giovedì 31 ottobre 2019

Creativity Blogger Week: Che paura!



#Creativity blogger week - Cadono le foglie


Buongiorno a tutti! Siamo molto felici di presentarvi la nostra nuova rubrica ideata da Deb del blog Leggendo Romancela Creativity Blogger Week! Un appuntamento di fine mese, dove poter parlare degli argomenti più vari, con un tema ogni volta diverso. È entusiasmante e stimolante, un modo per creare sempre più connessioni e conoscere meglio altre persone, dove un po' alla volta, attraverso ogni post, si possa entrare sempre più in sintonia.


Il tema di questo mese è “ Che paura”, e mi sento in obbligo di applicarlo a questa settimana di vigilia di quella festa prettamente americana, che negli ultimi tempi, abbiamo trasportato anche nella nostra bella Italia. Quando si parla di Halloween, la Morticia che c’è in me, esulta sempre. 

Non prendetevi gioco della sottoscritta, ma da circa quindici giorni, la mia casa è addobbata “a festa” con ragnatele, zucche intagliate e fantasmini. Adoro questo periodo, e vorrei tanto vivere in una cittadina americana per accompagnare una comitiva di bambini mascherati e bussare alle porte di ogni caso, con il classico “ Dolcetto o scherzetto”. 

Potrei stilare una lista lunghissima di libri da leggere per l’occasione ma credo che un classico resti comunque e sempre uno dei più famosi titoli del maestro Stephen King.



Shining

Autore: Stephen King
Genere: Romanzo Horror
Pagine: 727

Shining romanzo dello scrittore Stephen King, riportato al cinema dal geniale Stanley Kubrick, è ambientato in un albergo che svetta sulle montagne del Colorado. Inutile che vi racconti la trama, ma ci proverò comunque per somme righe: Jack, protagonista di Shining, dopo aver aggredito un suo studente ed essere stato allontanato dalla scuola, e per completare una commedia che ha iniziato a scrivere, decide di accettare la proposta di lavoro offertagli da un suo amico e si trasferisce in un albergo con il ruolo di custode. Con lui porta la moglie e il figlio Danny. In un albergo “indemoniato”, la famiglia di Jack affronterà eventi paranormali (chi tra di noi, non ricorda le due inquietanti gemelline), fino al più tragico epilogo. Antenato di mille horror che l’hanno seguito negli anni (oggi dallo stampo certamente più splatter, lasciatemelo dire); questo libro, che ho avuto il fegato di leggere in sostanza da bimba, v’immergerà nella perfetta atmosfera. Memorabile anche l’interpretazione di Nicholson. Attendo con ansia, l’uscita del nuovo Dr. Sleep.





Tornando a noi, io adoro questo periodo dell’anno, e in particolare questa ricorrenza puramente americana (o Irlandese? Leggete più avanti.) 
In me, c’è sempre stata una piccola Morticia Addams, o meglio una Mercoledì mai cresciuta; quindi sarei tanto voluto nascere in America, attendere questa magica notte delle streghe e fare il giro del vicinato con il classico “ Dolcetto o Scherzetto”.

 Da qualche anno pur tuttavia, mi cimento pure nell’allestimento della casa (stile Natale). Mi piace tantissimo addobbare le pareti con finte ragnatele e intagliare zucche per illuminare la serata. Quest’anno nel mio paese, i più piccoli, saranno impegnati nel visitare il vicinato per mostrare i loro mostruosi travestimenti e attendere da noi adulti i dolcetti più gustosi.
 Per far capire che desidero partecipare all’evento, ho già intagliato la mia zucca, che attende in bella vista alle basi del cancello d’entrata. Per noi adulti invece, stasera prevedo la consueta maratona di film horror (che poi in realtà mi cimento a guardare tutto l’anno). 





Un classico per me (più che altro, perché la colonna sonora è inconfondibile, e subito fin dalle prime note, permette di entrare totalmente nell’atmosfera della notta più spaventosa dell’anno), è Halloween di John Carpenter (versione originale anni 70’ o il più attuale rifacimento del 2018, poco importa scegliete voi). La lista pur tuttavia, sarebbe infinita, e passerebbe ovviamente anche per classici del genere come “Carrie- Lo sguardo di Satana”, o “ Rosemary’s Baby”. 





