giovedì 20 gennaio 2011

Speciale: IRIS - Fiori di Cenere

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Nei prestigiosi palazzi di Tiffany's è finalmente arrivato Maurizio Temporin, l'autore di IRIS - Fiori di Cenere!
Siete pronti per una fantastica chiacchierata tra me e Maurizio? Mettetevi comodi perché oggi tutte le verità verranno a galla...

Prezzo di copertina: € 14,90
Formato: Rilegato
Pagine: 384
Lingua: Italiano
Editore: Giunti Editore
Anno di pubblicazione ottobre 2010
Generi: Ragazzi, Storie di oggi

Ha 17 anni, frequenta la scuola e pochi amici scelti. Una ragazza come tante, almeno in apparenza. Una fiaschetta l'accompagna: non è alcol ma caffè, perché la stranezza più grande di Thara è che non riesce a tenersi sveglia per tutto l'arco della giornata e si sente in forza soltanto all'alba e al crepuscolo. La sua vita si dipana tra le rivalità scolastiche e la voragine comunicativa con la madre. Finché un giorno, cercando di rubare dal giardino di una villetta misteriosa un iris, cade in un sonno profondo e si risveglia in una realtà di cenere. Da quel momento Thara diventa Iris e scopre cosa vuole dire essere una Crepuscolare, figlia di terrestre e di un Nocturno. Una nuova saga urban, una nuova eroina, un nuovo incredibile mondo parallelo. Non un fantasy, ma un'incursione nei mondi possibili.

Maurizio Temporin è nato il 1° agosto 1988, sceneggiatore e illustratore, vive tra Novi Ligure e Barcellona. All’età di quindici anni ha scritto un testo (Tutti i colori del Buio), mai pubblicato, notato però da un produttore americano che ne ha acquistato i diritti cinematografici. Il Tango delle Cattedrali è la prima opera pubblicata da un promettente enfant prodige, che riesce a unire una fantasia irrefrenabile a una personalità del tutto fuori dal comune. Volete conoscere meglio Maurizio? Visitate il suo sito www.mauriziotemporin.com.

Misi un piede oltre il cancello, sentendo l’erba, sotto la scarpa, morbida come un tappeto. Quel profumo, quei colori mi avvolgevano. Era tutto troppo intenso. La gioia mi sbocciò dalle labbra, sentii le forze abbandonarmi e caddi.
Caddi nel buio.
Nel buio dei fiori.
Così iniziò il mio primo viaggio nel Cinerarium.

Sapete come si dice: non giudicare un libro solo dalla copertina? Ecco, è quello che ho cercato di fare con Iris... anche se la tentazione è stata forte. Come resistere ai brillantini che fanno da cornice al titolo (anche se all’autore la grafica non è piaciuta, n.b.)... per non parlare del colore viola, quello degli Iris, che ti cattura con la sua magia... Ok, ok sto divagando.
Questo libro mi ha subito fatto una buona impressione, a partire dalla trama che ho letto prima di iniziare, passando poi al suo “look” accattivante.
Ma ho sbagliato a fermarmi alle apparenze: il libro nascondeva molto, molto di più.
Maurizio Temporin è riuscito infatti a creare un mondo parallelo meraviglioso, in cui l’impalpabilità della cenere diventa paradossalmente tangibile, in cui creature spaventose si alternano a figure eroiche. In Iris, gioca sulla contrapposizione tra luce ed ombra, tra colore ed tenebra, rimanendo in costante equilibrio tra la voglia sfrenata di inventare qualcosa di meravigliosamente surreale, e allo stesso tempo di giustificarne l’esistenza, (aiutandosi, tra l’altro, anche con splendidi disegni che intervallano la narrazione).
Anche i personaggi vengono tratteggiati con maestria: le descrizioni di Thara, la protagonista, o di Nate, sono molto accurate sia sotto il profilo psicologico, sia, anche grazie alla sensibilità artistica dell’autore (che è anche creatore di graphic novel), sotto quello fisico.
Ma parliamo ora della storia. Thara è, all’apparenza, una ragazza diciassettenne come tante altre: un po’ timida, con pochi anche se preziosi amici, in conflitto con la madre, che non le ha mai rivelato l’identità del padre. Ma la narcolessia che la affligge, contrapposta al fatto di sentirsi in forze solamente all’alba e al crepuscolo, sono le prove che la vita le riserverà molto di più. Infatti, quando per caso viene a contatto con alcuni iris, viola proprio come i suoi occhi, Thara cade addormentata e viene catapultata in un universo parallelo fatto interamente di cenere, il Cinerarium. Qui scoprirà l’esistenza dei grigi, figure di cenere, ma soprattutto di Nate, un ragazzo dagli occhi color arcobaleno, che non conosce la propria identità e da cui la nostra eroina rimarrà affascinata. Ma l’incursione di Thara nel Cinerarium non sarà un episodio isolato: al mistero di Nate e di questo strano mondo si intrecceranno altri enigmi, legati alla strana scomparsa di suo padre e ad un’altra figura, il Notturno Ludkar, che la porteranno a compiere molti viaggi tra i due mondi, e a combattere non solo per la sua vita, ma anche per quella delle persone che ama.

