martedì 13 marzo 2018

Recensione & Intervista all'autrice: Se ricordi il mio nome

Se ricordi il mio nome
di Carla Vistarini

Editore: Corbaccio 
Prezzo cartaceo: € 16,00
Prezzo ebook: €4,99
Pagine: 240



È possibile che un trentenne ricco sfondato, sdraiato su una dorata spiaggia caraibica, invece che rallegrarsi della propria sorte muoia di nostalgia per una famiglia agli antipodi, che non è neppure la sua famiglia, e per una bambina che non sa dire altro che 'fangulo? Sì, se si chiama «Smilzo» e se ha trascorso - adesso lo ha capito - i mesi più belli della sua vita cercando di aiutare una buffa bambina e la sua ricchissima madre, che in una Roma caotica e implacabile erano diventate vittime di un mostruoso piano criminoso. Ma ora che tutto è finito, ora che lui, lo Smilzo, ex finanziere di successo, ex bancarottiere suo malgrado ed ex barbone trasteverino si trova a scontare i suoi peccati fiscali in un paradiso naturale, gli riesce solo di pensare a quella bambina, alla sua mamma e a tutta una serie di personaggi bislacchi e straordinari che aveva conosciuto: frati, barboni, commissari di polizia, professori un po' svampiti convinti di possedere cani parlanti. E quando, tra una fantasticheria e l'altra, sente suonare il suo cellulare e vede comparire un certo numero sul display, il suo cuore fa un balzo. Quel suono vuol dire due cose: la bambina non l'ha dimenticato e la bambina ha bisogno di lui. E Smilzo sta già correndo verso di lei...




Una spiaggia bianca come la neve, un mare cristallino e un cameriere tedesco che offre un “trink”, relax assoluto e nessuno intorno a disturbare la quiete in quel piccolo paradiso terrestre; non manca proprio nulla, nessuno potrebbe essere più felice di così, ma Smilzo proprio non ci riesce, sente il peso della solitudine sulle sue spalle, e i suoi pensieri sono lontani km e km da lui, corrono da una bambina conosciuta un anno fa, che forse nemmeno si ricorda più di lui, e dei mesi trascorsi insieme a scappare da criminali che volevano farle del male. È costantemente nei suoi pensieri, sente il bisogno di sapere che adesso lei sta davvero bene, felice e lontana dai guai, quando improvvisamente il suo cellulare squilla e risponde dall'altro capo una vocina tremante che sussurra un balbettante ‘fangulo, lui capisce che quella bambina non l’ha dimenticato proprio come lui, e che ha bisogno di lui ancora una volta. Smilzo non ci pensa due volte, lascia la camera d’albergo e corre all'aeroporto perché deve fare ritorno alla sua amata Roma per lei, e non c’è niente che può fermarlo in quel momento, nemmeno i suoi guai con la giustizia.
Una bambina impaurita e costantemente arrabbiata che la porta a nascondersi in un segreto silenzio, una donna e mamma fragile, un ex barbone romano, un prete, un cane parlante e due arzilli vecchietti divertenti e smemorati, sono i personaggi di questa storia dal carattere travolgente. È un libro che si legge in un giorno, tiene incollati alle pagine e col fiato sospeso a seguire le rocambolesche vicende in cui saranno coinvolti tutti i personaggi, senza dimenticare che dietro tutto questa storia, il romanzo regala una piccola lezione: l’amore è un sentimento forte che non segue logiche o legami di sangue, e per cui si è disposti a fare di tutto pur di proteggerlo.


Durata totale della lettura: Un giorno
Bevanda consigliata: Tè ai frutti tropicali
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Sito dell'autrice: Carla Vistarini


 



«... Anche se non mi vedi, anche se penserai di avermi perso. Io sarò li. Non me ne vado per sempre, se ricordi il mio nome. Se mi pensi, la sera, o mi parli nel sonno, se mi lasci guardare attraverso i tuoi occhi quando torna il mattino.»





Diamo il benvenuto nel nostro salottino virtuale a Carla Vistarini, autrice di romanzi, testi di canzoni e programmi televisivi noti, ci ha gentilmente concesso un'intervista che abbiamo la gioia di condividere con voi.


- È un piacere per me darle il benvenuto nel nostro angolo dedicato alle interviste agli autori, e la ringrazio di cuore per avermi concesso un po’ del suo tempo per rispondere ad alcune delle mie curiosità.

Il piacere è mio, grazie dell'invito.

1. Smilzo, il protagonista del suo romanzo, pur trovandosi in un luogo paradisiaco, e con tutto ciò che ognuno di noi potrebbe desiderare, è ugualmente inquieto e prova un senso di solitudine opprimente. Lei ha paura di trovarsi a fare i conti con la solitudine?

Per uno scrittore la solitudine deve essere un'amica, uno spazio della mente e del cuore dove poter trovare la concentrazione necessaria a raccontare le storie di tanta gente. Ritengo che la solitudine, per tutti e non solo per gli scrittori, possa rappresentare l'angolo di quiete indispensabile a conoscere se stessi, a prendere le misure delle nostre necessità, dei nostri desideri, delle nostre inquietudini. La solitudine, poi, fa gioire ancora di più della compagnia degli altri, proprio perché si può apprezzare meglio il valore  dello scambio emotivo e affettivo, dopo il silenzio interiore. Il protagonista di Se ricordi il mio nome, Smilzo, è nella condizione di poter cogliere il richiamo di qualcuno che ha amato, proprio perché la solitudine lo ha reso più sensibile e attento.

2. Il libro ci parla non solo dell’avidità e crudeltà che inacidisce ciò che di buono c’è nell’uomo, ma anche e soprattutto di amore. Un amore per cui Smilzo è disposto a mettere a repentaglio la sua stessa libertà. In una situazione analoga, avrebbe agito proprio come lui?