 Per accompagnare le scene più cruente, oltre a dolcetti vari, da qualche tempo mi cimento anche nella preparazione di una delle più classiche torte per Halloween (adatta anche ai bimbi). A tal proposito, sapete da dove deriva la leggenda di Jack o’ Lantern e che collegamento ha con le famigerate zucche intagliate? Cercherò di svelarvelo in poche righe: Un fabbro irlandese di nome Jack, ubriacone e taccagno, incontrò la notte di Halloween, il Diavolo in un pub.



 Stava per cadere nelle sue mani, quando riuscì a imbrogliarlo facendogli credere che gli avrebbe venduto la sua anima in cambio di un’ultima bevuta. Il Diavolo, così, si trasformò in una monetina da sei pence per pagare l’oste e Jack fu abbastanza veloce da riuscire a intascarsela. Poiché, poi, possedeva anche una croce d’argento, il Diavolo non riuscì più a tornare alla sua forma originaria. Jack, allora, stipulò un nuovo patto col Diavolo, e cioè che lo avrebbe lasciato andare purché questi, per almeno dieci anni, non tornasse a reclamare la sua anima.

 Il Diavolo accettò. Dieci anni dopo, Jack e il Diavolo s’incontrarono di nuovo e Jack, sempre con uno stratagemma, riuscì a sottrarsi al potere del principe delle tenebre e a fargli promettere che non lo avrebbe cercato mai più. Il Diavolo, che si trovava in una situazione difficile, non poté far altro che accettare. 
Quando Jack morì, a causa della sua vita dissoluta, non fu ammesso al Regno dei Cieli e fu costretto a bussare alle Porte dell’Inferno; il Diavolo, però, che aveva promesso che non lo avrebbe cercato, lo rispedì indietro tirandogli addosso a uno tizzone ardente. Jack se ne servì per ritrovare la strada giusta e, affinché non si spegnesse col vento, lo mise sotto una rapa che stava mangiando. 
Da allora Jack vaga con il suo lumino in attesa del giorno del Giudizio (da qui il nome JACK O’ LANTERN, Jack e la sua Lanterna) ed è il simbolo delle anime dannate ed errabonde. Quando gli Irlandesi, in seguito alla carestia del 1845, abbandonarono il loro paese e si diressero in America, portarono con sé questa leggenda e, poiché le rape non sono in America, così diffuse come in Irlanda, le sostituirono con le più comuni zucche.

 Da allora, la zucca intagliata con la faccia del vecchio fabbro e il lumino all’interno, è forse il simbolo più famoso di Halloween.  



Come ricetta da adattare a questa festa, o per meglio dire, a questa magica serata, nulla di meglio, di questa torta: 


Torta di Jack O’Lantern

 Ingredienti
 500 g di zucca tipo butternut 
 2.5 cm di radice di zenzero fresco
 6 uova 
175 g di farina
 115 g di burro 
 1.2 dl di panna
 6 cucchiai di sciroppo d’acero 
 3 cucchiai di melassa 
2 cucchiaini di zucchero
 2 cucchiai di brandy 
 1 pizzico di noce moscata sale q.b.
 1 penna decorativa per dolci al cioccolato

 Preparazione 
 Mescolate la farina e il sale, quindi aggiungete il burro a tocchetti e lavorate la pasta fino a che somiglierà alla mollica del pane, quindi unite un uovo battuto con lo zucchero, formate una palla e avvolgetela nella pellicola trasparente, poi conservatela in frigo per almeno mezz’ora. 

 Nel frattempo sbucciate la zucca, privatela dei semi, tagliatela a dadini e cuocetela in una pentola con 4 cucchiai d’acqua per 15 minuti, poi unite lo zenzero grattato e fate andare per altri 5 minuti, finché l’acqua non sarà tutta evaporata. Fate freddare, quindi passate la zucca al mixer. Trascorso il tempo, stendete la pasta, foderate con questa una teglia rotonda di 23 cm di diametro e riunite la pasta in eccesso che vi servirà per le decorazioni della faccia di Jack. 

