martedì 26 novembre 2024

Recensione: La gran mamma



  La gran mamma

 di Alessandro Canale

 Editore: Fazi Editore
 Prezzo: € 16
 Pagine: 156
 

  Napoli, 1944. Il Natale è ormai alle porte e in casa di Calogero Martorio, Mammasantissima della camorra, è in corso una cena con tutti i capi dei Quartieri per decretare la condanna a morte di Carmine Atriere, un giovane delinquente accusato di aver ammazzato Zumpatiello, braccio destro del potente Tommaso Cacace. Le testimonianze sembrano tutte concordi: il ragazzo, vilmente, ha accoltellato alle spalle Zumpatiello, assassinando non solo un uomo d’onore ma il padre di cinque figli. Quando tutti i presenti sono ormai pronti al voto, qualcuno si rende conto che al tavolo manca un partecipante per raggiungere il numero dispari, necessario perché la decisione sia valida. Viene quindi chiamata a sedersi Donna Filomena, moglie di Martorio e matrona arguta e verace, a cui eccezionalmente vengono garantiti gli stessi diritti e doveri degli uomini. Fin da subito, però, la versione di Tommaso Cacace non convince la padrona di casa che, aiutata dalla stralunata servetta Concettina, smonterà una dopo l’altra le versioni dei camorristi e ribalterà una sentenza che pareva già scritta, portando alla luce una verità inaspettata e impensabile. Una cena dai risvolti farseschi ambientata in un basso partenopeo, che ricorda le migliori commedie di Eduardo De Filippo, un romanzo corale in cui spicca la figura di Donna Filomena, energica e vitale, capace da sola di sovvertire l’ordine delle cose. Con il suo stile brillante e pieno di inventiva, Alessandro Canale ci restituisce uno spaccato di Napoli alla fine della guerra tenendoci incollati alle pagine fino all’ultima riga.




Come potete ben immaginare, la Gran Mamma non è una signora di dimensioni importanti, ma bensì una società camorristica che si riunisce per esprimere un voto riguardo all'omicidio di Zumpatiello, braccio destro di Tommaso Cacace. 
Zumpatiello è stato ucciso con una coltellata alla schiena, un atto assolutamente infame che un "uomo d'onore" non farebbe mai. 
Per quanto la situazione possa sembrare goliardica, durante la cena da Don Calogero, con il cibo preparato da Donna Filumena, i precetti delle mamme vengono seguiti scrupolosamente e, in questo caso, il divertente gruppo si trova in difficoltà. 
Oltre al padrone di casa, infatti, ci sono Mammasantissima, Schiattacristiani, Pascalone, Ferracavallo e il "contaiuolo" Ausiello, che portano il numero a sei persone, cosa inaccettabile secondo le leggi della Bella Società. Solo Donna Filumena può aiutare, nonostante sia una donna (ovviamente non un "uomo d'onore"), ma essendo la figlia del precedente valoroso capoquartiere, riesce a superare anche questo ostacolo. 
La soluzione al caso, che inizialmente sembra facile, viene scossa dai ragionamenti infallibili della cuoca, che, tra un gesto eclatante e una parola al momento giusto, riporta la situazione a favore del marito e trova anche il modo di salvare il suo futuro. 

 Non si può avere alcun dubbio sul fatto che Canale sia un autentico scrittore di teatro. Le sue battute, le scene, sembrano talmente vive e dinamiche da far sentire lo spettatore come se fosse seduto in un teatro, pronto a seguire una breve ma coinvolgente commedia. La sua scrittura, accattivante e divertente, riesce a catturare l'attenzione del pubblico con grande naturalezza. 

Sebbene talvolta possa risultare complessa per chi non proviene da Napoli, questo aspetto aggiunge una dimensione ulteriore al suo lavoro, rendendolo ancora più affascinante e intrigante. 
La capacità di combinare l'umorismo con un linguaggio ricco di sfumature locali non fa che ampliare la profondità e l'autenticità delle sue opere teatrali.

Assolutamente consigliato, si legge in un baleno!

Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Nu bellu caffe
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 15 anni
Consigliato a chi ha apprezzato: Delitto all'ora del tè di Catherine Coles




"«A Napule nun c’è cchiù devozione. 
Pe’ chesto dovimmo turnà noi». 