La situazione in cui si trova Smilzo è una condizione limite, e quindi il suo istinto, amplificato dagli eventi, lo travolge e lo spinge a rischiare tutto per amore. Io non so dire cosa farei in frangenti simili, perché bisogna trovarcisi per capire fin dove può arrivare il nostro coraggio. Posso però dire che sono una persona molto istintiva, e quindi chissà, penso che mi butterei nella mischia senza pensarci troppo.

3. Se in un particolare frangente, fosse costretta a scappare in un luogo lontano dalla sua città, quale meta sceglierebbe: un’isola deserta a godersi il sole e la brezza marina, o una baita circondata dai suoni della natura?

Entrambe le situazioni sono da amante della natura, e io lo sono, profondamente, quindi penso che mi troverei bene in entrambi i casi. Sono anche una persona che sperimenta volentieri situazioni diverse, e che sa adattarsi alle circostanze. Nella mia vita non mi sono mai tirata indietro di fronte alle sfide  e alle novità, e anche di fronte a lavori impegnativi, che richiedevano una discreta manualità. Quindi penso che il ruolo di Robinson Crusoe mi si adatterebbe bene.

4. Cosa l’ha portata ad avvicinarsi al vasto mondo della scrittura? È accaduto in un particolare momento della sua vita?

Il mio mestiere è scrivere, da sempre. Ho iniziato  con le canzoni quando non avevo ancora venti anni, per proseguire poi con la televisione, il cinema., il teatro, e infine i romanzi. E' stato un insieme di fattori ad avermi aiutato a intraprendere questa professione. Ne cito alcuni. L'amore per la lettura e la musica, che mi ha letteralmente insegnato a scrivere, poi la coincidenza di vivere da giovanissima in epoche storiche particolarmente felici: il '68, le comitive di ragazzi del Piper e Bandiera Gialla, aver incontrato l'amore in un ragazzo che era un grande musicista e con cui oltre a volerci bene abbiamo scritto centinaia di canzoni che poi sono diventate dei successi,  incise da grandi artisti come Mina, Ornella Vanoni, Mia Martini, Patty Pravo, ecc. Insomma un insieme di cose e di coincidenze che teoricamente possono capitare a tutti nella vita, magari sotto altre forme, ma che bisogna essere bravi  a interpretare e intercettare, cogliendole con passione  e portandole avanti con determinazione e serietà.

5. Lei non è solo scrittrice, ma anche una nota autrice di testi cantati poi da voci importanti del panorama musicale italiano. Da cosa trae ispirazione per i suoi testi?

I miei testi nascono dalla musica. Ho sempre scritto sulla musica e quasi mai viceversa. Credo profondamente che una musica abbia già in sé le parole giuste. Le "sue" parole. La bravura, o la professionalità di un autore, sta nel farle affiorare e portarle alla luce. Credo che fosse Michelangelo a dire la stessa cosa della scultura. Il pezzo di marmo, diceva, contiene già la statua in sé. L'artista deve solo tirarla fuori. Romantico ma vero.

6. Un’ultima curiosità da lettrice amante del suo romanzo. Senza svelare nulla ai nostri e suoi lettori che forse ancora non hanno letto Se ricordi il mio nome. Prima della parola “fine”, un personaggio in particolare promette di fare ritorno, lasciando noi lettori con qualcosa in sospeso. Avremo modo di scoprire se lui terrà fede alla parola data, regalando ai suoi lettori un seguito della storia?

 Penso di sì, che ci sarà un seguito. D'altra parte Se ricordi il mio nome è già un sequel. Continua a amplia le avventure descritte nel mio romanzo precedente Se ho paura prendimi per mano. Quando  vi posi la parola fine credevo che quel racconto fosse chiuso lì. Mi sbagliavo.  E infatti poi, proprio i lettori, sui social, per email, di persona ai festival o alle presentazioni, hanno iniziato a chiedermi  il seguito. Volevano sapere cosa fosse successo alla piccola protagonista e a Smilzo, il suo salvatore. E così, piano piano, ho capito che avevano ragione, che bisognava tornare a cercarli e a vedere cosa fosse stato delle loro vite. E la mia sorpresa più grande è stata scoprire quante avventure, traversie, e vicissitudini si erano trovati ad attraversare Smilzo e la bambina. E così è nato Se ricordi il mio nome. E così probabilmente nascerà un'altra avventura e nuove sorprese. Perché non è finita finché non è finita.


7. Noi di Reading at Tiffany’s di consuetudine, suggeriamo una bevanda ideale da sorseggiare in compagnia del libro di cui trattiamo. Io invece le chiedo: se dovesse scegliere anziché una bevanda, una canzone ideale da mettere in sottofondo per godersi ancor più il piacere della lettura del suo romanzo, quale consiglierebbe ai suoi lettori?

Vinco la tentazione di consigliare una mia canzone, e vado invece su una canzone non mia, ma che avrei adorato scrivere. E' una delle più belle canzoni mai composte. E' un classico di George Gershwin, dal titolo "Someone to watch over me". E cioè "Qualcuno che vegli su di me". E' stata incisa da tutti i grandi della musica, da Ella Fitzgerald a Frank Sinatra, a Sting, Michael Bublé, etc. perché è un vero capolavoro di bellezza. Ascoltatela e pensate a qualcuno che vegli su di voi, e  che vi protegga, Così come fa Smilzo con la bambina, e come chi ci ama fa con noi. E' una canzone dolcissima e tenera, un augurio di tenerezza e serenità per tutti. Come quello che faccio con tutto il cuore  a chi ci legge.



Grazie ancora a Carla Vistarini che mi ha dato la bellissima opportunità di fare quattro chiacchiere con lei!






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