con “occhi scuri pieni di energia e fuoco”, radunava la sua nidiata agli eventi culturali gratuiti di Manhattan, li mandava in autobus alle migliori scuole (principalmente ebraiche), pretendeva buoni voti e imponeva rispetto. Per il piccolo James sua madre era fonte di imbarazzo, preoccupazione e confusione: soltanto verso i trent’anni scoprì la verità sulle sue origini e sul suo dolore sepolto da tempo. McBride ripercorre in questo libro le orme di sua madre e, attraverso la sua voce bruciante e vivace, ricrea la sua straordinaria storia e condivide ricordi sinceri delle sue esperienze di figlio povero di razza mista, i suoi flirt con la droga e la violenza, fino al successo professionale. «Un autore che fuori dagli Stati Uniti non ha ancora ottenuto il meritato riconoscimento, mentre “Kirkus Review” lo ha definito Storyteller in Chief». Antonio Monda, «Robinson – la Repubblica» «Complesso e commovente, intriso di questioni di razza, religione e identità. Eppure questi problemi non sono centrali. Il trionfo del libro è che razza e religione vengono trascese in queste storie intrecciate dall’amore familiare, dalla pura forza di volontà di una madre e dalla sua incrollabile insistenza sul fatto che solo due cose contano davvero: la scuola e la chiesa. È la sua voce – unica, incisiva, spietata e ironica allo stesso tempo – a dominare questa storia di coppia e diventare il suo contributo più ricco. Le due storie, quella del figlio e quella della madre, splendidamente giustapposte, costituiscono una nota aggraziata in un momento di polarizzazione razziale». «The New York Times Book Review» «Vivace come un romanzo, un contributo ben scritto e ponderato alla letteratura sulla razza». «The Washington Post Book World» |
Un romanzo autobiografico che affronta con onestà, freschezza e assenza di retorica delle tematiche tanto inflazionate quanto razza, religione e identità. James McBride alterna, capitolo dopo capitolo, la sua voce a quella della madre, di cui riesce finalmente a sapere di più soltanto in età adulta, dopo una serie di ricerche, viaggi e domande a cui ottenne risposte più o meno evasive.
Madre bianca, figlio nero.
Basterebbe forse questa sola affermazione per darvi un assaggio dell'unicità di questo romanzo, che non dimentichiamoci è prima di tutto una storia di vita vera. Il perno attorno al quale ruotano volti, luoghi e avvenimenti è infatti senza dubbio la figura della madre di James, nata Rachel Deborah Shilsky e in seguito diventata Ruth McBride Jordan.
Un cambiamento di nome da lei voluto e con forte valenza simbolica, a rappresentare la cesura con la sua famiglia di origine e il suo passato ebreo ortodosso per abbracciare le scelte di una giovane Ruth che da donna bianca diventerà moglie di due uomini neri, ai quali darà in totale dodici figli. Di quel passato doloroso e severo manterrà uno stile educativo inflessibile nei confronti dei figli, a cui trasmetterà senso di disciplina, rispetto e interesse verso l'educazione e la formazione. Una donna forte e tenace, capace di concedere grandi amori e farsi rispettare, seppur nella concreta difficoltà di mandare avanti una famiglia così numerosa negli Stati Uniti del XX secolo dove le questioni razziali e una visione del mondo dove non pareva possibile che bianchi e neri potessero essere uniti erano ancora dominanti.
Al di là dello scenario politico e sociale in cui si svolge, la storia di James e di sua madre resta, senza dubbio, una storia di intensa umanità, di ricerca delle proprie radici, dello scoprire se stessi attraverso l'altro, scritta con una penna intensa e sincera.
Un libro che una volta aperto non riuscirete più a smettere di leggere.
Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata: spritz o analcolico alla frutta
Formato consigliato: cartaceoBevanda consigliata: spritz o analcolico alla frutta
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Website dell'autore: James McBride
"Hobby? Non ne avevo. Correre. Era quello il mio passatempo. A volte, quando Tate non era in casa, spalancavo la porta della drogheria e cominciavo a correre. Ovunque. Correvo nelle vie secondarie dove abitavano i neri, attraversavo i binari fino ai quartieri dei bianchi. Mi piaceva andare di corsa solo per sentire il vento che mi soffiava in faccia, guardarmi in giro ed essere lontana da casa. Ho sempre amato correre."
Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
Nessun commento:
Posta un commento
Commenta e condividi con noi la tua opinione!