lunedì 26 marzo 2018

Recensione: Ana


Ana 
di Roberto Santiago
Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 22,00
Pagine: 832



Io sono la migliore a incassare colpi, ecco. Mandarmi al tappeto non è affatto facile. E' una mattina di fine ottobre quando Ana Tramel, scapestrata avvocatessa quarantenne con un passato burrascoso tuttora ingombrante e una carriera in caduta libera, riceve una telefonata inattesa. Ancora intontita per via dell'ennesima sborza a base di gin, suo personale anestetico contro la noia e le emozioni, resta ad ascoltare la voce di Alejandro, il fratello che non sente da cinque anni: la chiamata viene dalla Caserma della Guardia Civil di Robredo, a nord di Madrid, dove hanno richiuso Alejandro per l'omicidi del direttore del casinò Gran Castilla; e adesso lui ha bisogno dell'aiuto della sorella. Ana è decisamente fuori allenamento per affrontare un caso la cui materia appare subito difficile da ricomporre. Scopre infatti che l'omicidio è stato registrato dalle videocamere a circuito chiuso del casinò; che Alejandro ha sulle spalle un debito di gioco che ammonta a ottocentodiciassettemila euro; che il suo fratellino non solo è un giocatore compulsivo e un assassino, ma anche il padre di un bimbetto di due anni.  Lei però non si dà per vinta. E mette insieme una scalcinata squadra composta da un vecchio investigatore, dalla sua amica Concha, ex compagna di università, e da due giovani avvocati alle prime armi. Scoprirà ben presto una realtà stratificata e complessa, che la costringerà a fare i conti con una potente società capace di muovere gigantesche quantità di denaro e dotata di lunghi tentacoli, muscolosi e soffocanti. Una società famelica che si nutre delle debolezze di chi soccombe a quella malattia devastante chiamata ludopatia. Niente e nessuno è quel che sembra, in questo ricco e trascinante legal thriller in salsa spagnola. Tutti i personaggi sono seguiti dalla propria opaca, inafferabile ombra. E dimenticare Ana Tramel non sarà possibile. 



Lo ammetto subito: sono sfacciatamente di parte. Io adoro il genere legal-thriller e non mi annoierei mai di leggere di tribunali, avvocati, arringhe e processi. Più sono complicati meglio è, se sono psicologi poi, ancora meglio, ma la ciliegina sulla torta non può essere per una come me una protagonista femminile assolutamente indimenticabile. E dopo essere stata quasi nauseata da tutte quelle donne soggiogate dagli uomini e dall'amore ecco che nella mia vita da lettrice è arrivata lei: Ana Tramel. Un personaggio fuori dalle righe, ma non ci ho messo niente ad adorarla. Una donna che nel corso delle più di 800 pagine del romanzo rimette insieme la sua vita, la sua personalità e non solo. Un giallo che affronta un argomento poco convenzionale per la letteratura del genere: la ludopatia, ma un tema attuale e di cui si dovrebbe assolutamente parlare di più. Non ha senso parlarvi qui della trama perché trattandosi di un thriller dovrete scoprire tutto sul campo, tra le pagine del libro che non vi lascieranno andare facilmente a dormire. Io vi posso solo assicurare che questa volta sì, ne vale la pena.






Durata totale della lettura: Sei giorni
Bevanda consigliata: Té alla menta
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: Dai 16 anni






      "Incasso colpi come nessun altro. Non è facile mandarmi al tappeto"


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