venerdì 18 ottobre 2019

Recensione: Dove comincia il passato






Dove comincia il passato
        
Dove comincia il passato
di Amy Tan
                                                                Editore: Salani
Prezzo cartaceo : € 18,60
Prezzo ebook: € 12,99 
Pagine: 380
Genere: Autobiografico

Sette scatole colme di ricordi: lettere e disegni, fotografie e pagine di diario. È tra queste carte che ha inizio il viaggio di Amy Tan alla ricerca delle sue radici. In un memoir originale e coraggioso la scrittrice racconta il suo passato, colmo di zone d’ombra, segnato dalla sofferenza, eppure illuminato da un’insperata redenzione. Pagina dopo pagina ricostruisce una storia familiare che ha inizio nella Cina imperiale, decadente, ma ancora ricchissima di fascino. Dipana il mistero che circonda la vita di sua nonna, cortigiana nella Shanghai del primo Novecento e fonte d’ispirazione per i suoi romanzi. Indaga il rapporto conflittuale che la lega alla madre, adultera sfuggita a un matrimonio infelice. Rievoca il dolore per la morte prematura del padre e del fratello. Ma soprattutto racconta la passione profonda che l’ha condotta alla scrittura. Ogni tessera di questo mosaico contribuisce a delineare il ritratto vivido e toccante di una donna apparentemente fragile ma fortissima, di un’autrice talentuosa e fuori dagli schemi, capace di rivelare con sensibilità e umorismo il complesso rapporto che lega la finzione alla vita.
Un libro incantevole, in cui rivivono la Cina dell’Ultimo imperatore e le atmosfere di Lanterne rosse.



Come in ogni famiglia esistono tante storie intrinseche che andranno ad aggiungere nuovi tasselli a quelli già esitenti. Amy Tan in questo romanzo che la vede non solo come narratrice ma anche come protagonista decide di raccontare la storia della sua famiglia, ripercorrendone i passi che l'hanno portata ad essere la persona che è ora. Ho apprezzato molto questa autrice, purtroppo non posso dire la stessa cosa di questo romanzo che ho trovato spesso e volentieri troppo confusionario. Il filo narrativo dell'intero libro è un flusso di coscienza e come tale salta da un episodio all'altro cercando di dare un quadro generale ben delineato: putroppo però questa scelta non è risultata efficace, il lettore si ritrova a leggere episodi ripetuti e mal analizzati accrescendo così un senso di confusione che permane sino alla fine del romanzo. Il genere biografico non è facile, gli eventi dovrebbero seguire un filone logico che risulti facilmente percorribile per il lettore: questa volta la Tan ha fallito il suo intento putroppo, rimanendo non solo distaccata dagli eventi che la riguardano ma raccontandoli in maniera confusionaria. Il cuore dell'autrice rimane in disparte in molti capitoli, ma riesce  comunque a regalarci dei momenti bellissimi e preziosi quando l'attenzione ricade sulla madre e sulla nonna: in questi casi il lettore riesce ad intravedere l'anima della Tan che ha conosciuto nel trasporto dei suoi altri romanzi, peccato che questo legame sia altalenante.



Durata totale della lettura: quattro giorni
Bevanda consigliata: infuso alla rosa
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: da 16 anni





"Amy Tan ripercorre la storia della sua famiglia alla ricerca delle sue radici."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio   

                                        

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