martedì 19 dicembre 2023

Recensione: L’educazione delle farfalle



 L’educazione delle farfalle

 di Donato Carrisi 

 Editore: Longanesi
 Prezzo: €23
 Pagine: 432
 
 La casa di legno brucia nel cuore della notte. Lingue di fuoco illuminano la vallata fra le montagne. Nel silenzio della neve che cade si sente solo il ruggito del fuoco. E quando la casa di legno crolla, restano soltanto i sussurri impauriti di chi è riuscito a fuggire in tempo. Ma qualcosa non è come dovrebbe essere. I conti non tornano. E il destino si rivela terribilmente crudele nei confronti di una madre: Serena. Se c’è una parola con cui Serena non avrebbe mai pensato di identificarsi è proprio la parola «madre». Lei è lo «squalo biondo», una broker agguerrita e di successo nel mondo dell’alta finanza. Lei è padrona del suo destino, e nessuno è suo padrone. Ma dopo l’incendio allo chalet tutto cambia, e Serena inizia a precipitare nel peggiore dei sogni. E se l’istinto materno che lei ha sempre negato fosse più forte del fuoco, del destino, di qualsiasi cosa nell’universo? E se davvero ci accorgessimo di amare profondamente qualcuno soltanto quando ci appare perduto per sempre? Questo non è semplicemente l’ultimo capolavoro di Donato Carrisi. Perché Serena non è un personaggio come gli altri, e questa non è una storia come le altre. Questo è un viaggio inarrestabile alla scoperta degli angoli più oscuri del nostro cuore e delle nostre paure, al termine del quale il nostro modo di vedere il mondo, semplicemente, non sarà più lo stesso. 




Mamma mia che montagna russa di emozioni questo romanzo! 
Un ritmo incalzante e oscuro, che rallenta all'improvviso dandoci l'impressione che ci sia un romanzo dentro il romanzo è che poi riparte in quarta. 
Serena è una broker senza alcun istinto materno o interesse al calore familiare, il lusso e il lavoro sono i capisaldi della sua vita. 
Dopo una vacanza tropicale, scopre di essere incinta e quella figlia che inizialmente voleva dare in adozione è obbligata a tenerla. Il suo atteggiamento distante e freddo come madre rendono anche la piccola Aurora un po' distante e infelice. 
Quando la bambina si reca al convitto di Vion per una settimana di sciate e divertimenti con altre ragazzine tutto cambia; Serena viene chiamata d'urgenza perché un incendio ha causato la scomparsa di sua figlia, nessuno sa se sia viva o bruciata nel fuoco, viene comunque considerata dispersa. 
Serena inizialmente si dissocia completamente dall'evento e cancella ogni traccia dell'esistenza di Aurora, è inoltre convinta che il suo dolore non sia visibile, invece chi la circonda nota subito gli effetti dell'abuso di alcolici e psicofarmaci che la rendono sciatta e per niente acuta come prima.
 Dopo un anno dall'evento le viene inviato anonimamente un video dell'incendio che mostrerebbe qualche incongruenza nella storia ufficiale. Serena ritorna nella località innevata per indagare, ma data la storia strana e il suo aspetto estetico, il capitano della polizia la tratta come se fosse una pazza. 
Solo un piromane locale, Adone, le sta in qualche modo vicino nelle sue investigazioni e forse per la prima volta le fa riscaldare il cuore. 
  Non vi svelo quello che viene scoperto qui ma arrivat* a questo punto vi renderete conto che siete solo a metà romanzo. Qui infatti la storia riparte da un altra prospettiva raccontandoci tutto dagli occhi di Aurora e i suoi incontri con gli gnomi magici, questo ricapiuta poi verso la fine del romanzo ci sarà un ulteriore scatto di punti di vista e vedremo la storia dagli occhi di un terzo personaggio. 
 Lo sapete io vado matta per la scrittura di Donato Carrisi, ha una capacità di tenermi appiccicata alle pagine e di non farmi dormire incredibile! 
Anche stavolta è stato così anche se devo ammettere che alcune volte l'ho trovato un po' prolisso, in una parte fa un riassunto di pezzi di romanzo che abbiamo letto solo un centinaio di pagine prima, come se nel frattempo ci fossimo dimenticat* tutto. 
Credo che il livello di suspense e thriller sia superiore per chi è più vicino ad alcuni temi del romanzo, incendi, maternità (o mancanza di essa), bambini e dipendenze. 
Il finale forse non è così inaspettato come avrei voluto ma sopratutto non ho ben capito se l'autore ha cercato di tenere una porta aperta per un seguito (forse è la mia speranza che parla)? Dobbiamo aspettarci un seguito?
 Mi è comunque piaciuta la storia, il testo si scosta dagli ultimi romanzi di Carrisi dall'amato psicologo di bambini, i personaggi sono ben costruiti e le descrizioni di Vion la rendono fatata e inquiteante allo stesso tempo. 

Durata totale della lettura: Quattro giorni
Bevanda consigliata: Bombardino
Formato consigliato: Cartaceo
Website dell'autore: Donato Carrisi
Consigliato a chi ha apprezzatoIl gioco del suggeritore Donato Carrisi



" Il modo migliore per punire un desiderio egoistico è esaudirlo quando ormai è troppo tardi"




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

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