lunedì 22 marzo 2021

Recensione: La spinta

 


La spinta
di Ashley Audrain

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Prezzo ebook: € 9,99
Pagine: 348
Titolo originale: The push

È la vigilia di Natale e Blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c'è Violet, la sua enigmatica figlia che dall'altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile. Negli anni, Blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudine a impedire di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di Violet. Quando ne parlava con Fox, il marito, lui tagliava corto, tutto era come doveva essere, diceva. Era cominciata così, o forse era cominciata molto prima, quando era stata lei la bambina di casa. Blythe ora è pronta a raccontare la sua parte di verità, e la sua voce ci guida dentro una storia in cui il rapporto tra una madre e una figlia precipita in una voragine di emozioni, a volte inevitabili, altre persino selvagge. Un tour de force che pagina dopo pagina stilla tutto quel che c'è da sapere quando una famiglia, per preservare la sacralità della forma, tace. Viscerale, onesto fino alla brutalità.
La spinta è un viaggio ipnotico e necessario nella psiche di una donna a cui nessuno è disposto a credere.



Un libro che fa riflettere sui rapporti tra madre e figlia, ma non solo. Quanto il carattere, la personalità di una madre può influire sulla vita futura della figlia. Sia per quanto riguarda il suo rapporto con la maternità e sull'educazione che questa avrà a sua volta con la propria figlia, ma anche con gli altri. È la storia di Blythe, della sua infanzia con una madre, Cecile, che sembra non averla mai amata. Ma è anche la storia di Cecile e del rapporto che (non) ha mai avuto con la madre Etta. Blythe ha avuto la fortuna di incontrare un uomo perfetto, innamorato di lei, con una famiglia molto unita e amorevole che la accoglie e la circonda di affetto. Blythe non è sicura di voler diventare madre. Il suo passato la porta a credere che non potrà mai essere una buona madre, ma Fox, suo marito lo desidera moltissimo, sogna di avere una famiglia. Quando scopre di aspettare un bambino le sue emozioni sono contrastanti. Da un lato è terrorizzata che la storia si ripeta, consapevole di essere cresciuta senza amore, abbandonata da una madre che non l'ha mai veramente desiderata e con un padre che non è stato in grado di compensare quella mancanza. Ma dall'altro ha voglia di riscatto, di dimostrare che può essere una madre amorevole e che sarà in grado di crescere un figlio circondandolo di tutte le attenzioni, premure e affetto. Quando nasce Violet Blythe è in difficoltà. Non prova quell'innamoramento istantaneo verso la propria figlia che le altre madri le raccontano. Violet sembra respingerla fin dai primi giorni ed è serena sono con il padre o con la nonna. Fox cerca di aiutare Blythe, di minimizzare, la tranquillizza dicendole che si tratta solo di una fase, che passerà. Ma mano a  mano che Violet cresce aumenta anche la distanza tra lei e Blythe e quest'ultima inizia anche a intravedere una sorta di cattiveria nell'animo della figlia che si ripercuote anche nei suoi rapporti con gli altri bambini quando inizia a frequentare l'asilo. È dispettosa, aggressiva e subdola. Ma Fox non vuole sentire ragioni: per lui Violet è solo una bimba affettuosa e che .... è Blythe il problema. 
E la storia prosegue, con alternati passaggi tra passato e presente, nei quali si raccontano le storie di Etta, la nonna di Blythe, di Cecile, sua madre e di Violet sua figlia, in un susseguirsi di eventi inaspettati.
Un viaggio nel rapporto tra madri e figlie, ma anche un esempio di come molte volte le richieste di aiuto rimangono inascoltate e delle conseguenze che il rifiuto di accettare la realtà e di prendere coscienza dei problemi possano portare a epiloghi anche tragici e dolorosi.
Un libro che si legge senza sosta e che fa riflettere. 
 

Durata totale della lettura: 3 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: te nero con un goccio di latte
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 17 anni



      "È sempre vero che una madre ami incondizionatamente i propri figli? E che questo amore sia reciproco?"


 Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio 

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