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

Recensione: L'ultimo omicidio alla fine del mondo



L'ultimo omicidio alla fine del mondo
di Stuart Turton

Editore: Neri Pozza
Prezzo Cartaceo: € 20,00
Pagine: 416

Titolo originale: The last murder at the end of the world
Traduzione: Christian Pastore 


Fuori dall’isola non c’è nulla: il mondo è stato distrutto da una fitta nebbia che ha invaso il pianeta, devastando tutto e uccidendo qualunque forma di vita.
Sull’isola, invece, ogni cosa è idilliaca: la natura è rigogliosa, l’aria pulita e centoventidue persone vivono in perfetta armonia, sorvegliate da Niema, suo figlio Hephaestus e Thea, tre scienziati che sono stati in grado di proteggere quel luogo paradisiaco dalle insidie esterne.
Gli abitanti del villaggio hanno poche pretese, si accontentano di pescare, coltivare i campi e godere dei frutti della terra e se hanno un dubbio possono appellarsi a Bia, un’entità che ognuno di loro sente nella propria mente. L’importante è che rispettino sempre il copri fuoco e le regole imposte dagli scienziati.
Fino al giorno in cui, con orrore degli isolani, Niema, la scienziata più anziana, viene trovata brutalmente uccisa. Oltre ad aver lasciato l’intera isola sotto shock, l’omicidio ha innescato un abbassamento del sistema di sicurezza intorno all’isola, l’unica cosa che teneva a bada la nebbia. Se il caso non verrà risolto entro 107 ore, la nebbia soffocherà l’isola e tutti i suoi abitanti.
Ad aggravare la situazione c’è che il guasto nel sistema ha anche cancellato la memoria di tutti gli abitanti: nessuno ricorda più ciò che è accaduto la notte precedente, il che significa che qualcuno sull’isola è un assassino e non sa di essere. Nel frattempo, il tempo stringe.

«L’attesissimo ritorno dell’autore de "Le sette morti di Evelyn Hardcastle" con uno straordinario thriller distopico capace di tenere il lettore incollato alle pagine fino alla fine»



107 ore alla fine del mondo
In un futuro non troppo distante, l’intera popolazione mondiale è stata spazzata da una nebbia apocalittica, fitta ed assassina, capace di distruggere tutto ciò che avvolge. 
I pochi sopravvissuti vivono rifugiati su un’isola sperduta nel mare della Grecia. Qui hanno ideato un ingegnoso sistema di barriere che combatte la nebbia proteggendo l’isola come uno scudo.
Questo fragile equilibrio viene distrutto da una serie di misteriosi omicidi che non solo sconvolgono la tranquillità sull’isola, ma causano anche un guasto nel sistema di protezione. La nebbia inizia ad avvicinarsi e i superstiti hanno solo pochi giorni per trovare un modo di fermarla o l’intera isola verrà ricoperta, con completa estinzione della specie umana.
Emory viene incaricata di indagare sui misteriosi omicidi e fermare la nebbia. Da sempre la ribelle del gruppo, alquanto impopolare, l’unica a mettere in discussione le regole facendo fatica a seguirle.
Ma ora, grazie alla sua curiosità e ad un acuto spirito di osservazione, gli abitanti si sono accorti che Emory potrebbe essere l’unica speranza per salvare l’umanità.

L’intero romanzo si svolge su quest’isola, mondo utopico (o distopico?) perfettamente costruito in ogni minimo dettaglio. Ho letto tutti i libri di Turton ed é nota abilità dello scrittore creare questi universi fantastici e complessi, basati su una rigorosa struttura logica, con regole precise ed impeccabilmente illustrate, in modo da permettere al lettore una completa immersione nell’universo creato.
Tutti gli abitanti dell’isola hanno grandi abilità manuali ed intellettive, e grazie al progresso delle tecnologie e della medicina, ad alcuni di essi è consentito vivere in perfetta salute anche fino a 200 anni.
Le loro menti sono tutte connesse e guidate da una entità suprema, una sorta di Dio chiamato Bia, che prende parola nella testa degli abitanti come una coscienza, discutendo con loro, rispondendo alle loro domande, ed aiutandoli a prendere decisioni.
La vita sull’isola è governata da numerose regole ferree, ma anche avvolte nel mistero che spingono il lettore a proseguire la lettura con un ritmo incalzante alla ricerca di risposte :
  • perchè la maggior parte degli abitanti muore esattamente nel giorno del loro 60esimo compleanno? 
  • perchè non si può viaggiare liberamente sull’isola da soli? 
  • perchè dopo le 9 di sera è presente un coprifuoco e nessuno può lasciare la propria abitazione di notte? 
  • cosa sono i numeri e i segni che compaiono sulle braccia degli abitanti a loro insaputa mentre dormono?
  • e soprattutto : quali misteri nascondono l’isola e la nebbia che la avvolge?