Spennellate i bordi della torta con un uovo sbattuto, poi rimettetela in frigo per altri 30 minuti, quindi bucherellatene il fondo e infornatela a 200° per una ventina di minuti scarsi, sfornatela, spennellatene il fondo con altro uovo e poi di nuovo in cottura per 3 minuti.
 Intanto unite a 200 g di polpa di zucca la panna, lo sciroppo d’acero, lo zucchero, 4 uova sbattute, il brandy e la noce moscata; versate sulla base della torta e completate con le decorazioni di occhi e bocca di Jack O’Lantern ricavate dalla pasta in eccesso che avevate conservato.
 Infornate a 180° per mezz’ora. Una volta fredda, completate le decorazioni a piacere con la penna a base di cioccolato e servite.


Che ne dite, vi ho convinto almeno un pochino ad amare la notta delle streghe? Voi come la trascorrete? Non perdete le altre tappe della rubrica con spunti davvero interessanti da leggere, guardare e/o gustare.

Attendo i vostri commenti e/o suggerimenti per la notte delle streghe.


  

Recensione: Estremi rimedi

Estremi rimedi
di Thomas Hardy

Editore: Fazi Editore
Prezzo Cartaceo: € 18
Pagine: 542

Titolo originale: Desperate remedies: a novel



Estremi rimedi è il romanzo d’esordio di Thomas Hardy, in cui già si dispiegano tutti gli elementi che faranno la fortuna del suo autore: l’ispirazione gotica, un intreccio impeccabile, la magistrale caratterizzazione dei personaggi. Protagonista di questa storia è la giovane Cytherea Graye: rimasta orfana, la ragazza decide di trasferirsi con il fratello Owen in un’altra città, per trovare una casa e un lavoro e ripartire da zero. Qui, i due conoscono Edward Springrove, un collega di Owen, di cui Cytherea si innamora. Dopo vari tentativi andati a vuoto, la ricerca di un lavoro va a buon fine, e la protagonista viene assunta come dama di compagnia presso una ricca signora, Miss Adclyffe, il cui passato, si scoprirà poi, è legato romanticamente a quello della famiglia Graye. Tra le due donne si stabilisce un rapporto a metà strada fra l’affetto, la protezione, la devozione e la gratitudine reciproca. Proprio durante il soggiorno in casa della signora, Cytherea viene a sapere che non lontano da lì vive la famiglia del suo amato Edward, che però è già promesso a un’altra donna. Delusa e sconcertata, la protagonista decide di dimenticarlo: è a questo punto che entra in scena Manston, personaggio misterioso inspiegabilmente protetto e spalleggiato da Miss Adclyffe, il quale intraprende nei confronti della ragazza un lungo e bizzarro corteggiamento.
L’intreccio narrativo, finora concentrato sul ritratto dei personaggi, si fa da qui in poi vivace e ricco di colpi di scena: incendi, fughe nella notte, inganni, suspense, persino un omicidio, fino alla conclusione, degna della migliore tradizione dei “sensation novels”, cui Hardy si ispirò per costruire questo suo primo romanzo, affermandosi subito come una delle voci più brillanti della narrativa inglese.



Era un po' che non leggevo un romanzo di questo genere, romantico di altri tempi, questo è stato il primo romanzo di Hardy, che ha poi affinato e migliorato lo stile, che però anche in questa situazione non delude.
Il romanzo fa parte dei sensational novel del periodo, un romanzo cioè pieno di colpi di scena in cui romenticismo e realismo si fondono. Il romanzo ci sono tantissimi colpi di scena, tutti ben costruiti e che davvero non ci aspettiamo. 