Durata della lettura: dieci giorni
Bevanda consigliata: tisana alla rosa selvatica
Età di lettura consigliata: dai 16 anni
Voto: 7 e mezzo

Ora mettetevi comodi perché è arrivato il momento che stavate aspettando...


Buongiorno Maurizio e benvenuto da Tiffany’s.
Vorrei iniziare l’intervista, o come preferisco definirla, la nostra chiacchierata, parlando prima un po’ di te.
Innanzitutto, quando hai deciso di scrivere un libro? Ti è venuta un’ispirazione improvvisa oppure era un’idea che avevi da tempo?

Beh, io ho iniziato a scrivere quando ero molto piccolo... ho sempre avuto la passione di scrivere, e soprattutto di inventare... ho cercato di sempre di esprimere quello che avevo dentro. Ho iniziato così, senza accorgermene. Ho subito iniziato a scrivere dei romanzi, perché penso che io mi riesca ad esprimere meglio sul lungo respiro. Ho scritto Tutti i colori del buio a 14 anni, in cui compariva Ray Bradbury; gliel’ho spedito, ho contattato la sua agente qui in Italia, che ha letto il libro e mi ha poi chiesto di rappresentarmi... È così che ho iniziato.

Il tuo libro è stato definito un fantasy, ed ha parecchie atmosfere che io definirei “dark”: quanto di questo mondo ti appartiene anche nella vita reale?

M: Tu l’hai letto Iris?
B: Certo, ho finito di leggerlo l’altra settimana... sono fresca di lettura.
M: E’ stato tempo ben speso?
B: Assolutamente.
M: Beh, Iris è un esperimento, un caso particolare rispetto alle cose che scrivo di solito. Io non ho mai trattato atmosfere adolescenziali, anche perché ho saltato l’adolescenza per motivi personali. Scrivevo libri strani... che qui in Italia non sono molto diffusi, come Il tango delle Cattedrali, che la casa editrice ha pubblicato, comprandolo prima a scatola chiusa. Purtroppo non è stato forse valorizzato perché quando è stato pubblicato è emerso Moccia con il genere adolescenziale. In ogni caso, tengo a precisare che il termine fantasy qui in Italia viene travisato, nel senso che gli viene dato un significato differente rispetto a quello che gli darebbe un lettore anglosassone. Uno bravo in questo genere in Italia è Francesco Dimitri, che tra l’altro è un mio amico. In ogni caso, di solito non scrivo libri fantasy. Io parto da cose molto reali, associandogli degli elementi fantastici che mi servono per portare avanti la trama, ma descrivendoli in modo assolutamente realistico. In me di Iris c’è poco, la parte che sento più personale è quella di Ludkar, che non è un personaggio oscuro ma molto lucido. Io infatti vedo la vita in modo molto scientifico, ma in ogni caso sono solare e, citando Mark Twain, cerco di non prendere la vita troppo sul serio. Quello che è il fantasy e dark non mi rappresentano nella mia vita e nel mio carattere.

A quale autore ti ispiri maggiormente? Hai un modello oppure ti consideri uno spirito libero?