Ulteriore piacevole particolarità dei romanzi di Turton sono gli elementi filosofici che arricchiscono la trama, sicuramente con l’intento di stimolare il lettore a profonde riflessioni sulla condizione umana.
Vengono esplorati temi come il conflitto tra libertà individuale e la necessità di un controllo sociale. Il difficile continuo alternarsi tra i ricordi del passato e il bisogno di vivere nel presente. Ed uno sguardo inquisitivo su un futuro interamente governato dall’avvento di nuove tecnologie. Un mondo tanto affascinante quanto terrificante.

Una miscela perfetta che mescola abilmente elementi di fantascienza distopica, il giallo classico dei misteri della “stanza chiusa", e profonde riflessioni filosofiche. Un mix avvincente che può facilmente ricordare grandi classici come 1984 e la serie Lost
Sei pronto ad immergerti in questo nuovo universo?

Durata totale della lettura: otto giorni  
Bevanda consigliata: pistacchio latte
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 14 anni
Sito dell'autore: Stuart Turton
« Da sempre le grandi conquiste comportano grandi rischi
Fai partire il conto alla rovescia, Bia
Tra quattro giorni cambieremo il mondo
O moriremo provandoci
 »

Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

lunedì 25 novembre 2024

Recensione: Il ritorno di Rachel Price

Il ritorno di Rachel Price 
di Holly Jackson

Editore: Rizzoli
Prezzo Cartaceo: € 18,00
Prezzo eBook: €9,99

Pagine: 516

Luci. Azione. Bugie.

Bel, diciotto anni, ha vissuto tutta la sua vita all’ombra della misteriosa scomparsa di sua madre, Rachel. Sedici anni fa la donna è svanita nel nulla e Bel, l’ultima ad averla vista viva, era troppo piccola per ricordare qualcosa. Quel che è certo è che Rachel non c’è più, presumibilmente morta da anni. Bel vorrebbe solo poter andare avanti, mentre invece il fantasma della madre sembra non volerla proprio lasciare in pace. Quando la famiglia Price dà il consenso a girare un documentario su Rachel, il caso viene riportato alla ribalta. Bel non vede l’ora che le riprese finiscano per poter tornare alla sua vita normale, ma poi accade l’impossibile: Rachel Price riappare e addio ritorno alla normalità. La storia che Rachel racconta ha dell’incredibile, e infatti Bel non sa se crederle. Ma se sta mentendo, dove è stata per tutti questi anni? E se non fosse davvero chi dice di essere? Una ripresa dopo l’altra, Bel deve scoprire la verità su sua madre e sul perché è tornata.

Una storia sconvolgente sulla ricerca della verità e sulla paura di scoprire chi è davvero la tua famiglia…




Chi ha amato le atmosfere di "Come uccidono le brave ragazze" e la tensione di "Five Survive" troverà pane per i propri denti ne "Il ritorno di Rachel Price". 
Pur trattandosi di un romanzo autoconclusivo, slegato dalle precedenti pubblicazioni di Holly Jackson, l'opera ripropone alcuni elementi distintivi dell'autrice, a partire dalla protagonista adolescente, forte e indipendente, calata in un contesto familiare complesso e alle prese con un mistero avvincente.

La narrazione, serrata e incalzante, come in "Five Survive", cattura il lettore fin dalle prime pagine. Lo stile di Holly Jackson consente una piena immersione nel mondo emotivo di Annabel, permettendo di condividerne le paure, le speranze e la frenetica ricerca della verità. Degna di nota è, ancora una volta, la capacità dell'autrice di delineare personaggi femminili complessi e sfaccettati, che evolvono sullo sfondo di intricate dinamiche familiari.

La suspense, marchio di fabbrica della Jackson, permea l'intera narrazione, mantenendo alta la tensione fino all'ultima riga. Si ritrova, inoltre, l'inconfondibile stile narrativo, ricco di colpi di scena e imprevedibili svolte.

Tuttavia, la conclusione del romanzo rappresenta un lieve punto di debolezza. Dopo un climax di grande impatto, a circa cento pagine dalla fine, con un plot twist di notevole effetto, il finale risulta in parte affrettato e forzato, quasi a voler chiudere a ogni costo tutti i nodi narrativi. Un'eventuale prosecuzione avrebbe forse consentito uno sviluppo più organico della trama.