La storia che sembra quasi basilare all'inizio, si fa più e più intricata nel racconto, quella che sembra la storia di un amore d'altri tempi purtroppo perduto, diventa la narrativa di tre famiglie e una moltitudine di personaggi che li circondano. Generalmente leggo un libro dall'inizio alla fine senza intervallarlo con altri, in questo caso la moltitudine di eventi, personaggi e anche pagine, non ho seguito un filo diretto nella lettura.
La storia ruota attorno a Cytherea Graye, che rimane orfana e sola nella cura del fratello Owen, giovane e non particolarmente affermato nel campo lavorativo. L'unica soluzione per loro è trasferirsi in un nuovo villaggio, dove Cytherea per una serie di coincidenze, si ritrova a lavorare per la facoltosa Miss Adclyffe. Sarà proprio quest'ultima che porterà nella storia Mr Manston, innamorato di Cytherea che a sua volta ama Edward Springrove.
Bisogna però che i nostri personaggi facciano i conti con il loro passato. In ognuno di loro sembrano esserci dei fantasmi nell'armadio inaspettati e che cambieranno il corso della loro storia e del loro destino.
Ricordiamo che il romanzo risale al 1871, epoca in cui le donne non potevano spostarsi senza accompagnatori e che spendevano i loro pomeriggi ricamando e parlando d'amore, Cytherea di conseguenza non sembra avere molta libertà ma nessuno può toglierle il suo decoro e la sua dignità. Hardy ne presenta il carattere e le lotte interne e crea una figura emozionante. 
C'è da dire che l'autore è estremamente capace nella caratterizzazione dei personaggi, anche in questa prima opera.

Un bel libro da leggere, la storia è accattivante, a tratti anche divertente con un buon mix di romanticismo, omicidi, incendi, sparizioni, insomma una vera e propria soap opera vittoriana.
Assolutamente consigliato, un piacere leggere un classico un po' fuori dagli schemi.



Durata totale della lettura: 7 giorni
Bevanda consigliata: Te al finocchio
Formato consigliato: Ebook
Età di lettura consigliata: dai 15 anni 





      "È stato detto che gli uomini amano con gli occhi e le donne con le orecchie."



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

mercoledì 30 ottobre 2019

Recensione: L'estate dell'incanto

L'estate dell'incanto
di Francesco Carofiglio


Editore: Piemme
Prezzo ebook: € 17,50
Prezzo cartaceo: € 9,99
Pagine:  272
Genere:  Narrativa

È l'estate del 1939, Miranda ha dieci anni e il mondo è sull'orlo dell'abisso. Ma lei non lo sa. Quell'estate sarà la più bella della sua vita. Miranda parte con sua madre da Firenze per raggiungere Villa Ada, la casa del nonno paterno, il marchese Ugo Soderini, sulle colline pistoiesi. Suo padre è altrove. La cascina del nonno e il bosco misterioso che la circonda sono il teatro perfetto per le avventure spericolate insieme con Lapo, il nipote del fattore, le scorribande in bicicletta, le scoperte pericolose, il primo, innocente bacio. Ma il bosco è anche il luogo abitato dalle creature parlanti che l'anima di bambina vede o crede di vedere. E la foresta compare sempre, e misteriosamente, nei quadri del nonno, chiusi nel laboratorio che nessuno ha il permesso di visitare. C'è come una luce magica che rischiara quella porzione di mondo. Miranda, ormai novantenne, ce la racconta, fendendo le nebbie della memoria. Tornare a quei giorni, a quella bambina ignara, che ancora non ha visto, vissuto, sofferto, perduto è più che una consolazione, è un antidoto. È l'incantesimo di una giovinezza improvvisa. Francesco Carofiglio ci conduce per mano all'ultima estate di innocenza. E lo fa con ciò che, più di ogni altra cosa, contraddistingue la sua poetica, la fragilità incorruttibile del ricordo e lo sguardo innocente di chi può ancora essere salvato.  