Autori... potrei dirti scrittori, registi e sceneggiatori di fumetti. Tra gli scrittori, ti cito José Saramago, che ha anche un mio quadro, e purtroppo è morto da poco; Bradbury, per la fantascienza umana, quello della periferia americana, Elias Canetti con Auto da fé, e Witold Gombrowicz. Tra i registi, Tim Burton, Andrea Lanza... che è qui con me, Fellini. Anche De André e Max Manfredi, il suo successore, sono artisti che mi hanno influenzato.

Parliamo ora della storia: la protagonista, Thara, è una ragazza con molte fragilità, ma che alla fine si rivela invece molto forte. È stata una scelta casuale quella di mettere al centro della vicenda una donna invece di un uomo, oppure hai ritenuto che la sensibilità femminile fosse più adeguata ad interpretare le varie emozioni che hai fatto emergere nel libro?

È stato abbastanza difficile, perché non avevo mai scritto in prima persona, e soprattutto immedesimandomi in una ragazza. Il libro ha comunque un tono semplice e secco, ho cercato di scrivere proprio come se stesse parlando una ragazza della sua età... nel secondo libro i toni cambieranno. La scelta di una protagonista femminile è stata determinata dal fatto che la maggior parte dei lettori in Italia sono donne. Ho quindi pensato che sarebbe stato più facile per loro identificarsi in una ragazza. Sarebbe interessante fare un racconto in stile americano... “what if”, ovvero ipotizzare una storia in cui sia Nate il crepuscolare che incontrava Thara nel Cinerarium. Vorrei tra l’altro precisare che Iris era nato come libro per ragazzini, ma in realtà si è scoperto che i lettori sono dai 25 anni in su...
B: Io infatti sono ultraventicinquenne ☺
M: Avrai quindi trovato che ci sono delle ingenuità... Thara infatti è molto ingenua.
B: Ma è giusto così, se no non sarebbe stata credibile per la sua età.
M: Esatto.

Per la scelta dei personaggi ti sei basato anche su persone reali, o è tutto frutto della tua fantasia? E a parte la protagonista, chi è il tuo preferito?

Di solito alcuni miei amici compaiono come attori nei miei libri... in questo caso no, ho letteralmente inventato tutto, tranne Charles Addams che è proprio l’inventore della famiglia Addams. Il personaggio preferito è Ludkar perché la pensiamo allo stesso modo.

Gli iris... la loro bellezza e il loro profumo ti intrigano anche nella realtà?

Si ci sono molto legato anche proprio per il significato intrinseco di iris, iride, la parola che è anche il nome dell’araldo di Era e che faceva la spola tra due mondi, quello degli umani e quello degli dèi. Come Thara, una viaggiatrice tra due universi diversi, che poi si scoprirà, sono un unico universo. A proposito di ciò, Iris sembra un libro fantasy perchè non si danno spiegazioni scientifiche, ma nei prossimi libri darò una spiegazione a tutto: al colore degli occhi di Nate, al perché compaiono e scompaiono gli oggetti...

E il colore viola (che per inciso io adoro) ti caratterizza?

Si mi piace molto perché il blu e il rosso sono colori opposti, il giallo è un colore complementare tra questi due, quindi è un colore molto equilibrato il viola, è un colore che vibra... tra diverse tonalità, non prende una posizione precisa.

Come mai nel libro i vampiri sono stati ribattezzati Nocturni?

La scelta è stata di tipo editoriale, io li avevo chiamati tranquillamente vampiri. Il problema è che i vampiri sono stati usati in maniera indiscriminata ultimamente, travisati, trasformati in esseri glitterati che brillano al sole...

Ogni riferimento a persone e cose è puramente casuale...

Il vampiro è un animale, è una bestia che ha bisogno di un altro essere per sopravvivere. Per me il vampiro, dato che è una figura assolutamente inventata, è come lo decido io, infatti il mio vampiro è una figura che si trasforma, è particolare, è un essere umano che ha bloccato un fattore... volevo vederlo come malattia psicosomatica.

Domanda cattivella: la scelta di mettere tra i protagonisti della storia alcuni vampiri è stata dettata dal fatto che le saghe dei vampiri sono molto in voga in questo momento, oppure c’è un’altra motivazione?