Ciò nonostante, "Il ritorno di Rachel Price" si conferma una lettura avvincente e coinvolgente, difficile da interrompere. Grazie alla scrittura fluida, ai dialoghi realistici e alla profonda attenzione alla psicologia dei personaggi, il romanzo si rivolge a un pubblico ampio, dai teenager agli adulti, e si presta a diventare un gradito regalo da leggere durante le vacanze natalizie. 

Non resta che attendere con impazienza il prossimo mistero firmato Holly Jackson.


Durata totale della lettura: 6 giorni
Bevanda consigliata dall'autrice: caffè americano
Formato consigliato: ebook
Età di lettura consigliata: dai 16 anni




      "Si poteva continuare ad amare qualcuno dopo quel vasto universo di tempo e spazio e mistero?



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio.

giovedì 21 novembre 2024

Recensione: Il bosco d'inverno

 


Il bosco d'inverno
di Susanna Clarke
Editore: Fazi Editore
Prezzo: € 10.00
Pagine: 64
Titolo originale: The Wood at Midwinter
Traduzione a cura di Donatella Rizzati

Dall’autrice bestseller internazionale e pluripremiata di Piranesi e Jonathan Strange & il signor Norrell, un incantevole racconto illustrato.

La diciannovenne Merowdis Scot è una ragazza un po’ strana. Riesce a comunicare con gli alberi e gli animali, ed è davvero in pace solo quando cammina nei boschi; nessuna delle strade che i genitori hanno in mente per il suo futuro la convince, ma per fortuna la sorella Ysolde prova a comprendere le sue inclinazioni e la aiuta come può a essere libera, accompagnandola in mezzo alla natura e lasciando che si prenda cura di tutte le creature che trova, dai cani ai pappagalli, dai maialini ai ragni. Un pomeriggio d’inverno, quando tutto è ricoperto di neve e in apparenza regna il silenzio, Merowdis sta passeggiando insieme ai suoi cani e alla maialina Apple. Il suo animo è inquieto e, dopo aver confessato agli alberi e a chiunque sia in ascolto i suoi desideri più nascosti, una serie di incontri inaspettati la trattiene nella foresta fino al calare delle tenebre, cambiando per sempre il corso della sua vita.

«In inverno, il bosco dovrebbe essere addormentato. Così dice la gente. Ma io non credo che sia vero».


"Il bosco d'inverno" di Susanna Clarke è un racconto breve illustrato da Victoria Sawdon. 

Ambientato nell'incantato e affascinante universo di Jonathan Strange & il Signor Norrell, in appena 64 pagine, l'opera riesce ad unire il fascino del fantasy con un'atmosfera invernale densa di magia e riflessione. La protagonista della storia è Merowdis, una figura misteriosa che si avventura in un bosco innevato, accompagnata dai suoi due animali, due cani e una maialina, alla ricerca di qualcosa di indefinito ma significativo e profondo. Il racconto esplora temi universali come il rapporto con la natura, il senso di isolamento e i desideri inespressi.

Clarke riesce a creare un mondo evocativo e coinvolgente, in cui il bosco diventa rifugio e luogo di mistero. Le descrizioni trasmettono una "pace inquietante", mescolando tranquillità e tensione, con l’inverno che amplifica i temi del desiderio e della solitudine.

Le bellissime illustrazioni di Sawdon arricchiscono il racconto, rendendolo un’esperienza visiva oltre che narrativa. La postfazione dell'autrice, che ho trovato interessantissima, svela le ispirazioni dietro il racconto, tra cui il parallelismo con la musica di Kate Bush, in particolare con l’album 50 Words for Snow. Entrambe le opere esplorano il tema dell’amore che trascende il mondo umano e il legame tra uomo e natura.

"Il bosco d'inverno" è una coccola preziosa per chi ama storie brevi e poetiche, arricchite da illustrazioni suggestive. Perfetta da leggere in una giornata d'inverno, per immergersi in un mondo di magia e introspezione sorseggiando una cioccolata calda e speziata e ammirando dalla finestra i primi fiocchi di neve che cadono dolcemente e silenziosamente.

Durata totale della lettura: Un paio di ore.
Bevanda consigliata: Cioccolata calda speziata
Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: a partire dai 16 anni 
Consigliato a chi ha apprezzatoJonathan Strange & Mr Norrell di Susanna Clarke




"Tutto quello che dovete sapere è che la città di Merowdis è la capitale del re di Newcastle. Ma non quella Newcastle. L'altra."


Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio

lunedì 18 novembre 2024

Recensione: Medea



  Medea

 di Rosie Hewlett

 Editore: Piemme
 Prezzo: € 16
 Pagine: 432
 Traduzione: Federica Merati
 

  Quando incontra Giasone per la prima volta, Medea è una ragazza sola, maltrattata dal fratello, non amata dalla madre. Non viene accettata dalla sua stessa famiglia perché è diversa dalle altre giovani: possiede un potere unico e pericoloso, la stregoneria. E così, quando Giasone, eroe e capo dei famosi Argonauti, arriva per reclamare il Vello d'oro che il padre protegge ferocemente, Medea coglie l'occasione per fuggire. L'amore con Giasone è per lei un approdo: con lui non si sentirà mai più così sola e incompresa. Ma quando anche Giasone tradirà la sua fiducia, la sua ira sarà incontenibile... Per la prima volta, il grande mito di Medea raccontato dal suo punto di vista, con una penna straordinaria che illumina gli angoli più nascosti di un personaggio che da millenni non smette di affascinare. 




Quest'anno ho letto parecchi romanzi sulla mitologia greca, concentrandomi soprattutto sulle protagoniste femminili. 
Di Medea conoscevo molto poco. 
Da ragazzina cresce isolata dalla sorella, che ama tanto, perché da bambina ha trasformato il fratello Aspirto in un maiale. Da quel giorno, l'odio, ma soprattutto la paura nei confronti del suo potere, sono immediati, sia da parte del fratello, che continuerà a bullizzarla, sia da parte del padre, che la picchierà per forzarla alla sottomissione. 
L'unica che la capisce e le insegna è la zia Circe, anche lei imbevuta della magia di Ecate. 
L'unica sembianza di amore che Medea riceve è proprio dalla zia, che però sparisce improvvisamente dalla sua vita, e il padre la convincerà che ciò sia dovuto al fatto che lei sia impossibile da amare. Medea non vede altra via d'uscita che aggrapparsi alle prime persone che arriveranno alla Colchide per poter scappare: questi sono gli Argonauti, capitanati da Giasone, in cerca del vello magico che donerà poteri insuperabili a chi lo prenderà. Giasone è estremamente affascinato dal potere di Medea e lei stessa sembra essere persa per lui, tanto da compiere gesti che la faranno ricorrere alla magia nera, a quei poteri pericolosi verso cui la stessa zia l'aveva messa in guardia. Medea, però, ormai è concentrata sulla libertà che sa di poter raggiungere abbandonando il padre, non rendendosi conto degli effetti negativi di adattarsi alla vita di Giasone, e tantomeno di come la magia nera stia imbevendo il suo cuore e la sua anima di cattiveria. 
Solo Atalanta sembra esserle amica, ma Medea perderà ogni cognizione del bene con l'aumentare dei suoi poteri. 
 La storia è molto bella, si legge tutta d'un fiato e il personaggio di Medea è descritto benissimo. Il ritmo del romanzo cambia decisamente: dall'inizio, che è leggermente più lento, al centro, dove gli eventi si susseguono rapidamente, fino alle due parti finali, che risultano fin troppo accelerate. 
 Finalmente un romanzo in cui la figura di Medea non si concentra sulla sua voglia di potere, ma spiega cosa l'abbia fatta diventare così. 
Viene raccontato come essere stata usata come arma prima dal padre e poi da Giasone l'abbia davvero trasformata in un'arma micidiale. 
 Una storia di vendetta e riscatto personale, con tocchi di femminismo qua e là, ma anche del vuoto che la mancanza di amore nell'infanzia porta a confondere qualunque attenzione per amore.

Consigliato a chi ha letto Atalanta di Jennifer Saint e, se non l'avete letto, lo consiglio vivamente. 
In entrambi i romanzi conosciamo meglio una parte della mitologia greca che siamo sempre e solo stati abituati a vedere dall'occhio maschile; stavolta le donne vengono riscattate e non sono rappresentate solo come pazze e cattive streghe lussuriose. Inoltre, in entrambi i romanzi, la parte sugli Argonauti è davvero interessante e divertente.


Durata totale della lettura: Cinque giorni
Bevanda consigliata: Tisana al tiglio
Formato consigliato: Cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 35 anni
Website dell'autrice: Rosie Hewlett
Consigliato a chi ha apprezzato: Atalanta di Jennifer Saint



"«Non c’è niente di male a sentirsi smarriti» gli dico. «Io mi sono sentita così per tutta la vita». 



Si ringrazia la casa editrice per la copia omaggio
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