Estate 1939, campagna Pistoiese.
Miranda, 10 anni, trascorre le vacanze con la mamma nella dimora del nonno, aspettando il papà lontano.
A contatto con la semplice genuinità dei contadini, con l’enigmatica e affascinante figura del nonno e, soprattutto, con la natura lussureggiante dei luoghi così ricchi di varietà vegetali e animali, la bambina vive un periodo felice e come sospeso in bilico, prima che il mondo precipiti nell’abuso della guerra.
Mentre trascorre l’estate, Miranda vive gli ultimi giorni magici dell’infanzia e sperimenta a poco a poco il bisogno, e al tempo stesso la paura, di allontanarsi dagli adulti in cerca della sua autonomia.
Piccoli inquietanti segnali che vengono dal mondo degli adulti, la giovane protagonista inizia ad intuire l’avvicinarsi di tempi oscuri e la certezza che quella sarà l’ultima estate dell’innocenza.
La scrittura è potete, evocativa e mobilità la vista, l’olfatto, il gusto, il tatto e l’udito.
L’esordiente letterario che fa parlare in prima persona la protagonista, ormai novantenne, con frequenti flashback sul passato, risulta ben congeniali e convincente.
Un libro che ho davvero amato (cavoli se scrive bene Francesco Carofiglio!!!) e che mi ha fatto apprezzare ogni pagina... si vede che la sua esperienza lavorativa influisce sulla sua scrittura.
Davvero un bellissimo libro che consiglio vivamente!


Tempo di lettura: Tre giorni
Bevanda consigliata: Aranciata Amara
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 15 anni
 




"Avevo dieci anni, e il mondo stava per affondare nell’abisso. Ma per me era solo estate e campagna. La più bella estate della mia vita." 




Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio


Review Party: Oxen gli uomini oscuri



Ben arrivati cari lettori e buon Mercoledì! Oggi ho il piacere di partecipare ad un bellissimo evento dedicato ad un romanzo davvero mozzafiato! Non dimenticatevi però di leggere anche le recensioni delle mie colleghe !

L'immagine può contenere: testo






Oxen. Gli uomini oscuriOxen
Gli uomini oscuri
di Jens Henrik Jensen

Editore: Salani
Prezzo cartaceo: € 19,90
Prezzo Ebook: € 10,99
Pagine: 560
Genere: Thriller

Jutland, Danimarca. Splendidi boschi, silenzio. Ma non c’è pace per Niels Oxen, eroe nazionale, un cocktail vivente di medaglie al valore e disturbi da stress post-traumatico, di coraggio e incubi. Ha assunto una falsa identità e non vuole farsi trovare da nessuno, nemmeno da Margrethe Franck, la sua unica amica. Se ‘amica’ si può definire la giovane e attraente donna senza una gamba con cui lui ha rischiato la pelle un anno fa, quando è stato incastrato e quasi ucciso dalla Danehof, un’organizzazione criminale che coinvolge i vertici del potere danesi.Solo i segreti che custodisce lo hanno tenuto in vita, ma quegli stessi segreti ora rischiano di farlo ammazzare perché, quando il direttore di un museo  –  e grande esperto della storia della Danehof – viene trovato morto in un castello, troppi elementi fanno pensare che i colpevoli occupino le sfere più alte del potere a cui Oxen ha già pestato i piedi in passato. L’eroe diventa il bersaglio di una spietata caccia all’uomo: c’è chi vuole aiutarlo, c’è chi vuole ucciderlo. Ma chi sono gli amici e chi i traditori? Per sopravvivere Niels Oxen dovrà combattere contro uomini oscuri che hanno mille volti e mille risorse.




Chi è Niels Oxen? un eroe che ha salvato vite, un uomo dilaniato dagli incubi della guerra con la mente in frantumi che ora non esiste più. Ha scelto di scappare, di fuggire da tutto e di sparire, Oxen non esiste più quello che si nasconde in un capanno è un uomo solo che non vuole farsi notare, una semplice ombra. Purtroppo però questo suo desiderio non durerà a lungo e  lui diventerà il bersaglio di una caccia all'uomo. Jens Henrik Jensen dopo il successo del primo romanzo ha regalato ai lettori italiani il secondo volume di una serie che promette meraviglie. I punti di forza di questo romanzo sono, come nel precedente, lo spazio dedicato allo sviluppo psicologico del personaggio che non è l'eroe nazionale senza macchia anzi, è un uomo spezzato nell'anima che ha attraversato l'inferno e che sta cercando di ritrovare sè stesso ed il suo spazio nel mondo. Un mondo crudele quasi quanto la natura che lo circonda, un mondo di uomini che sanno solo ferire il prossimo e dei quali lui stesso conosce i più terribili segreti. Un romanzo forte, di impatto che cattura il lettore e lo tiene incollato sino alla fine, un thriller che sa mescolare insieme psicologia e spionaggio in egual misura.