Guarda, io a 14 anni fa ho scritto Tutti i colori del buio, che parla di vampiri. Quindi l’ho scritto 8 anni fa, prima del boom delle saghe di vampiri. Dato che Tutti i colori del buio viene citato in Iris, mi sembrava ovvio che queste figure comparissero anche qui.

L’amicizia di Christine e Leo risulta essere determinante per Thara; quale valore dai all’amicizia nella vita?
M: Un valore altissimo, è un elemento imprescindibile della vita, più importante anche dell’amore.
B: Che dice la tua fidanzata di questo, che tra l’altro è li con te?
M: Guarda, storce il naso... in ogni caso noi prima di tutto siamo amici.

La storia d’amore tra Thara e Nate, per quanto delicata ed appassionata allo stesso tempo, fa da sfondo alla vicenda, basata principalmente sui viaggi di Thara nel Cinerarium e sulla ricerca del padre; scriveresti mai un romanzo d’amore?

Direi di no... perché mi sembrerebbe di parlare del nulla. Una storia d’amore fine a se stessa alla fine è noiosa... in sostanza, una buona storia d’amore è la storia di due amici che scopano.

Molto diretto! Bene, parliamo ora del sequel del libro: quando usciranno approssimativamente i prossimi capitoli della trilogia?

In questo momento sto scrivendo il secondo libro della saga, anche se tengo a precisare che sono tutti libri che possono essere letti indipendentemente l’uno dall’altro. Il secondo libro penso che verrà pubblicato verso settembre, sarà difficile che sia nelle librerie per maggio. Verrà pubblicato anche un manga, sempre su Iris, tutto riscritto e cambiato.

Ci puoi dare qualche piccola anticipazione?

Non si parlerà molto del Cinerarium, sarà più cupo, parlerò delle dinamiche dei personaggi, in particolare del rapporto tra Nate e Thara che si complica. Il titolo provvisorio è I sogni dei morti, con il dualismo sangue e ruggine invece di iris e cenere del primo capitolo. La frase chiave, all’inizio del libro, sarà “Il mondo crollò la notte di Halloween. Le zucche viola non ridono mai”. È una frase enigmatica in cui dai il senso di quello che succederà: un evento catastrofico che avverrà la notte di Halloween e che spiegherà molte cose. Compariranno nuovi personaggi, come un professore, un regista teatrale... e verrà approfondita la vicenda delle mail anonime a Thara. Insomma... ho messo tanta carne al fuoco, ma non preoccupatevi: so dove voglio arrivare!

Da parte di tutte le lettrici di Tiffany’s, e dal resto dello staff ti ringrazio per la tua disponibilità e simpatia. Ti faccio i miei personali complimenti per il tuo successo, anche se non ne hai bisogno, e ti aspetto di nuovo qui, nel salottino di Tiffany’s, all’uscita del tuo prossimo libro.

Grazie. A presto!

Voglio ringraziare tantissimo Maurizio per la nostra piacevolissima chiacchierata telefonica!
Vi consiglio di tenere d'occhio questo giovane scrittore di talento perché noi di Tiffany's siamo convinte si parlerà ancora di lui...

Bye,
Becky

7 commenti:

  1. Che meraviglia B! Maurizio è sicuramente un personaggio e tu sei stata brava a strappargli qualche informazione sui prossimi libri...
    Ora mi presti Iris però!

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  2. Bellissima quest'intervista! Altro libro da mettere in lista!Grazie mille Becky

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  3. Brava Becky e buona fortuna Maurizio per il seguito della tua saga! Bell'intervista.

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  4. iris mi è piaciuto moltissimo,non vedo l'ora di leggere il prossimo!!! l'intervista è fantastica ;)

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  5. Ma che bella questa intervista a Maurizio Temporin (autore davvero simpatico e disponibile). A me Iris-Fiori di cenere è piaciuto molto...e aspetto con ansia il prossimo (I sogni dei morti? Settembre? Bene, bene...) ^_^

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  6. Bello il libro..interessante l'intervista..certe risposte sono veramente assassine!!

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  7. Mah, l'intervista da quello che ho letto è stata fatta a voce, magari alcune cose sono state un po' riadattate... Ho letto tante interviste di Maurizio, e mi hanno sempre lasciata stupita... ;-)Questa in modo particolare. Non sono ancora riuscita a capire se è pazzo o proprio il contrario!

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