Durata totale della lettura: sei giorni 
Bevanda consigliata: Tè ai frutti rossi
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 17 anni




"Niels Oxen: un eroe folle capace di mettere a repentaglio la propria vita per la verità."


   
                                

                                         Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

martedì 29 ottobre 2019

Recensione: Orcobello e il rapimento di Orchidea



Orcobello e il rapimento di Orchidea
di Fabrizio Silei 
Illustrazioni di Fabrizio Di Baldo

Editore: il Castoro

Prezzo cartaceo: € 13,00
Pagine:  167
Genere: libri per ragazzi

Dalla penna comica di uno degli autori più amati della letteratura per ragazzi, arriva la seconda avventura della serie Orcobello! Una storia ricca di illustrazioni, che parla delle differenze,  della famiglia e dell’importanza di accettare le diversità, con il potere di far riflettere e divertire allo stesso tempo Orcobello, l’orco più bello mai nato nella città dedali orchi, è diventato papà: che gioia! La piccola Orchidea ha grandi occhi azzurri, trecce bionde e vaccino angelico. Peccato che con i suoi ruttino faccia tremare i muri, che mangi a più non posso e che a scuola si scateni come… un orco! E infatti nonno Orcheste è molto fiero di lei! Orcobello, però, preferisce crescere Orchidea come una brava bambina umana, nel mondo degli umani. Ma quando la piccola sparisce tutto cambia. È fuggita di casa? È stata rapita? Una cosa è certa: bisogna agire, e chissà che questa volta Orcobello non riesca a tirare fuori tutto l’orco che è in lui!




Continuano le esilaranti avventure della famiglia degli Orchi. Orchidea, la figlia di Orcobello (bellissimo e gentilissimo, sposato con Isabella, un’umana) vive a Milano.
Suo padre intrattiene rapporti sporadici con la famiglia di origine osteggiata e disprezzata dai nonni materni.
Ma la bimba (altrettanto carina ma orca in tutto e per tutto) vuole vedere più spesso il nonno Orco e fugge di casa.
La trama si complica e si fa drammatica quando parla piccola viene rapita da personaggi senza scrupoli (sia umano che orcheschi) che sperano in un lauto riscatto.
La perspicacia della piccola Orchidea garantirà il lieto fine e la sua bravata farà riconciliare orchi e umani.
Ironia, azione, colpi di scena: il secondo libro di Fabrizio Silei ha tutti gli ingredienti per divertire. Bellissime come sempre le illustrazioni di Fabrizio di Baldo.


Tempo di lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Succo all’Arancia
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dagli 8 anni
Sito dell'Autore: Fabrizio Di Baldo
 






"Qualcuno ha raccontato che Orcobello e Isabella hanno avuto una bambina, l’hanno chiamata Orchidea, come la città natale del padre, e anche lei, come c’era da aspettarsi, è così orribilmente bella che più bella non si può.








Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio


Recensione: Preziose Cicatrici


Preziose cicatrici
di Viviana Galimberti


Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: €17.00
Pagine: 202



Non è un caso che fin dagli anni Ottanta Viviana Galimberti dedichi la sua vita a lottare contro il tumore al seno e a stare al fianco delle donne che si ammalano di questa patologia. Un primo segnale forse lo colse già da ragazzina quando, nella sua famiglia “matriarcale”, vide nonna Silvana mettersi il cotone nel reggiseno per mascherare la brutta amputazione che aveva subito, e che purtroppo non sarebbe bastata a salvarle la vita. Poi furono il colpo di fulmine per gli studi di Medicina e l’incontro da specializzanda con Umberto Veronesi a fare il resto. In questo libro dallo straordinario calore umano, Galimberti racconta da un lato la cavalcata scientifica entusiasmante che, come medico, l’ha vista progredire dalle vecchie cure invasive a quelle di oggi che conciliano, secondo la filosofia di Veronesi, il massimo risultato terapeutico con la miglior qualità della vita. In parallelo parla di sé come medico e, in prima persona, donna ad alto rischio: avendo purtroppo subito diversi lutti in famiglia per carcinoma alla mammella e all’ovaio (oltre alla nonna, la mamma, le zie e la cugina), Viviana ha sempre vissuto con grande empatia il rapporto con le pazienti, interpretando questo aspetto – la gestione del dialogo, della paura e delle emozioni – come fondamentale nel suo lavoro.Perché “preziose cicatrici”? Perché la vita ci lascia addosso piccoli e grandi segni che, tuttavia, hanno immenso valore se ci aiutano a elaborare il dolore e a volerci più bene, a prenderci cura di noi. Questo è il messaggio di grande ispirazione che lancia Viviana Galimberti, invitando tutte le donne alla prevenzione per la quale offre anche semplici e utilissime indicazioni pratiche.



Inizierò la mia recensione, rilevando che ho fortemente desiderato questo libro, perché avendo avuto un caso in famiglia, ritengo che un testo così personale, scritto da un medico (ora direttore della Divisione di Senologia allo IEO); sia un modo meraviglioso di avvicinarsi a tutte le donne che hanno sofferto di tumore al seno, e altresì a tutte quelle che vogliono evitare che questo male entri nella loro vita. La dott.ssa Galimberti giustifica il fatto di aver scritto questo romanzo, come un modo per raccontare attraverso l’esperienza di donna e di medico il suo cammino, e attraverso questo percorso spiegare in modo semplice l’evoluzione delle ricerche mediche e delle scoperte umane che hanno ridato la speranza e l’ottimismo al mondo femminile e che l’hanno arricchita facendola diventare quella che è: una donna con le sue passioni, le sue paure, una professionista con i suoi doveri, le sue competenze e i suoi impegni, ma anche una possibile paziente perché donna cosiddetta “ad alto rischio” per la familiarità importante di tumore al seno e all’ovaio. Il libro è diviso tra due parti, la prima in cui la dott.ssa narra della sua nascita “professionale”, dagli studi universitari fino all’assunzione presso la struttura privata sita a Milano e fondata da Veronesi; la seconda parte invece, è molto più personale, fa riferimento alla sua vita privata, la storia della sua famiglia, e la presenza della malattia tra alcune delle persone a lei più care. Molto toccante, a mio parere, il passaggio dedicato alla nonna materna (ammalatasi di tumore al seno negli anni cinquanta). Anni durissimi in cui una diagnosi di tumore suonava di solito come una condanna a morte: c’era molta rassegnazione nei pazienti ma ce n’era anche negli stessi medici. Per il tumore alla mammella le cure erano assai devastanti poiché il principio che dominava era quello del “massimo tollerabile”. Da questa prima fondamentale perdita, l’attenzione e sensibilità estrema della dott.ssa verso il tumore alla mammella, che l’hanno spinta negli studi a dare sempre il massimo; anche a fianco di un vero luminare nel campo: Umberto Veronesi. Un libro che è un incentivo per le donne, a prestare molta attenzione verso la propria salute; nell’attesa che un giorno, il sogno della dott.ssa Galimberti possa realizzarsi: un futuro, non troppo lontano in cui le cure siano più mirate (personalizzate), in cui nessuna donna debba più ammalarsi di tumore al seno, e che il male sia bloccato prima. Alla fine del romanzo, in allegato un utile glossario (alla portata di tutti), in cui poter attingere ogni tipo d’informazione in merito a prevenzione, diagnosi, trattamenti e il dopo terapia. Altra chicca: l’autrice devolverà interamente i proventi della vendita di questo libro alla Fondazione IEO-CCM.


Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Caffè lungo con panna e cacao
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Viviana Galimberti




      "Se ci aiutano a volerci più bene, 
allora saranno davvero cicatrici preziose."



                       Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.                            
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